23,8 miliardi di euro; è questa la cifra del debito delle amministrazioni pubbliche che emerge dai dati appena pubblicati dalla Banca d’Italia nel report periodico, uscito quest’oggi, e riferito a gennaio 2018. Nelle indicazioni che sopraggiungono da via Nazionale, questo aumento di gennaio 2018, di quasi 24 mld di euro del debito, è frutto dell'aumento, da 29,3 a 54,5 miliardi, delle disponibilità liquide del Tesoro, solo in parte compensato dall'avanzo di cassa delle Amministrazioni pubbliche (1,2 miliardi) e dall'effetto complessivo degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione del cambio dell'euro (0,2 miliardi). Entrando nel dettaglio delle varie amministrazioni, ecco che il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 23,3 miliardi e quello delle Amministrazioni locali di 0,5 miliardi. Invariato, invece, è il debito degli Enti di Previdenza. In allegato il documento completo di Banca d'Italia
In Europa tre cittadini stranieri su dieci, quindi il 30% del totale, è proprietario dell’abitazione dove vive. Un tasso decisamente più basso rispetto a quello dei cittadini “nazionali” che raggiunge la quota di 70,6%. Il tasso più alto di cittadini stranieri proprietari di casa, secondo una rilevazione di Eurostat, è presente in Lituania (88%), Estonia (85,4%) e Croazia (82,4%). Al contrario, invece, vi sono Slovenia, Austria ed Italia che arrivano al 20% circa. Le quote di cittadini “nazionali” con il più alto tasso di proprietà sono presenti in Romania, Croazia e Lituania, con quote attorno al 90%. Al contrario questa quota è più bassa in Germania (49,8%), Austria (62%) e Francia (63,4%).