IFEL organizza una giornata di studi dedicata alla politica di coesione che mette a confronto punti di vista politico-istituzionali, conoscenze tecniche ed esperienze volte a definire una riflessione che faccia emergere quanto di produttivo sia stato realizzato dai Comuni in materia, con quali strumenti e anche superando quali criticità.
La giornata di studi si intitola: “Politica di coesione e riforma del bilancio UE post 2027” e si terrà lunedì 17 marzo 2025 dalle ore 9.00-17:00 presso il Murate Idea Park – Sala Wanda Pasquini, in Piazza Madonna della neve, 8 a Firenze. LEGGI IL PROGRAMMA QUI
L’evento avvia la sua riflessione a partire da una evidenza acclarata ovvero che i fondi della politica di coesione abbiano un impatto significativo nel miglioramento dei nostri territori, delle loro infrastrutture, della sostenibilità e dell'innovazione locale e nel favorire l'inclusione sociale in tutte le regioni europee. Per questa ragione, nel ciclo di programmazione 2021-2027, i fondi della coesione continuano a giocare un ruolo chiave nel sostegno alle regioni dell'UE.
Il che chiama l’Europa a uno sforzo attuativo importante che dovrà essere compiuto da tutti i protagonisti di questa politica per assicurare che le risorse a disposizione vengano utilmente assorbite entro il 31 dicembre 2029, data finale per la certificazione delle spese. Parole chiave, in questa ottica, sono: monitoraggio e ottimizzazione, azioni necessarie per garantire risultati efficaci e sostenibili, ma anche misurazione degli impatti degli interventi realizzati e la loro comunicazione, funzionali alla trasparenza, alla rendicontabilità e alla valutazione degli investimenti stessi.
La giornata di studi IFEL si inserisce in questo scenario, arricchito dal dibattito sulla riforma già in corso in Europa: l’evento di Firenze, quindi, si configura come un utile momento di confronto anche per discutere del futuro della politica di coesione nell’ambito delle nuove prospettive finanziarie dell’UE per il ciclo 2028-2034.
Nel corso della giornata verranno anche presentati i risultati del Progetto DYNAMIC (Dynamic and interactive and Platform for citizens' involvement in European policies), un’iniziativa finanziata dalla Commissione UE e gestita da un ampio partenariato (IFEL, Comune di Vicchio-FI, Toscana Formazione, Cultura REPublic, Bluebiloba, Markora) con cui sono state coinvolte le comunità locali, aumentando con un approccio innovativo e partecipativo la consapevolezza dell’importanza di questa politica per i cittadini. Leggi qui la scheda sul progetto Dynamic.
Il programma è disponibile qui. L'evento si terrà in presenzalunedì 17 marzo 2025 dalle ore 9.00-17:00 presso il Murate Idea Park – Sala Wanda Pasquini, in Piazza Madonna della neve, 8 a Firenze. E' possibile iscriversi compilando questo form.
Sarà possibile seguire i lavori anche in diretta streaming sul canale YouTube della Fondazione. Per la diretta streaming non è necessario iscriversi.
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Si terrà il 27 marzo, presso l’Aula Magna della Scuola Nazionale dell’Amministrazione “Gianluca Colarusso” a Roma in Via Maresciallo Caviglia 24 , la giornata formativa “Il Partenariato Pubblico Privato dopo il Correttivo appalti ed esperienze a confronto”.
Dopo i saluti introduttivi, affidati a Riccardo Sisti, Segretario Generale SNA e ad Alessandro Morelli, Sottosegretario di Stato alla programmazione e coordinamento politica economica, la giornata proseguirà con due panel di approfodimento.
Il primo verterà sul tema del “PPP e Correttivo appalti” e vedrà la partecipazione, per IFEL, di Walter Tortorella, Responsabile Dipartimento Economia Locale e Direttore Scuola IFEL. Il secondo sarà dedicato all’approfondimento delle esperienze e studi a confronto sul PPP in Italia, nel corso del quale sarà anche presentato il volume dal titolo “PPP: nuovi orizzonti. Scritti in memoria di Pasquale Marasco”.
L’evento si svolge nell'ambito della PNRRAcademy, iniziativa di Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, IFEL, SNA - Scuola Nazionale dell'Amministrazione e Itaca, in collaborazione con Autorità Nazionale Anticorruzione, Consip SpA e Rete degli Osservatori regionali dei contratti pubblici.
Per maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione è possibile scrivere a:
9.300 progetti in essere, oltre 10 miliardi di euro di finanziamento, e nell’insieme quasi il 37% degli interventi di quelli in realizzazione è stato già chiuso. Nel settimo numero del PNRR delle cose, rubrica in collaborazione con il Sole24ore, vengono analizzati i progetti finanziati su case di case di comunità, poli ospedalieri e progetti di ricerca e formazione.
Gli interventi strutturali su case di comunità riguardano 903 progetti finanziati (quasi il 10% dell’insieme per oltre 1,5 miliardi di euro), 6.431 poli ospedalieri (70% dei progetti per un importo pari a oltre 8 miliardi di euro) e 1.966 progetti di ricerca e formazione (pari al 21% dei progetti per oltre 500 mila euro di finanziato).
