Il Ministero dell’Interno comunica che in data 5 marzo 2018 ha corrisposto il saldo del Fondo di solidarietà comunale 2017 con un pagamento effettuato a 6.164 Comuni. Gli enti nei confronti dei quali tale pagamento non è stato effettuato sono stati 642 per mancata presentazione della certificazione relativa al rendiconto al bilancio 2017 o dei questionari sui fabbisogni standard.
Inoltre, con decreto dell’8 marzo 2018 è stato disposto il pagamento dell’anticipazione annualmente prevista dall’articolo 3, co. 1, del dl 19 giugno 2015, n. 78, pari all’8% delle risorse di base relative al 2014. Il pagamento risulta già effettuato. Tale acconto è stato corrisposto a 6.807 Comuni. Gli enti nei confronti dei quali il pagamento non è stato disposto sono stati 584, per varie motivazioni. Si ricorda che questa erogazione non è impedita dalla mancata compilazione dei questionari sui fabbisogni standard per effetto dell’accordo sancito presso la Conferenza Stato-Città del 23 novembre 2017.
Nella seduta odierna della Conferenza Stato-città ed autonomie locali, è stato approvato lo schema di decreto del Ministero dell’economia e delle finanze concernente la certificazione del saldo 2017.
Il decreto contiene le indicazioni che i Comuni, le Città metropolitane, e le Province devono rispettare per l’invio, entro il termine perentorio del 31 marzo 2018, della certificazione del rispetto del saldo finale di competenza per l’anno 2017, attraverso il prospetto “Certif. 2017”. Per gli enti colpiti dal sisma di cui all’allegato 2-bis del decreto legge n. 189 del 2016 il termine è posticipato al 12 aprile 2018.
Come per l’anno scorso, tale certificazione deve avvenire esclusivamente utilizzando il sistema web http://pareggiobilancio.mef.gov.it sul sito della Ragioneria Generale dello Stato. La trasmissione telematica della certificazione, “Certif. 2017”, firmata digitalmente dal rappresentante legale, dal responsabile del servizio finanziario e dai componenti dell’organo di revisione economico-finanziaria validamente costituito, ha valore giuridico. In caso di mancato invio, l’ente sarà ritenuto inadempiente all’obbligo del pareggio di bilancio.
Il decreto contiene, inoltre, le indicazioni (modalità, tempistica e sanzioni) relative al ritardato invio della certificazione da parte degli enti, nonché le modalità da seguire per l’invio di una nuova certificazione nel caso in cui i dati del rendiconto presentino risultati difformi da quelli della certificazione, o nel caso in cui la Corte dei Conti accerti il mancato conseguimento del saldo di finanza pubblica negli anni successivi a quello cui la certificazione si riferisce.
Il prospetto “Certif. 2017”, disponibile attraverso la piattaforma informatica di RGS, risulta precompilato sulla base delle informazioni comunicate dagli enti in occasione del monitoraggio al 31 dicembre 2017 (secondo semestre 2017). Tali dati potranno essere modificati nel caso in cui emergano dati diversi da quelli già presenti nel prospetto.
Gli enti che non hanno ancora inviato il monitoraggio relativo al secondo semestre 2017 non potranno procedere alla certificazione se non dopo aver adempiuto a tale monitoraggio, obbligo normativamente previsto.
Gli spazi finanziari acquisiti o ceduti mediante le procedure dei patti di solidarietà (patto nazionale o intese regionali) trovano anch’essi evidenza nel prospetto “Certif. 2017”. A tal fine, si ricorda che nel caso di spese finanziate dall'avanzo di amministrazione, rilevano sia gli impegni che il fondo pluriennale vincolato, mentre per quelle finanziate mediante ricorso al debito rilevano solo gli impegni e non il fondo pluriennale vincolato. La quota non utilizzata viene recuperata mediante una verifica peggiorativa del saldo finale di competenza. Inoltre, se l’ente certifica l’utilizzo di una quota inferiore al 90% degli spazi ottenuti non potrà partecipare ai patti nazionali ed alle intese regionali nel 2019.
Infine, la novità rispetto allo scorso anno è la previsione di una apposita sezione del prospetto (Certif. 2017/A) in cui gli enti, ai soli fini della premialità, devono certificare il saldo finale tra entrate finali e spese finali in termini di cassa.
In allegato il primo Rapporto dell’Agenzia per la Coesione Territoriale sugli strumenti finanziari cofinanziati dai Fondi strutturali e di investimento europei a supporto delle Amministrazioni. Uno strumento, il Rapporto dell’Agenzia per la Coesione, che vuole essere di semplificazione di una materia assai complessa così da garantire una scelta sempre più puntuale e precisa per le amministrazioni pubbliche. Il rapporto è incentrato su quattro direttrici fondamentali:
1. le dinamiche del mercato: credito, garanzie dei confidi, capitale di rischio e PPP;
2. la programmazione degli strumenti finanziari, in cui è tracciata la mappa delle risorse destinate a questi strumenti;
3. l’attuazione degli strumenti finanziari al 31 dicembre 2016, con un quadro di dettaglio sullo stato di attuazione procedurale e finanziario al livello di singola misura di intervento;
4. le azioni di sistema intraprese dall’Agenzia per la Coesione Territoriale al fine di favorire la convergenza strategica e operativa degli strumenti, nonché il loro livello di efficienza ed efficacia.