La nuova edizione del volume I Comuni italiani 2024 - Numeri in tasca illustra le principali caratteristiche territoriali, istituzionali, economico-finanziarie e socio-demografiche dei 7.896 comuni italiani esistenti al 29 ottobre 2024, utilizzando come fonti primarie i dati ufficiali più recenti e disponibili a livello di singolo comune. Ne dà conto lo storico quotidiano romano Il Messaggero anticipando i contenuti che saranno divulgati in occasione della 41° Assemblea annuale di Anci a Torino. Il volume, oltre che ad essere disponibile al desk IFEL, sarà contestualmente pubblicato on line sul sito della Fondazione.
L’obiettivo è quello di fornire un agile strumento di lavoro a quanti - politici, amministratori, studiosi dei fenomeni territoriali - si interrogano sui caratteri ed i cambiamenti in atto nel mondo eterogeneo dei comuni italiani. Un mondo in continua evoluzione che rappresenta saldamente l’elemento unificatore in cui gli italiani si trovano, il luogo dove vivono la propria quotidianità, l’istituzione più vicina alla quale si rivolgono per avere una risposta ai bisogni, alle difficoltà, alla voglia di partecipazione.
E’ disponibile il nuovo episodio del “PNRR delle cose”, rubrica nata dalla collaborazione sviluppata con il Sole 24 Ore per mettere sotto esame gli interventi realizzati grazie alle risorse provenienti dal Recovery Found e le ricadute concrete in termini di lavori e realizzazioni territoriali generate. In questo quarto numero vengono analizzate le ricadute sul territorio comunale dei bandi che riguardano le scuole italiane ad eccezione dei nidi.
Il PNRR punta a rifare il 40% delle scuole italiane, con ristrutturazioni progettate nel nome della sicurezza antisismica, dell’efficientamento energetico e dell’ampliamento di strutture e palestre. Ma quello edilizio è solo il più immediatamente percepibile tra i tanti filoni di intervento che il Piano nazionale di ripresa e resilienza dedica all’istruzione, un capitolo che nel complesso raduna 50.530 iniziative, cioè il 16,5% delle iniziative presenti nel censimento generale condotto attraverso i codici unici di progetto (Cup).
Questi investimenti, per un valore cumulato di 12,03 miliardi, oltre che all’hardware rappresentato da aule, mense e palestre si occupano anche del software della scuola, con 36.343 progetti per la formazione, l’aggiornamento e l’orientamento di insegnanti e studenti e con una piccola quota di stage, tirocini e percorsi di alternanza scuola-lavoro.
Nella classificazione generale dei progetti, in realtà l’edilizia scolastica è minoritaria, con i suoi 14.178 interventi che rappresentano il 28,06% del totale. Questa l’estrema sintesi di questo nuovo episodio in cui il focus è sugli interventi delle città di Varese, Arezzo e Bitritto.
Leggi il nuovo episodio di novembre - Speciale Assemlea ANCI in allegato.
E’ stato presentato oggi a Torino, nell’ambito dei lavori dell’Assemblea Nazionale ANCI, la terza edizione del Rapporto “Salute e Territorio. I servizi socio-sanitari dei Comuni italiani”, elaborato da IFEL e Federsanità che indaga il complesso rapporto tra salute, sanità e territorio a oltre metà percorso dell’attuazione del PNRR, con riferimenti specifici sullo stato di avanzamento dei progetti della Missione 5 “Inclusione e coesione” e della Missione 6 “Salute”.
Secondo i recenti dati Istat pubblicati a maggio 2024, la spesa dei Comuni per i servizi sociali continua ad aumentare nel 2021 per proseguire a fronteggiare i nuovi bisogni assistenziali derivanti dall’emergenza sanitaria esplosa con il Covid-19 e della conseguente crisi economica e sociale. Di fatto i Comuni sono responsabili degli interventi e dell’offerta di servizi socio-assistenziali destinati ai propri cittadini e nel 2021 la loro spesa per tale funzione raggiunge gli 8,38 miliardi di euro, pari allo 0,46% del PIL, il 6,7% in più rispetto al 2020. In confronto con il 2013, quando la spesa complessiva era pari a 6,86 miliardi di euro, il dato ha subito una variazione positiva pari al 22%. Restano strutturate le disuguaglianze territoriali: il Nord sempre al di sopra del resto del Paese, un Centro che insegue ed un mezzogiorno perennemente in affanno, con valori mai superiori agli 80 euro pro capite, ad eccezione dell’ultimo biennio.
