Ultimo aggiornamento 24.04.2025 - 9:33
Mariangela Parenti

Mariangela Parenti

Il 4 marzo 2024 a Roma si terrà l'evento dal titolo “Via dalla gabbia (semi)dorata. Riaprire il futuro delle nuove generazioni” nel corso del quale sarà presentato il Rapporto Italia Generativa 2023 realizzato da ARC, Università Cattolica e IFEL, promosso da Generatività e Genialis con il patrocinio di INPS e con il sostegno di Fondazione Unipolis.

L’evento, che si terrà a Roma presso la Sala Angiolillo di Palazzo Wedekind, Piazza Colonna 366, dalle ore 10:00, si inserisce all’interno delle iniziative promosse dalla Fondazione a supporto e approfondimento del tema articolato e sfaccettato del welfare locale.

Obiettivi del Rapporto 2023

Il Rapporto Italia Generativa 2023 si concentra sulla condizione giovanile in Italia e in Europa e propone una lettura sintetica di alcuni dei principali fenomeni che oggi investono le nuove generazioni nel percorso verso l’età adulta.

Finalità principale dell’analisi è quella di rilevare i dinamismi economici e sociali del nostro Paese per evidenziarne, in controluce, i blocchi e i ritardi. Ne derivano due macro-obiettivi di natura socioculturale e politica: il primo è quello di contribuire a diffondere conoscenza e consapevolezza sullo stato del Paese, sulle aree di debolezza e sulle sfide aperte, come pure sulle opportunità soprattutto a beneficio delle nuove generazioni; il secondo è suscitare alleanze attorno a nuove iniziative che possano dare avvio a concreti e incisivi processi trasformativi e generativi di multiforme valore.

Il Rapporto prova a suggerire possibili direzioni di lavoro che vanno anzitutto nella direzione di garantire nuova rilevanza sociale, economica, culturale, politica alle nuove generazioni, allargandone gli spazi della partecipazione e aumentandone concretamente il peso, anche a livello decisionale; non secondariamente, verso un convinto riorientamento degli investimenti pubblici e delle risorse private sulle nuove generazioni e su tutte le aree che ne supportano la crescita e il pieno sviluppo.
Il Rapporto intende contribuire ad aprire, infine, un significativo dibattito sulla questione intergenerazionale; mobilitare disponibilità e promuovere convergenze tra le diverse forze del Paese attorno alla questione giovanile; contribuire ad avviare un urgente cambio di prospettiva e di marcia perché le nuove generazioni possano desiderare nuovamente di crescere, lavorare, investire, abitare l’Italia.

Il Rapporto Italia Generativa 2023 è disponibile online qui.

Programma e modalità di partecipazione

La presentazione del Rapporto Italia Generativa 2023 è prevista per il 4 marzo presso Palazzo Wedekind, in Piazza Colonna 36 a Roma. E’ necessario iscriversi compilando questo form entro giovedì 29 febbraio.
Il programma completo è disponibile qui.

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Scontiamo la distanza tra i bisogni emergenti e le risorse pubbliche (economiche e di competenze) che ci servono per dare risposte. Per studiare questa evidente difficoltà dei nostri sistemi di welfare locale, la Fondazione IFEL ha messo in campo diversi progetti di ricerca e di ricerca-azione. Tra questi anche lo studio realizzato dalla Fondazione The Bridge (in collaborazione con IFEL) dal titolo "Il disagio psicologico dei bambini e adolescenti post pandemia. I bisogni emersi e la risposta dei Comuni", che sarà presentato il 27 febbraio a Milano, dalle ore 9:30 alle 13 presso la Sala Commissioni di Palazzo Marino.

L'evento

Nel corso dell’evento saranno presentati i risultati della ricerca e, per discuterne, sono stati invitati diversi attori che, sui territori, operano per affrontare le problematiche dei ragazzi.

La particolarità di questa ricerca, infatti, è di aver indagato l’insieme delle risposte che i territori hanno offerto dopo il Covid ad un segmento di popolazione particolare: i ragazzi delle scuole primarie e delle secondarie di primo grado. Lo studio è stato condotto attraverso una Survey rivolta ad insegnanti e dirigenti scolastici e una indagine presso Assessori e/o Dirigenti all’educazione e al welfare di Comuni italiani grandi medi e piccoli da nord a sud.

Entrambe le rilevazioni hanno consentito di osservare la crescita di un disagio generalizzato e multiforme. Crescita che ha richiesto l’intervento attivo dei Comuni e “di altri servizi pubblici o in relazione alla crescita di problematiche psicologiche, e in questo caso sono intervenuti soprattutto i servizi sanitari, oppure per difficoltà delle famiglie, e in questo caso sono intervenuti soprattutto i servizi sociali. Non solo le scuole, quindi, ma anche i Comuni hanno dovuto affrontare un aumento di richieste di intervento con conseguenti maggiori oneri da sostenere” spiega Pierciro Galeone, Direttore della Fondazione IFEL.

Il ruolo dei Comuni

Dalla ricerca emerge che i Comuni si sono attivati per rispondere all’emergenza con “moltissima energia e moltissima creatività oltre che grande competenza” chiarisce Rosaria Iardino, Presidente Fondazione The Bridge.  “Si sono attivati per sviluppare progetti ed interventi per affrontare la drammaticità della situazione che ha avuto un impatto economico molto importante sui bilanci comunali”. I Comuni, infatti, hanno cercato risorse aggiuntive da affiancare alle risorse proprie e ai fondi nazionali e regionali per gli interventi ordinari: Fondi europei, risorse regionali e nazionali per interventi ad hoc, Fondi del programma P.I.P.P.I. (Programma di Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione), Fondi che derivano dalla partecipazione, spesso in partneriato con altri soggetti, a bandi promossi da soggetti privati, le  risorse PON e quelle destinate a progetti sulla povertà educativa dell’Agenzia coesione sociale.

