Ultimo aggiornamento 28.04.2025 - 14:51

SNA, IFEL ed ITACA collaborano da diversi anni nelle attività di promozione e realizzazione di percorsi formativi in materia di contrattualistica pubblica, condividendo, azioni didattiche, esperienze, expertise e know how. Con la sottoscrizione dell’accordo si sono impegnati di fatto a promuovere un’organizzazione stabile per la realizzazione di attività di formazione continua sulla disciplina dei contratti pubblici. Saranno messe in campo azioni, dedicate al personale delle stazioni appaltanti e centrali di committenza di ambito nazionale e territoriale, basate su regole comuni e condivise al fine di assicurare l’omogeneità dell’azione formativa sul territorio nazionale, anche in un’ottica di ottimizzazione della spesa pubblica e di raggiungimento degli obiettivi della strategia professionalizzante.

L’accordo, firmato dal Presidente ITACA Elisa De Berti (Vicepresidente della Regione Veneto), dal Segretario Generale SNA Riccardo Sisti e dal Direttore IFEL Pierciro Galeone è di durata quinquennale e prevede lo sviluppo di una intensa collaborazione tra le parti a sostegno del rafforzamento della capacità delle stazioni appaltanti nella gestione del ciclo dei contratti pubblici.

Per l’attuazione dell’accordo saranno coinvolte la Rete degli Osservatori regionali dei contratti pubblici, le articolazioni territoriali di Anci e le sedi decentrate di Sna.

Gli obiettivi specifici della collaborazione prioritariamente individuati riguarderanno un’attività formativa continua e specialistica, il rafforzamento, a livello centrale e territoriale, del sistema della formazione e aggiornamento attraverso l’utilizzo di competenze riconosciute di stazioni appaltanti e centrali di committenza regionali, la promozione di un approccio metodologico e un modello operativo univoco e condiviso alle tematiche inerenti la materia dei contratti pubblici, con lo scambio di buone prassi; il miglioramento delle competenze e delle abilità in ragione delle nuove norme e la realizzazione di un’economia di scala nell’ambito della spesa sostenuta dalle stazioni appaltanti per le attività di formazione del personale, a sostegno delle politiche di razionalizzazione della spesa pubblica.

 

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Slide relative all'evento "Giornata della Trasparenza IFEL 2023" del 7 novembre 2023, svoltosi presso la Sala Conferenze ANCI a Roma. 
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Nel corso dell'esame presso la Conferenza unificata del "primo modulo" di attuazione della delega fiscale, il Governo ha accolto due importanti richieste dell'Anci e delle Regioni in materia di addizionale all'IRPEF:

  • per il 2024, ai soli fini delle addizionali comunale e regionale all'IRPEF, si potrà mantenere l’articolazione sui quattro scaglioni di imponibile Irpef attualmente in vigore;
  • il termine per le deliberazioni comunali relative al 2024 sarà fissato al 15 aprile 2024, come già indicato dallo schema di decreto delegato per l’addizionale regionale.

Per il 2024, dunque i Comuni potranno evitare le problematiche di adeguamento alla riduzione degli scaglioni di reddito IRPEF (da quattro a tre) e avranno più tempo per determinare eventuali variazioni delle aliquote e della fascia esente. Gli effetti delle variazioni intervenute successivamente all'approvazione del bilancio di previsione 2024 potranno essere poi recepiti alla prima variazione di bilancio utile.

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Testo integrale del documento presentato il 13 novembre alle Commissioni riunite Bilancio del Senato e della Camera, in occasione dell'audizione…
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Pubblichiamo il documento presentato il 13 novembre alle Commissioni riunite Bilancio del Senato e della Camera, in occasione dell'audizione sulla legge di bilancio per il 2024 e, di seguito, il comunicato dell'Anci.

“Se si tagliano le risorse ai Comuni nella situazione di inflazione in cui si trova il Paese, le strade sono due: o aumentare le tariffe o ridurre i servizi, con tutto quel che ne consegue a discapito della qualità della vita dei cittadini e delle comunità”. Lo ha detto il sindaco di Novara e delegato Anci alla Finanza locale, Alessandro Canelli, parlando della legge di bilancio davanti alle commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato.
“Siamo molto preoccupati – ha spiegato Canelli – e disponibili a collaborare con il governo per trovare soluzioni di minore impatto sulle risorse correnti locali, tenendo conto dei vincoli finanziari generali”.
“I Comuni – ha continuato il delegato Anci – sono colpiti dal fenomeno inflattivo che ha portato maggiori costi su tutti i settori: dai servizi mensa, all’assistenza anziani, dal costo del lavoro, all’adeguamento dei contratti collettivi fino ai servizi di trasporto pubblico. Con il taglio paventato nel disegno di legge di bilancio 2024 – ha aggiunto – i 200 milioni annui di riduzione, ora previsti per cinque anni, si andranno ad aggiungere ai 100 milioni di taglio della spending review già stabilita da leggi precedenti per il triennio 2023-25”.
“Anche sulla perequazione – ha rimarcato il sindaco di Novara – il meccanismo non funziona. Da anni siamo noi che la attuiamo in maniera orizzontale, evitando di penalizzare i Comuni con più dotazioni che aiutano quelli con più difficoltà. Ma ricordo che l’articolo 119 della Costituzione ci dice che deve essere lo Stato ad attuare la perequazione in senso verticale, vale a dire distribuire le risorse dal centro verso le autonomie locali”.
Ricordando poi come il comparto dei Comuni sia “nel complesso in pieno rispetto delle scadenze PNRR, per il 95 per cento degli enti”, il delegato Anci ha fatto notare che “gli investimenti che stiamo mettendo in campo con il Piano genereranno ulteriore spesa corrente, come ad esempio il personale da immettere negli asili nido che andremo a costruire. Per questo confidiamo che la rimodulazione annunciata dal ministro Fitto comporti il pieno rifinanziamento dei progetti su cui le ditte stanno già lavorando”.
“Noi – ha quindi ricordato Canelli – abbiamo soluzioni tecniche che abbiamo già proposto al Mef e al ministro Giorgetti, confidando che nel corso dell’esame parlamentare della legge di bilancio l’impatto della manovra sulle risorse correnti dei Comuni possa essere mitigato, se non invertito. Senza una riflessione più attenta sulla finanza locale saranno molti i comuni non in grado di chiudere i bilanci”, ha concluso il delegato Anci.

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