“Questo Rapporto, giunto alla sua terza edizione, è un modo per provare a mettere in fila una serie di fenomeni sociali, ambientali e sanitari che osserviamo nelle loro rappresentazioni quotidiane e nei tentativi che vengono introdotti per trovare soluzioni. Ma è necessario partire da un monitoraggio costante e da un’analisi congiunta della evoluzione della domanda, individuando l’intreccio di esigenze sociali e sanitarie – ha dichiarato Alessandro Canelli, Presidente IFEL e Sindaco di Novara - definendo moduli di collaborazione istituzionali e organizzativi con una particolare attenzione alla prevenzione, alla medicina territoriale e all’uso delle nuove tecnologie per garantire servizi anche nelle aree più interne del Paese”.
In particolare, scendendo a livello regionale, il Rapporto IFEL - Federsanità riscontra dati eterogenei rispetto alla spesa dei Comuni per i servizi sociali: dai 37 euro pro capite della Calabria ai 429 euro per abitante del Trentino-Alto Adige. In generale tutte le regioni del Mezzogiorno si trovano a fondo classifica con dati medi inferiori ai 100 euro pro capite di spesa dei comuni per servizi sociali; l’unica eccezione è rappresentata dalla Sardegna che, con 279 euro di uscite per cittadino, è terza a livello nazionale.
“Questa edizione del Rapporto IFEL-Federsanità – ha sottolineato Fabrizio d’Alba presidente Nazionale di Federsanità e Dg dell’AOU Policlinico Umberto I di Roma - ci aiuta a scattare una fotografia di come il territorio stia cambiando, ma è necessario porre in discussione una volta per tutte le logiche prestazionali, ripensare i modelli di presa in cura e puntare con decisione sulla medicina di iniziativa, sulla integrazione dei percorsi e sulla appropriatezza. Bisogna uscire dalla logica che vede nel pronto soccorso e nell’ospedale l’unico “rifugio” per ottenere una prestazione. L’obiettivo è creare un sistema sanitario e socio sanitario più efficiente ed equo, capace di rispondere in modo diffuso e capillare in termini di prossimità alla richiesta di cura, assistenza e presa in carico”.
Per studiare e trovare soluzioni congiunte e condivise la Fondazione IFEL sta avviando con Federsanità una fattiva collaborazione per promuovere know-how e sviluppo delle rispettive competenze finalizzate all’innovazione dei processi assistenziali complessi. Siglato, infatti, a Torino un protocollo di intesa, presente in platea il Ministro alla Salute Orazio Schillaci, che avvia un percorso per i prossimi anni dedicato al rapporto tra salute e territorio che metta a confronto il mondo delle autonomie locali e quello della sanità per definire uno scenario futuro, sia in termini di evoluzione della domanda di salute, che di offerta di politiche e servizi alla luce dei mutamenti in atto. Il Ministro nel suo messaggio che “l'integrazione socio-sanitaria è oggi una priorità, necessaria non solo per rispondere ai bisogni di una popolazione sempre più anziana e affetta da malattie croniche, ma anche per affrontare nuove forme di disagio, come quelle legate alla salute mentale e alle dipendenze. A tal fine, con le risorse del PNRR stiamo rafforzando l’assistenza territoriale, in particolare attraverso le Case di Comunità, per una presa in carico totale e multidimensionale dei cittadini che guarda ai bisogni non solo sanitari ma anche sociali.