L’indagine conferma che “la grande complessità che i territori stanno vivendo chiede alle istituzioni più prossime di agire in modo coordinato. E’ richiesta, inoltre, una maggiore capacità di coordinamento e integrazione anche all’interno dei singoli Comuni perché, è evidente, le problematiche che dobbiamo affrontare sono assolutamente interconnesse e un’amministrazione pubblica che non sappia tenere conto di queste interdipendenze non potrà sviluppare tutto il suo potenziale per la co-generazione e la redistribuzione di valore pubblico e collettivo” conclude Galeone.

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Il 22 febbraio parte il nuovo piano di formazione specialistica organizzato nell’ambito del Piano nazionale formazione RUP - PNRR Academy, promossa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e realizzata da IFEL, ITACA e SNA, con il coinvolgimento della Rete degli Osservatori regionali dei contratti pubblici, e la collaborazione di ANAC e CONSIP.

Obiettivo del percorso è quello di fornire ai RUP, al personale delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza un insieme di conoscenze a carattere specialistico, indispensabili per la corretta applicazione della disciplina sui contratti pubblici.

La proposta formativa PNRR Academy è stata programmata in coerenza con la “strategia professionalizzante”, in attuazione degli obiettivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - PNRR. Il Piano di formazione 2023-2024 contribuisce quindi al perseguimento dei target previsti per la realizzazione dei progetti finanziati da Next Generation EU, oltre che essere in linea con la Raccomandazione (UE) 2017/1805 della Commissione Europea e a ProcurcompEU. Inoltre, la nuova azione formativa è strettamente correlata al sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti.

I corsi

Il percorso è composto da 22 webinar della durata di 2,5 ore ciascuno. Il corso si terrà tutti i giorni (orario 9.00-11.30) dal 22 febbraio al 22 marzo 2024.

Al termine del percorso formativo, i partecipanti che avranno seguito (in modalità sincrona o asincrona) almeno l’80% delle ore previste dal percorso potranno sostenere un test (15 domande a risposta multipla) al superamento del quale (12 risposte corrette su 15) riceveranno l’attestato di partecipazione al corso (per complessive 55 ore). Sarà possibile sostenere il test di autovalutazione al termine del percorso fino e non oltre il 30 aprile 2024. All’esito della chiusura del corso, solo chi avrà ottenuto l’attestato di partecipazione potrà accedere alla successiva fase d’aula per le restanti 5 ore, secondo modalità che verranno comunicate successivamente.

I destinatari

RUP, centrali di committenza e stazioni appaltanti delle regioni del centro-sud

Iscrizioni

L'iscrizione ai corsi avviene sulla piattaforma nazionale appalti e consente di partecipare utilizzando le credenziali di accesso alla piattaforma.

Per ulteriori informazioni clicca qui

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Il giorno 20 febbraio 2024, dalle 10.30 alle 13.00, presso l’Aula Magna dell’Istat, si terrà il convegno “Il Benessere nei territori. Il contributo del progetto BesT”. Sarà l'occasione per condividere con stakeholder e utenti una prima riflessione sui risultati e le prospettive di sviluppo del progetto BesT.  

Come partecipare

All'incontro si potrà partecipare sia in presenza, presso l'Aula Magna dell'ISTAT sita in Via Cesare Balbo 14  a Roma, sia assistendo ai lavori in diretta streaming. E' necessario iscriversi:

Iscrizioni in presenza

Iscrizioni online

Il programma dell'evento 

Apertura dei lavori
Francesco Maria Chelli, Presidente Istat

10.45 - Sessione | Conoscere i territori attraverso le misure del BesT
Introduce e coordina Monica Pratesi | Direttrice del Dipartimento per la produzione statistica di Istat

Il progetto BesT: percorso compiuto e prospettive
Giulia DE CANDIA, Dirigente Ufficio territoriale Area Nord-Ovest di Istat
Stefania TARALLI, Direzione per l’analisi e la valorizzazione nell’area delle statistiche sociali e demografiche e per i fabbisogni informativi del PNRR di Istat

La geografia del benessere in Italia: una lettura integrata
Francesca VANNONI, Ufficio territoriale Area Nord-Ovest di Istat

11.30 Tavola rotonda | Il valore pubblico del Bes per i territori

Coordina Davide Colombo, Direttore centrale per i rapporti esterni, le relazioni internazionali, l’ufficio stampa e il coordinamento del Sistan di Istat

INTERVENGONO
Massimo BIANCO, Dirigente Ufficio Statistico della Regione Puglia
Pierciro GALEONE, Direttore Fondazione IFEL 
Luca GIUNTI, Analista dati della Fondazione Openpolis ETS
Tommaso RONDINELLA, Responsabile Ufficio Modelli di Impatto e Valutazione Socio-Ambientale di Banca Etica
Rina CAMPORESE, Dirigente del Servizio di coordinamento della promozione della cultura statistica e della diffusione dei dati a livello territoriale di Istat

12.45 Conclusioni
Sabrina PRATI, Direttrice centrale per l’analisi e la valorizzazione nell’area delle statistiche sociali e demografiche e per i fabbisogni informativi del PNRR di Istat.

Ulteriori informazioni sull'evento sono disponibili qui. 

L'ottava edizione de “I Comuni della Lombardia” descrive le principali caratteristiche territoriali, istituzionali, economico-finanziarie e socio-demografiche dei Comuni lombardi, utilizzando come fonti primarie i dati ufficiali più recenti e disponibili per ciascun settore d’indagine.
Le variabili analizzate sono rappresentate in forma cartografica e tabellare (per classe demografica e provincia).

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