Per quanto concerne lo stato di avanzamento dei progetti in essere di cui si hanno informazioni complete, risultano chiusi 3.410, pari a quasi il 37% degli interventi complessivi e oltre il 17% dell’intero finanziamento.
la maggior parte dei progetti è situata in Lombardia (14,4%), Campania (13,3%), Lazio (10,6%) e Sicilia (8,9%) che complessivamente rappresentano il 47,2% del totale dei progetti. Si precisa che dei 9.300 CUP considerati, 123 progetti erano taggati come “Ambito Nazionale” e quindi non considerati nell’indagine. In termini di distribuzione dei finanziamenti totali si ripropone uno squilibrio tra le Regioni. Le Regioni con i finanziamenti maggiori sono: Lombardia (13,6%), Campania (12,4%) e Lazio (12,0%) che rappresentano il 38,1% del totale dei finanziamenti.
È interessante notare come il 47,65% dei progetti provenga dalle Aree Interne, ossia dal gruppo D – Intermedio, E – Periferico ed F – Ultraperiferico. In termini di finanziamento totale, questo gruppo di progetto cuba il 50,12% dei finanziamenti totali.
Infine, tra le città con il maggior importo finanziato troviamo Roma con 762 progetti (pari al 10% dei finanziamenti totali), Napoli con 709 progetti (pari a quasi il 7% dell’importo) e Milano con 555 progetti (quasi il 6% dei finanziamenti).
Tutti i numeri del "PNRR delle cose" li trovi qui.
Leggi il nuovo episodio di marzo 2025 in allegato.
Il Presidente interviene a margine dei lavori a Firenze sul futuro delle politiche di coesione dell’UE. “Nel suo lavoro di studio dei fenomeni finanziari comunali, formazione e assistenza alle istituzioni territoriali, l’Unione europea ha dedicato un peso crescente alla dimensione europea per il rilievo crescente che le politiche comuni hanno via via mostrato di avere verso le autonomie locali. Gli investimenti comunali sono oggi ad un livello record: rispetto alla spesa del 2017 quella del 2024 è più che raddoppiata. E quasi l’ 80% della spesa in conto capitale è ormai legata a politiche comunitaria: tra politiche di coesione, PNRR e finanziamenti diretti”. Così Alessandro Canelli, Presidente di IFEL e sindaco di Novara a margine dei lavori della giornata di studio “Politica di coesione e riforma del bilancio UE post 2027” odierna a Firenze, giornata organizzata dalla Fondazione in collaborazione con Anci Toscana.
“I Comuni sono, dopo le imprese i primi destinatari delle risorse FESR (nel ciclo 2024-20 hanno utilizzato il 16,8%) - spiega il delegato Anci alla finanza locale - stanno avendo un ruolo importante nell’attuazione del PNRR non solo per il peso quantitativo (i Comuni con il 15% sono il terzi destinatari i privati e i ministeri) ma anche per la capacità di realizzazione: a dicembre scorso avevano aggiudicato il 74% delle risorse. Dentro questi numeri ci sono aree urbane rigenerate; infrastrutture le mobilità rinnovate, consumo energetico ridotto, sistemi di riciclo dei rifiuti ed altri interventi che stanno trasformando non solo le città ma anche i centri minori e le aree interne. L’Unione era già in movimento per la riforma delle sue politiche e degli strumenti di Bilancio come il Quadro Finanziario Pluriennale, il finanziamento della sicurezza e della sua competitività attraverso la ricerca scientifica o penso all’allargamento e alla maggiore flessibilità per le spese impreviste. Il tutto per raggiungere gli obiettivi strategici come competitività, autonomia energetica, ulteriore integrazione dei mercati, sicurezza, allargamento, ulteriore competitività, sovranità energetica”.
“Dal punto di vista delle istituzioni territoriali – prosegue Canelli - una svolta di questo tipo rischia certamente di ridurre lo spazio per politiche rivolte allo sviluppo urbano sostenibile, alla coesione territoriale e all’inclusione sociale. Abbiamo dunque del lavoro da fare, di analisi e di proposta consapevoli che non basta mettere in campo una linea di difesa delle politiche attuali. L’Unione ha nel tempo allargato i propri confini senza invadere nessuno. Attendono l’ingresso nell’Unione altri Paesi: Albania, Bosnia-Erzegovina, Georgia, Macedonia del Nord, Moldova, Montenegro, Serbia, Turchia e Ucraina. L’allargamento dell’Unione è un fenomeno che ha creato tanti problemi interni ma anche un successo politico pacifico senza precedenti storici perché è un modello di vita, economico e sociale, basato sulla prosperità ma non solo. L’UE rappresenta il 6% della popolazione meno del 20% del pil mondiale ma spende più del 40% della spesa per welfare del mondo. E’ un modello di benessere basato sul valore che viene dato alle persone, a tutte le persone indipendentemente dalla loro condizione economica, dal luogo dove vivono, dallo stato di salute. Il modello economico e sociale europeo è certo reso possibile dal livello elevato del reddito ma non solo anche dalla sua distribuzione e da istituzioni che proteggono dai rischi della vita, la disoccupazione, la malattia, la vecchiaia”.
“Nella nuova competizione globale - chiude il sindaco - sarà importante puntare ad obiettivi strategici anche l’autonomia energetica (per un paese senza risorse fossili), la sostenibilità ambientale e l’economia circolare per Paesi trasformatori ma privi di materi prime. Ed è strategico anche l’obiettivo della coesione e l’inclusione attraverso lo sviluppo urbano e territoriale”.