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E' disponile per il download il dossier "Le Strategie territoriali nella Politica di coesione 2021-2027 - Ottobre 2024" che aggiorna le “Le Strategie territoriali nella Politica di coesione 2021-2027. Agenda territoriale nazionale e Ruolo dei Comuni italiani” curato annualmente dal Dipartimento Supporto ai Comuni e Politiche Europee di IFEL.
Il dossier si compone di due parti: la prima offre un quadro della politica di coesione europea, all’interno del quale si collocano le “Strategie territoriali”, e indica le principali linee di riforma degli investimenti territorializzati, co-finanziati dal bilancio comunitario, che presumibilmente riguarderanno il prossimo ciclo di programmazione 2028-2034; nella seconda, invece, si segue il percorso di attuazione degli investimenti previsti dalle strategie territoriali 2021-2027 in Italia, soprattutto a livello di singolo programma di intervento con informazioni e dati aggiornati ad ottobre 2024.
Nelle prossime settimane il volume sarà presentato online in un webinar ad hoc di cui comunicheremo a breve maggiori informazioni.
Le strategie territoriali sono definite dall’art. 28 dal Reg. (UE) 2021\1060 come strumenti a cui lo Stato membro deve ricorrere nel caso voglia sviluppare, nell’ambito della gestione concorrente dei Fondi europei, azioni finalizzate allo sviluppo economico, sociale e ambientale del territorio. Lo stesso regolamento, al successivo art.29, precisa che tali strategie debbano contenere necessariamente i seguenti elementi: a) l’identificazione dell’area territoriali interessata dalla strategia; b) l’analisi delle esigenze di sviluppo e delle potenzialità dell’area, comprese le interconnessioni di tipo economico, sociale e ambientale; c) la descrizione dell’approccio integrato per dare risposta alle esigenze di sviluppo individuate e per realizzare le potenzialità dell’area; d) la descrizione del coinvolgimento dei partner nella preparazione e nell’attuazione della strategia.
Le Strategie territoriali fanno parte, da sempre, del bagaglio di strumenti della politica di coesione, almeno a partire dalla Riforma Delors nei tardi anni Ottanta del secolo scorso, ma solo in questo ciclo di programmazione 2021-2027, e per la prima volta, vengono ricomprese in un obiettivo strategico di policy autonomo: «OS5 - Un’Europa più vicina ai cittadini». In generale, nel nostro Paese gli interventi che afferiscono allo sviluppo sostenibile delle città possono essere ricondotti nell’alveo di quello che denominiamo Agenda urbana, mentre gli interventi che afferiscono alle aree interne sono riconducibili alla Strategia nazionale per le aree interne (SNAI).
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Dal 9 all’11 dicembre 2024 Napoli ospiterà la prima edizione del Perspective Smart City, Forum promosso dal Gruppo Maggioli e dal magazine THE PLAN, con il patrocinio, tra gli altri, di IFEL.
L’evento è dedicato alla città del futuro e ai suoi protagonisti, coinvolgendo la filiera completa del mondo smart city: pubblica amministrazione e figure politiche, attori della transizione digitale e realtà dedicate alla rigenerazione urbana, investitori e sviluppatori immobiliari, studi di architettura e ingegneria che operano a scala urbana, metropolitana e infrastrutturale, aziende del comparto smart.
Un’occasione di confronto a 360°, dunque, su temi come riqualificazione urbana, transizione digitale, tecnologie green, economia circolare e inclusione sociale, con un focus sulle opportunità offerte dal PNRR.
L’iniziativa, patrocinata da IFEL, da ANCI e da altri importanti enti, prevede tre giorni di conferenze e dibattiti: il 9 dicembre nel corso della Conferenza Plenaria di Inaugurazione dal titolo: “Domani città: Periferie al Centro” interverrà Gaetano Manfredi, Presidente ANCI; il 10 dicembre sarà la volta del Direttore IFEL Pierciro Galeone, relatore in Conferenza Plenaria sul tema del “Viaggio al centro del PNRR: il giorno dopo”.
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Il Forum è a partecipazione gratuita, previa registrazione qui. Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale della manifestazione o scrivi all'indirizzo e-mail: