Il PNRR mette a disposizione dei Comuni risorse finanziarie ingenti ma diversi fattori ne complicano l’attuazione sui territori: l’impennata dei prezzi in corso, il calo di personale, le riforme incompiute su decentramento amministrativo e federalismo differenziato, sono solo alcuni di quelli che incidono sulla messa a terra dei progetti.
Questi e altri temi sono al centro della XI Conferenza IFEL “Scenari per i Comuni Italiani. La finanza locale tra opportunità d’innovazione e fragilità da superare”, che si terrà dal 24 al 26 gennaio – in diretta streaming su conferenza.fondazioneifel.it.
LE TRE SESSIONI: I TEMI
La finanza pubblica tra regole europee e dinamiche nazionali - 24 gennaio
I Comuni hanno beneficiato delle maggiori risorse per investimenti via via assegnate dal 2018-19 in poi, moltiplicate dalle avvenute assegnazioni del PNRR-PNC. Un flusso di fondi straordinario pari, tra Comuni e Città metropolitane, a circa 40 mld di euro. Ma sono processi che si attuano con lentezza e non sufficientemente coordinati, in particolare per ciò che riguarda le crisi. Senza contare che le risorse correnti rese disponibili per i Comuni sono spesso vincolate ad “obiettivi di servizio” che impongono spese aggiuntive in alcuni campi di rilevanza sociale - asili nido, servizi sociali e scolastici: il Fondo di solidarietà Comunale è in aumento tra il 20 e il 30 di circa 2,5 mld., di cui 2 mld. vincolati.
Si tratta, quindi, di risorse che non possono concorrere alla formazione degli equilibri correnti dei Comuni e lasciano in una condizione di precarietà quell’ampia minoranza di enti in condizioni finanziarie critiche.
Nel corso della mattinata, infine, si rifletterà anche sulla regolazione perequativa di quote crescenti del Fondo di solidarietà comunale che, nell’attuale configurazione, perde di senso: le risorse correnti complessive dei Comuni sono sostanzialmente le stesse del 2010, mentre l’incremento dei prezzi al 2023 è di oltre il 26%, di cui il 15% è ascrivibile al biennio 2022-23.
PNRR e non solo: il quadro delle risorse - 25 gennaio
Le “risorse straordinarie” del PNRR, nonché di quelle derivanti dalla Politica di coesione fissate nel nuovo Accordo di Partenariato, rappresentano ormai per l’intero Paese, e per il Mezzogiorno in particolare, una delle principali fonti finanziarie per alimentare gli investimenti con risorse concrete e non poste finanziare allocate in leggi di bilancio dalle coperture incerte.
Si discuterà, tra gli altri aspetti, sul fatto che per gli enti locali, e per i Comuni nello specifico, esse costituiscono una voce fondamentale per investimenti di medio-lungo periodo tanto che, da tempo, le risorse della coesione assolvono sempre meno al loro ruolo di riequilibrio territoriale svolgendo una funzione meramente anticiclica che poco ha a che vedere con scelte di politica economica o industriale. Anzi, nel periodo di programmazione 2021-2027 la geografia della coesione europea dell’Italia è cambiata, con il ritorno tra le regioni meno sviluppate del Molise e della Sardegna, e l’ingresso tra le regioni in transizione delle Marche e dell’Umbria.
Investimenti: criticità da superare, nodi da sciogliere, sfide da sostenere - 26 gennaio
Sono ancora molti le criticità e i nodi ancora sciogliere, a partire da un contesto normativo sempre in evoluzione (con riferimento, per esempio, al codice dei contratti pubblici, in continuo rimaneggiamento) nonché le riforme incompiute, sia sul versante del decentramento amministrativo - gestioni associate, ente intermedio, agenzie pubbliche - sia per quanto concerne la distribuzione dei poteri e delle competenze (federalismo differenziato).
I Comuni, solo sul fronte PNRR, secondo stime ANCI-IFEL e RGS, sono destinatari di risorse pari a circa 40 miliardi di euro. Tali risorse sono collegate a 45 investimenti (fra PNRR e Piano complementare), rispetto ai quali gli enti locali hanno le responsabilità di soggetti attuatori.
Eppure, il personale comunale negli ultimi 12 anni si è ridotto di oltre un quarto di unità e sarà ulteriormente interessato dai pensionamenti dei prossimi 5 anni con un’età media che supera i 50 anni: per vincere la sfida del PNRR il ruolo della formazione sarà determinante e per questo motivo IFEL si propone come punto di riferimento per il personale dei Comuni e per il supporto agli enti attraverso le attività di ricerca, studio e analisi.
L’appuntamento per discutere, insieme, di questi e molti altri argomenti, è per il 24, 25 e 26 gennaio in diretta streaming su: conferenza.fondazioneifel.it