Ultimo aggiornamento 24.04.2025 - 9:33
Mariangela Parenti

Mariangela Parenti

Nel nuovo episodio del PNRR delle cose, rubrica in collaborazione con il Sole24ore, sono sempre protagonisti i comuni con gli interventi a favore delle opere infrastrutturali e di investimento in capitale umano in ambito digitale. Nonostante le difficoltà della banda ultra larga, il 92,91% delle misure è stata collaudata o è in fase di realizzazione. In gioco 18,05 miliardi distribuiti fra 67.989 iniziative. In vetta la creazione di servizi digitali e formazione.

La fotografia che IFEL e il Sole24ore riguarda soprattutto il tasso di realizzazione degli investimenti: già a dicembre scorso, il 51,98% dei progetti collegati agli interventi della digitalizzazione aveva chiuso il collaudo ed era quindi arrivato in porto, e un altro 40,93% era in fase di realizzazione spesso avanzata. Per il 92,91% delle misure, quindi, non ci sono dubbi sostanziali sulla possibilità di chiudere i lavori e attivare i servizi prima della scadenza.

Non si registra nessun divario eclatante tra Nord e Sud, come invece emerso per altri programmi: nel Settentrione si concentra sì quasi la metà dei 67.989 progetti, contro il 14,8% del Centro e il 24,4% del Mezzogiorno, ma il Nord assorbe il 34,6% dei 13,8 miliardi di finanziamenti (4,8 miliardi circa), il Centro il 24,35% (3,3 miliardi) e Sud e Isole ben il 41% (5,6 miliardi).

Tra gli investimenti per gli interventi di portata maggiore, in questo numero segnaliamo: il comune di Brescia (1,5 milioni alla cybersecurity dopo l’attacco hacker); Roma Capitale (con oltre un milione di euro di fondi Pnrr per realizzare in tutta la città 25 centri di facilitazione digitale); la Regione Campania in collaborazione come soggetto attuatore IFEL Campania ( misura 1.7.2 del Pnrr sulla rete dei servizi di facilitazione digitale. Obiettivo: attivare, con un budget di 14,18 milioni di fondi comunitari, 347 punti di facilitazione per aiutare i cittadini a usare le piattaforme della Pa, a cominciare da quelle sanitarie, e formare così 274mila cittadini entro dicembre 2025).

Tutti i numeri del "PNRR delle cose" li trovi qui.

Leggi il nuovo episodio di aprile 2025 in allegato.

Corso "Regolazione rifiuti ARERA - Question time IFEL"

Nell’ambito delle prescrizioni regolatorie dettate dall’ARERA ci sono alcune questioni che non sono sufficientemente chiare, tanto da impedire la predisposizione di un Piano economico finanziario, o la predisposizione di un contratto di servizio o di un bando di affidamento che per motivi legati alla mancata comprensione di uno o più elementi, non giungono alla fine del percorso. O anche, in tema di qualità del servizio, non riescono ad essere rispettate le prescrizioni a causa della “lontananza” dal sistema precedentemente adottato.

Per questo motivo IFEL ha avviato una serie di Question Time con gli esperti, che si svolgeranno con cadenza regolare, in cui si risponderà alle domande poste e presentate rispetto agli avvisi specifici lanciati dalla Fondazione.
Durante i Question time, che restano disponibili sulla piattaforma della Scuola IFEL, vengono affrontate tutte le principali criticità presentate dai postulanti, con l’obiettivo di fornire gli elementi risolutori utili a procedere.

Docenti:
Francesco Iacotucci - Esperto IFEL
Walter Giacetti - Esperto IFEL

Il VIDEO del corso è disponibile in libera fruizione sul canale YouTube della Scuola IFEL, all'interno della Playlist ARERA.

Per ottenere anche l'open badge personale per la fruizione del corso in asincrono e i materiale del corso, è necessario fruire della registrazione accedendo alla piattaforma e-learning della Scuola IFEL e iscrivendosi al corso "Regolazione rifiuti ARERA - Question time IFEL"

Slide e video relativi al Convegno "Fabbisogni standard e livelli di prestazioni - spunti per innovazioni metodologiche " che si è svolto a Roma il 4 aprile 2025.

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Il direttore Galeone ha chiesto la riapertura del cantiere del federalismo fiscale all’evento organizzato a Roma su “Fabbisogni standard e livelli di prestazioni - Spunti per innovazioni metodologiche”.

“Forse l’aspetto più riuscito della riforma avvenuta a seguito della legge 42 del 2009, quella che ha introdotto la delega in materia di federalismo fiscale riguarda proprio i fabbisogni standard. A mio avviso è realmente l’aspetto più riuscito dell’intero processo che ha segnato un momento storico facendo scuola anche in altri Paesi. E’ la soluzione italiana che fa tendenza perché questo modello, che parte dal basso e va verso l’alto attraverso la misurazione dei bisogni reali è un modello innovativo. Della legge 42 però è rimasto bene poco. Si sarebbe dovuto incidere molto di più sulla perequazione che rappresenta un attore interessante di sviluppo. Quello dei comuni è un modello che mantiene la sua autonomia e che potrebbe essere da esempio per quanto invece è acceduto per i consti standard della sanità per le Regioni per rivederne il meccanismo di determinazione. Dal 2011 ad oggi è cambiato molto, penso ad alternative e revisioni con l’uso dell’intelligenza artificiale e delle sue applicazioni anche per capire come determinare i costi standard sanitari o un mix di interventi che preveda altre soluzioni che permettano efficienza della spesa e rappresentanza dei territori attraverso i fabbisogni standard”. Così Luca Antonini, giudice della Corte Costituzionale, intervenendo all’evento organizzato dalla Fondazione. Il caso dei fabbisogni standard sui servizi sociali per le persone anziane in Ungheria è stato proposto per un confronto con l'attualità italiana nel convegno IFEL a Roma oggi.

Nel suo intervento anche il Direttore di IFEL Pierciro Galeone si è soffermato proprio sul tema del federalismo fiscale. “La riforma del titolo V – ha dichiarato - l’unica modifica costituzionale di ampia portata della seconda repubblica strutturata, è ancora in attesa di piena attuazione. Ci troviamo di fronte ad uno scenario con autonomia fiscale ridotta; perequazione inadeguata, trasferimenti statali frammentati e con vincoli di destinazione. Occorre riaprire il cantiere del federalismo fiscale. Un utile materiale per questo cantiere è anche la riflessione sui Lep e sulle tecniche per definirli”.

Andrea Ferri, responsabile della Finanza locale di ANCI/IFEL ha infine sottolineato a margine dei lavori in corso “l’importanza di disporre di metodologie innovative anche per fare il bilancio della perequazione italiana che si sta avviando verso la conclusione, lasciando prevedibilmente irrisolte le principali disuguaglianze territoriali, mentre con gli obiettivi di servizio sono in corso di acquisizione risultati importanti, basati su target ben definiti sui quali i Comuni riescono ad adattare il proprio intervento e a fornire una rendicontazione puntuale ed esaustiva”.

Sulla base delle relazioni di Ballanti e Porcelli, componenti del gruppo di ricerca, è stato osservato l'utilizzo massiccio di dati ufficiali che in Ungheria hanno reso possibile, senza l’aggravio di rilevazioni specifiche, la determinazione dei costi standard dei servizi di assistenza domiciliare alle persone anziane in un quadro di forte collaborazione con i Comuni e con le Associazioni di comuni, fornitori di tali servizi. È stato così possibile determinare uno schema di costo di riferimento, articolato e coerente con le condizioni dei diversi contesti territoriali, non limitandosi all’osservazione della spesa sociale correntemente impiegata. Un modello che potrebbe avere anche in Italia un ruolo importante, considerando l’esigenza di valutare i livelli essenziali delle prestazioni (LEP), in corso di determinazione su diversi aspetti dei servizi sociali e le risorse necessarie per assicurarne l’erogazione in tutto il territorio nazionale.

L'incontro ha fornito l'occasione per valutare alcuni aspetti innovativi delle attività svolte nell'ambito di un progetto finanziato dall'UE e attuato con il concorso di un gruppo di ricercatori e tecnici italiani coinvolti nell'attuazione del federalismo fiscale nei comuni italiani.

L’incontro è stato valorizzato dalle autorevoli partecipazioni del giudice costituzionale Luca Antonini, della presidente della Commissione per i fabbisogni standard, prof.ssa. Elena D'Orlando, e degli ex presidenti della stessa Commissione Giampaolo Arachi (ora nel collegio dell'Ufficio parlamentare di Bilancio-UPB) e del prof. Alberto Zanardi (Università di Bologna) e il coordinatore del progetto in Ungheria Vieri Ceriani.

“IFEL raccoglie i dati, li analizza e li mette a disposizione di tutti perché sono alla base di una conoscenza e di un’impostazione di policy soprattutto in un settore così delicato come quello per i comuni dei servizi sociali che è probabilmente la mission più importante oltre quella del governo del territorio. A mio avviso la missione principale dei comuni è quella di rendere quanto più possibile i cittadini protetti da un punto di vista sociale sui territori, nei centri urbani e non solo e vi assicuro che lo sforzo dei sindaci da questo punto di vista è veramente alto e totalizzante”. Così Alessandro Canelli, Presidente di IFEL e sindaco di Novara all’iniziativa “I territori generativi. Esperienze di ricomposizione” tenutasi a Milano in cui si sono confrontate le varie esperienze frutto della sperimentazione realizzata da IFEL con il supporto scientifico del Centro di Ricerca ARC dell’Università Cattolica, il supporto operativo di ON! e con il co-finanziamento della Fondazione Cariplo.

“Noi sindaci abbiamo a che fare con problematiche e difficoltà che crescono di anno in anno, con costi che aumentano annualmente a fronte di una struttura di bilancio che è rigidissima – ha proseguito il delegato alla finanza locale di ANCI - Non abbiamo una leva fiscale da poter utilizzare, noi non ci possiamo indebitare come fa lo Stato per pagare gli stipendi o altro. Abbiamo il pareggio di bilancio e ciò che negli anni precedenti statisticamente non riusciamo a riscuotere non possiamo neanche spenderlo, dobbiamo accantonare nel Fondo crediti di dubbia esigibilità che altre amministrazioni dello Stato non hanno. Ciò ci da una manovrabilità di bilancio molto scarsa. Ricordo nel 2009 è stata fatta la Legge sul federalismo fiscale ad oggi sostanzialmente inattuata. Non abbiamo ancora quella autonomia che, secondo il principio di sussidiarietà stabilito nel Titolo V della Costituzione ed architrave del federalismo fiscale, ci consentirebbe di assicurare e garantire le funzioni fondamentali e quei diritti civili, sociali e politici che devono essere validi per tutti e che invece oggi, come per il welfare, nel Paese non sono assicurati in modo equo. L’attuazione del federalismo fiscale, la razionalizzazione delle risorse dei vari fondi per il sociale esistenti, la collaborazione e la coprogettazione  con il privato sociale sono i punti fondamentali per cercare di migliorare le cose, così come ci dice la Costituzione e così come ci chiedono le nostre comunità”.

I volumi che descrivono il progetto Territori Generativi sono disponibili in pdf qui

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