Ultimo aggiornamento 24.04.2025 - 9:33

Si terrà il prossimo 18 febbraio il corso “La Cooperazione Territoriale Europea 2021-2027: opportunità per i Comuni” organizzato dal Dipartimento Supporto ai Comuni e Politiche Europee IFEL in collaborazione con la Scuola IFEL, che si propone di illustrare il rapporto elaborato dalla Fondazione sulle principali sfide e opportunità che la Cooperazione Territoriale Europea (CTE) offre ai Comuni nel periodo di programmazione 2021-2027.

Il webinar approfondirà anche i meccanismi di finanziamento e le modalità di accesso ai fondi, illustrando esempi concreti di progetti già avviati e opportunità future per i Comuni italiani.

Lo scenario

La CTE è parte integrante della politica di coesione dell'Unione Europea e mira a promuovere la collaborazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale tra territori, rafforzando la coesione economica, sociale e territoriale. La politica di coesione dell'Unione Europea per il periodo 2021-2027 si sviluppa su due obiettivi principali:

a) gli Investimenti a favore dell'occupazione e della crescita, che coinvolge il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e il Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+)
b) la Cooperazione Territoriale Europea (CTE), sostenuta principalmente dal FESR.

Le Regioni italiane partecipano a 19 programmi della CTE, che favoriscono ricerca, capacitazione e scambio di buone pratiche, con particolare attenzione a governance e sicurezza.

Il Rapporto IFEL

Nel corso del webinar, introdotto da Francesco Monaco, Capo Dipartimento Supporto ai Comuni e Politiche Europee, con la relazione di Antonio Bonetti, esperto indipendente IFEL e  con Pierciro Galeone, Direttore IFEL, saranno esaminate le quattro componenti della CTE:

  1. Cooperazione Transfrontaliera (INTERREG VI-A): Promuove la collaborazione tra regioni confinanti per superare barriere amministrative, sociali ed economiche.
  2. Cooperazione Transnazionale (INTERREG VI-B): Sostiene iniziative su vasta scala che coinvolgono più territori, come i bacini marittimi e le macro-regioni.
  3. Cooperazione Interregionale (INTERREG VI-C): Si concentra sullo scambio di buone pratiche, la capacitazione istituzionale e il rafforzamento delle politiche regionali.
  4. Cooperazione delle Regioni Ultra Periferiche (INTERREG VI-D): Specifica per le aree geografiche più distanti, non interessa direttamente l'Italia.


Durante il webinar, verrà illustrato come i programmi INTERREG, finanziati principalmente dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), siano progettati per affrontare temi prioritari quali:

  • Transizione verde e sostenibilità ambientaleAzioni mirate a ridurre l'impatto climatico e promuovere un'economia a basse emissioni di carbonio.
  • Inclusione sociale e resilienza: Iniziative per favorire la coesione sociale, l'integrazione dei cittadini di Paesi terzi e il miglioramento delle capacità istituzionali.
  • Innovazione e competitività: Supporto alla digitalizzazione e allo sviluppo economico delle aree coinvolte.

Particolare attenzione sarà dedicata al programma URBACT IV, che sostiene le città nel migliorare la capacità di progettazione e implementazione di strategie urbane sostenibili. 

Come partecipare

Per partecipare al corso è sufficiente seguire la procedura di iscrizione e/o accesso a Scuola IFEL descritta nella pagina dedicata, qui.

Pubblicato in: Ifel Informa

Nel corso degli ultimi quindici anni il Legislatore ha prestato una costante attenzione al tema dei debiti commerciali della pubblica amministrazione. In un primo momento, sono stati adottati provvedimenti che hanno riguardato prevalentemente l’abbattimento dello stock di debiti pregressi, mentre successivamente, in coerenza con la digitalizzazione della fatturazione verso la PA, gli interventi si sono concentrati a realizzare un articolato sistema di monitoraggio del ciclo di vita dei debiti commerciali di nuova formazione così da potere prevenire il crearsi di situazioni patologiche.

Va ricordato, d’altra parte, che tra gli impegni che l’Italia si è assunta con il PNRR c’è anche quello di ridurre i tempi di pagamento attraverso l’attuazione della Riforma 1.11 che è “abilitante” e, in quanto tale, funzionale all’attuazione dell’intero Piano. Questo significa che la mancata attuazione della riforma può condizionare l’erogazione delle risorse. Inoltre, la tempestività dei pagamenti è condizione necessaria perché la procedura d’infrazione intrapresa dall’Europa contro l’Italia possa concludersi positivamente.

Ed è proprio il contesto europeo appena richiamato che ha determinato, nel corso del 2024, l’intensificarsi del numero dei provvedimenti adottati e l’acuirsi del rigore delle norme in materia di tempestività dei pagamenti. Da ultimo, le previsioni relative all’adozione dei piani annuali dei flussi di cassa e dei piani di intervento.

In questo quadro, si terrà il prossimo 20 febbraio il corso “Le novità sui tempi di pagamento dei debiti commerciali” che si propone di rispondere, tra le altre, alle domande seguenti.

  • L’ambito soggettivo della disciplina dei nuovi piani di intervento di cui al DL 19/2024, art.40 c.9-bis è definito attraverso un algoritmo basato sulla fascia demografica e sul valore dell’indicatore di ritardo. Ma quanti sono i Comuni tenuti a deliberare la predisposizione di un piano di intervento?
  • Come fare per adottare il piano dei flussi di cassa di cui al DL 155/2024, art.6 co.1 e 2 e qual è il ruolo dei vari uffici dell’ente?
  • Considerato che la PCC misura la performance degli enti, ma che è la piena adozione di SIOPE+ a determinare la corretta alimentazione della piattaforma, quali sono le funzionalità operative che tutti gli enti devono considerare per una buona manutenzione della PCC?

Per partecipare al corso segui la procedura di iscrizione e/o accesso alla Scuola IFEL descritta nella pagina dedicata, QUI.

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Il presente dossier si inserisce nelle attività di studio e di analisi previsti dal Piano annuale IFEL sui temi delle…
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Il prossimo 28 febbraio 2025, presso la Sala Conferenze ANCI di Roma, si terrà il seminario di studi “Modelli predittivi per le criticità finanziarie dei comuni”, organizzato nell’ambito del progetto SPIDS – Strategia Dati Intelligenti per il Rafforzamento del Settore Pubblico.

L’evento approfondirà le metodologie di analisi del rischio finanziario negli enti locali, con particolare attenzione ai limiti delle attuali procedure di riequilibrio e dissesto previste dal TUEL. Verranno presentate nuove prospettive con l’obiettivo di sviluppare strumenti più efficaci per prevenire le crisi finanziarie municipali.
Il seminario vedrà la partecipazione di esperti accademici, rappresentanti delle istituzioni e studiosi del settore, che condivideranno ricerche e analisi su indicatori finanziari, qualità istituzionale e contesto socioeconomico come determinanti delle difficoltà di bilancio.

Il programma completo è disponibile qui.

COME PARTECIPARE
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La ricostruzione dopo il sisma 2016-2017 sta diventando un laboratorio capace di offrire un percorso di sviluppo e di rinascita a tutto il Centro Italia: il cantiere più grande d’Europa, con 8000 km quadrati di superficie e danni per 28 miliardi di euro, propone innovazione, sicurezza e sostenibilità, rilanciando il ruolo e il presidio umano in una delle più vaste “aree interne” del Paese: l’Appennino centrale.

E’ questa una delle analisi, e delle riflessioni, che verranno affrontate nel corso dell’evento che si terrà il 26 febbraio in cui verrà presentato il volume “Mediae Terrae. Dopo il terremoto: la rinascita dell’Italia centrale oltre la fragilità del territorio” scritto da Guido Castelli, Commissario alla ricostruzione e alla rigenerazione post sisma 2016, per Giubilei editore. La presentazione si terrà alle 11.30 presso la Società Dante Alighieri, Piazza di Firenze, 27 Roma.

Oltre all’autore Castelli, saranno presenti in qualità di relatori: Alessandro Canelli, Presidente IFEL e Sindaco di Novara, Marco Fioravanti, Presidente del Consiglio Nazionale ANCI e Sindaco di Ascoli Piceno, Gaetano Manfredi, Presidente ANCI e Sindaco di Napoli, Luca Bianchi, Direttore Svimez moderati dal Direttore IFEL Pierciro Galeone.

Il contesto

L'evento sarà l'occasione per riflettere su come la crisi demografica nei territori “fragili” acuisca i rischi del cambiamento climatico, sottraendo al territorio il presidio umano, l’unico capace di opporsi alle crisi idrogeologiche. Ma un territorio abbandonato è un pericolo per sé e per le aree vicine, a valle e sui litorali: di fronte alle precipitazioni sempre più devastanti le zone collinari e montane diventano il primo luogo di difesa. Le attività agro-silvo-pastorali costituiscono la premessa per una attiva mitigazione del cambiamento climatico. E’ quello che si sta progettando e realizzando nel “Laboratorio dell’Appennino centrale”: dove alle ipotesi di sviluppo per rilanciare il ruolo dei borghi italiani, si aggiunge la rigenerazione economica e sociale, che va dalla ripresa dell’agricoltura alla nuova evoluzione della rivoluzione digitale.
Nei nove capitoli di Mediae Terrae il Commissario alla ricostruzione e alla rigenerazione post sisma 2016 Guido Castelli, traccia le linee per rifondare un Appennino contemporaneo, ricco di arte e cultura millennaria e aperto alle nuove reti, fisiche e digitali. Una terra di mezzo, tra passato e futuro.

Come partecipare

La presentazione di Mediae Terrae si terrà il 26 febbraio presso la Società Dante Alighieri, Piazza di Firenze, 27 a Roma. L’ingresso e libero e non si necessita di iscrizione. 


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