Ultimo aggiornamento 24.04.2025 - 9:33
Mariangela Parenti

Mariangela Parenti

Il PNRR mette a disposizione dei Comuni risorse finanziarie ingenti ma diversi fattori ne complicano l’attuazione sui territori: l’impennata dei prezzi in corso, il calo di personale, le riforme incompiute su decentramento amministrativo e federalismo differenziato, sono solo alcuni di quelli che incidono sulla messa a terra dei progetti.

Questi e altri temi sono al centro della XI Conferenza IFEL “Scenari per i Comuni Italiani. La finanza locale tra opportunità d’innovazione e fragilità da superare”, che si terrà dal 24 al 26 gennaio – in diretta streaming su conferenza.fondazioneifel.it.


LE TRE SESSIONI: I TEMI

La finanza pubblica tra regole europee e dinamiche nazionali - 24 gennaio 

I Comuni hanno beneficiato delle maggiori risorse per investimenti via via assegnate dal 2018-19 in poi, moltiplicate dalle avvenute assegnazioni del PNRR-PNCUn flusso di fondi straordinario pari, tra Comuni e Città metropolitane, a circa 40 mld di euro. Ma sono processi che si attuano con lentezza e non sufficientemente coordinati, in particolare per ciò che riguarda le crisi. Senza contare che le risorse correnti rese disponibili per i Comuni sono spesso vincolate ad “obiettivi di servizio” che impongono spese aggiuntive in alcuni campi di rilevanza sociale - asili nido, servizi sociali e scolastici: il Fondo di solidarietà Comunale è in aumento tra il 20 e il 30 di circa 2,5 mld., di cui 2 mld. vincolati.

Si tratta, quindi, di risorse che non possono concorrere alla formazione degli equilibri correnti dei Comuni e lasciano in una condizione di precarietà quell’ampia minoranza di enti in condizioni finanziarie critiche.

Nel corso della mattinata, infine, si rifletterà anche sulla regolazione perequativa di quote crescenti del Fondo di solidarietà comunale che, nell’attuale configurazione, perde di senso: le risorse correnti complessive dei Comuni sono sostanzialmente le stesse del 2010, mentre l’incremento dei prezzi al 2023 è di oltre il 26%, di cui il 15% è ascrivibile al biennio 2022-23.


PNRR e non solo: il quadro delle risorse - 25 gennaio
  

Le “risorse straordinarie” del PNRR, nonché di quelle derivanti dalla Politica di coesione fissate nel nuovo Accordo di Partenariato, rappresentano ormai per l’intero Paese, e per il Mezzogiorno in particolare, una delle principali fonti finanziarie per alimentare gli investimenti con risorse concrete e non poste finanziare allocate in leggi di bilancio dalle coperture incerte.

Si discuterà, tra gli altri aspetti, sul fatto che per gli enti locali, e per i Comuni nello specifico, esse costituiscono una voce fondamentale per investimenti di medio-lungo periodo tanto che, da tempo, le risorse della coesione assolvono sempre meno al loro ruolo di riequilibrio territoriale svolgendo una funzione meramente anticiclica che poco ha a che vedere con scelte di politica economica o industriale. Anzi, nel periodo di programmazione 2021-2027 la geografia della coesione europea dell’Italia è cambiata, con il ritorno tra le regioni meno sviluppate del Molise e della Sardegna, e l’ingresso tra le regioni in transizione delle Marche e dell’Umbria.

Investimenti: criticità da superare, nodi da sciogliere, sfide da sostenere - 26 gennaio 

Sono ancora molti le criticità e i nodi ancora sciogliere, a partire da un contesto normativo sempre in evoluzione (con riferimento, per esempio, al codice dei contratti pubblici, in continuo rimaneggiamento) nonché le riforme incompiute, sia sul versante del decentramento amministrativo - gestioni associate, ente intermedio, agenzie pubbliche - sia per quanto concerne la distribuzione dei poteri e delle competenze (federalismo differenziato).

I Comuni, solo sul fronte PNRR, secondo stime ANCI-IFEL e RGS, sono destinatari di risorse pari a circa 40 miliardi di euro. Tali risorse sono collegate a 45 investimenti (fra PNRR e Piano complementare), rispetto ai quali gli enti locali hanno le responsabilità di soggetti attuatori.
Eppure, il personale comunale negli ultimi 12 anni si è ridotto di oltre un quarto di unità e sarà ulteriormente interessato dai pensionamenti dei prossimi 5 anni con un’età media che supera i 50 anni: per vincere la sfida del PNRR il ruolo della formazione sarà determinante e per questo motivo IFEL si propone come punto di riferimento per il personale dei Comuni e per il supporto agli enti attraverso le attività di ricerca, studio e analisi.

L’appuntamento per discutere, insieme, di questi e molti altri argomenti, è per il 24, 25 e 26 gennaio in diretta streaming su: conferenza.fondazioneifel.it

Il documento scaricabile qui di seguito è stato realizzato nell’ambito delle azioni di analisi, informazione, orientamento e supporto sui temi della Politica di coesione e, in generale, delle strategie territoriali co-finanziate da risorse del bilancio UE, realizzate dal Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi Politiche europee di IFEL.

Come il ciclo 2014-2020, anche la programmazione 2021-2027 vede il coinvolgimento dei Comuni sia come beneficiari degli investimenti co-finanziati che come organismi intermedi, delegati dalle varie autorità di gestione (dei programmi regionali e nazionali), nonché come parti di organismi partenariali preposti all’attuazione di progetti di sviluppo locale di tipo partecipativo (Strategie Aree Interne, GAL -approccio LEADER per lo Sviluppo Rurale).

Quanto alle politiche per lo Sviluppo Rurale, trascorso il biennio 2021-2022 per il quale è stato prorogato il quadro regolamentare e finanziario esistente, il 2023 rappresenta l’anno di avvio della Politica Agricola Comune (PAC) riformata e dello Sviluppo Rurale 2023-2027.

Questa nota rappresenta un abstract del dossier tematico dedicato in fase di pubblicazione nei prossimi mesi.

Oltre al quadro programmatico e finanziario delle politiche di Sviluppo Rurale 2023-2027, il nuovo dossier analizzerà il ruolo dei Comuni italiani nel Piano Strategico Nazionale e i principali interventi ad essi destinati nei Complementi Regionali per lo Sviluppo Rurale 23-27.

 

 

Il documento rappresenta un abstract dei dossier tematici in fase di pubblicazione nei prossimi mesi a cura del Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi Politiche europee di IFEL, nell’ambito della linea di servizio dedicata ad analisi, informazione e orientamento e supporto sui temi della Politica di coesione

Si tratta di un mini-dossier articolato in quattro paragrafi dedicati al Quadro Finanziario Pluriennale potenziato da NGEu, alla nuova Politica di coesione 21-27, all’Accordo di Partenariato per l’Italia e ai Programmi Operativi del nuovo ciclo di programmazione. A questi si aggiungono un focus sulle Strategie di Sviluppo urbano 2021-2027 ed un’appendice dedicata allo stato di avanzamento delle Agende urbane dei POR 2014-2020.


 
 

Nel quadro programmatico dei programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE), delineato per l’Italia dall’Accordo di partenariato 2021-2027, è prevista la realizzazione di 38 Programmi Regionali e di 9 Programmi Nazionali cofinanziati da Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e Fondo sociale europeo plus (FSE+).

Il Fondo per una transizione giusta cofinanzia un unico Programma Nazionale “Just Transition Fund Italia (JTF)”. A questi, nell’ambito dell’Obiettivo della Cooperazione Territoriale Europea (CTE), si aggiungono 10 Programmi a titolarità italiana e 9 Programmi cui l’Italia partecipa nell’ambito di tale obiettivo.

Tutte le Amministrazioni titolari di Piani o Programmi finanziati nel ciclo 2021-2027 da risorse, europee e nazionali, delle politiche di coesione sono tenuti a trasmettere dati e informazioni al Sistema Nazionale di Monitoraggio gestito dall’Ispettorato Generale per i Rapporti con l’Unione Europea (IGRUE) della Ragioneria Generale dello Stato.

Man mano che i Piani e Programmi comunitari 2021-2027 vengono approvati e avviati ad attuazione, il relativo stato di attuazione è disponibile nei Bollettini bimestrali pubblicati dall’IGRUE e sul portale https://opencoesione.gov.it/it/.

Dopo l’approvazione dell’Accordo di Partenariato 2021-2027 avvenuta il 19 luglio 2022, la Commissione europea ha ad oggi approvato tutti e 38 Programmi Regionali e 8 su 9 Programmi Nazionali cofinanziati dal FESR, dal FSE+ oppure plurifondo.

L’elenco completo dei Programmi nazionali e regionali cofinanziati da FESR e FSE+ (e del relativo quadro finanziario) è consultabile scaricando l'allegato.

 

 

Il PN Cultura è stato approvato con Decisione della Commissione europea C(2022) 7959 del 28 ottobre 2022 e pubblicato sul portale Opencoesione; ha un valore complessivo pari a 648,33 milioni di euro, di cui 389,00 milioni di euro di fondi FESR e interessa le sette regioni meno sviluppate (Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna). 

Il PN è espressione del consolidamento del ruolo attribuito nelle politiche di coesione nazionali al settore culturale quale fattore in grado di produrre effetti rilevanti nei processi di sviluppo territoriale del Paese e in particolare del Mezzogiorno. A fronte degli opportuni elementi di continuità con il PON Cultura e Sviluppo 2014-2020, il nuovo programma presenta, tuttavia, significative differenze indotte sia dai consistenti investimenti programmati nel settore culturale dal PNRR, che consentono al PN FESR di spingersi verso dimensioni decisamente più innovative e sperimentali, sia dalle stesse innovazioni introdotte nei regolamenti della politica di coesione per il ciclo 21-27 che hanno esteso il ruolo attribuito alla cultura nelle politiche di sviluppo verso obiettivi di coesione e inclusione sociale.

Il Programma è articolato in tre Assi (priorità) che perseguono rispettivamente tre obiettivi strategici (1- 2- 4), oltre all’Asse Assistenza Tecnica:

  • Priorità 1: Ampliamento dell’accesso al patrimonio digitale e rafforzamento della competitività delle imprese culturali
  • Priorità 2: Efficientamento energetico e riduzione dei rischi legati ad eventi naturali catastrofici
  • Priorità 3: Ampliamento della partecipazione culturale e rafforzamento di servizi ed iniziative di carattere culturale.

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