Ultimo aggiornamento 24.04.2025 - 9:33
Mariangela Parenti

Mariangela Parenti

Il dossier “Le Strategie territoriali nella Politica di coesione 2021-2027 - Agenda territoriale nazionale e Ruolo dei Comuni italiani” è dedicato alle Strategie territoriali cofinanziate dai Fondi SIE 2021-2027 e offre un focus sul quadro completo della programmazione, degli strumenti attuativi e delle risorse finanziarie destinate dai Programmi Regionali (PR) al sostegno delle strategie di sviluppo sostenibile delle aree urbane e delle aree non urbane.  

Frutto dell’analisi dei documenti programmatici adottati a livello nazionale e regionale in questo ciclo di programmazione, il volume ha l’obiettivo di offrire un quadro di sintesi e di pronta consultazione per Amministrazioni comunali, altri operatori e comunità professionale, con la possibilità di approfondire rinviando alla consultazione diretta delle fonti utilizzate.  

Al fine di semplificare la lettura dei documenti di programmazione e dei relativi quadri finanziari, il dossier è arricchito da tabelle di sintesi e schede regionali che offrono un quadro sinottico di aree target, strumenti attuativi e risorse finanziarie delle Strategie territoriali 21-27, Regione per Regione. A queste si aggiungono box tematici che offrono una visione d’insieme (sintetica) degli interventi PNRR ricadenti nelle aree target delle Strategie dei PR 21-27 e di altri interventi previsti dall’ “Agenda territoriale nazionale”.   

Il nuovo dossier prosegue l’approfondimento che il Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi Politiche europee di IFEL ha avviato sul tema con il volume “Politiche UE e Sviluppo rurale nel nuovo ciclo di programmazione – Il ruolo dei Comuni italiani fra opportunità e risorse finanziarie”, di recente pubblicazione

Riteniamo utile fornire degli strumenti di riconciliazione con i documenti contabili obbligatori da considerare nella redazione del PEF secondo MTR-2, che semplificano l’attività dei Comuni nel controllo delle voci da imputare, anche di competenza dei gestori del servizio. In particolare, si forniscono esempi di compilazione dei PEF con l'indicazione e la spiegazione delle voci da considerare, per una corretta imputazione dei costi efficienti del servizio. 

Il materiale è stato discusso e approfondito nel corso del webinar del 17 Dicembre 2021 Come utilizzare il tool di calcolo ARERA - Esempi pratici e strumenti di semplificazione

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Si terrà mercoledì 12 aprile la lezione aperta "Raccontiamo il bene: trasparenza istituzionale e monitoraggio civico dei beni confiscati”, organizzata da SNA con il supporto di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. 

In tale occasione, la referente settore beni confiscati di Libera Tatiana Giannone e il referente Common - comunità monitoranti Leonardo Ferrante presenteranno gli esiti e le prospettive del report RimanDati, giunto alla seconda edizione. Il report fotografa lo stato dell’arte della risposta dei Comuni all’obbligo di pubblicazione dell'elenco dei beni confiscati trasferiti al loro patrimonio indisponibile per scopi sociali.  Obiettivo della lezione aperta è aumentare la consapevolezza su questo tema e contribuire ad aumentare la capacità degli Enti di garantire piena ed efficace trasparenza sulla gestione dei beni confiscati, favorendo l'utilizzo dello schema-modello proposto dall'Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità.

La lezione aperta si terrà dalle ore 10:00 alle ore 12.00 in Via maresciallo Caviglia 24, Roma. Per partecipare è necessario registrarsi compilando questo modulo.

Ulteriori informazioni sono disponibili qui.

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“Il Mondo Dopo”. Parte a Roma il ciclo di eventi promosso con la Fondazione Ottimisti & Razionali. Prossimi eventi a Napoli, Torino e Palermo

“Abbiamo avviato una collaborazione con la Fondazione Ottimisti e Ra zionali perché molti dei temi che trattiamo rimangono dentro ambiti specialisti o dentro reti istituzionali. E’ bene che quei temi, invece, vengano trattati lì perché hanno bisogno di analisi competenti e di decisioni avvedute. Ma non è bene che rimangano rinchiuse perché sono questioni pubbliche che analizziamo nell’interesse dei cittadini italiani. Questo è uno di quei temi che richiede un dibattito aperto e la consapevolezza di una cittadinanza multilivello”. Così Pierciro Galeone, Direttore di IFEL, al primo evento previsto del ciclo di eventi promosso con la Fondazione Ottimisti & Razionali. Prossimi eventi programmati a Napoli (formazione e competenze del personale della PA), Torino (transizione digitale e SSN) e Palermo (Pnrr).

“L’Italia, come quasi tutta l’Europa, è un territorio storicamente ad alta densità di popolazione – ha spiegato il direttore Galeone - e per la maggior parte costituito da aree interne che svolgono un po’ il ruolo del cardellino nelle miniere. I minatori, ricordo, portavano nelle miniere uncardellino in gabbia. L’uccello è sensibile, più dell’uomo, al metano e al monossido di carbone. Morendo dava l’allarme. Nell’ “inverno demografico” italiano i piccoli comuni delle aree interne svolgono la funzione del cardellino. E ci mettono in allarme. L’Italia è il Paese più vecchio d’Europa: nel 2022 il 23,8% della propria popolazione ha più di 65 anni mentre la media dell’UE è pari al 21,1%.”.

Durante l’incontro intitolato “I Margini al Centro”, alla presenza degli autori Francesco Monaco e Walter Tortorella, è stato presentato il volume “L’altra faccia della luna. Comuni ai margini tra quotidianità e futuro” di Rubbettino editore.

“Secondo le elaborazioni IFEL su dati Istat – ha ricordato il Direttore - nel 2022 sono soltanto 562 i comuni italiani (il 7% del totale) che registrano un tasso di incremento naturale positivo: ciò significa che esclusivamente in tali comuni il numero di nascite ha superato il numero dei decessi. In sostanza l’Italia invecchia perché non cresce e rispecchia un circolo vizioso: minore capacità produttiva che genera spopolamento, carenza di servizi ed ulteriore minore capacità produttiva. Questi comuni hanno il destino segnato? Speriamo di no. Abbiamo un patrimonio. Non lo conserveremo preservandolo ma solo sviluppandolo e mettendolo a valore attraverso tre leve: la prima economica, riconquistando le funzioni legate al turismo, all’agroalimentare, all’energia, ecc.); la seconda è legata alla tecnologia e alle connessioni e penso a strade e banda larga; la terza è quella dei servizi alla persona, in primo luogo socio-sanitari ed istruzione. Le aree interne non sono solo il cardellino nella miniera sono dei laboratori per il nostro futuro. E ‘l’innovazione e la fantasia che tiene insieme ottimismo e razionalità”.

Presentato il dossier IFEL “Politiche UE e Sviluppo Rurale nel nuovo ciclo di programmazione - Il ruolo dei Comuni italiani fra opportunità e risorse finanziarie”

“E’ necessario alzare il livello della qualità della vita nelle aree rurali migliorando l’accesso alle infrastrutture ed incentivare i servizi per le persone e le imprese”. E’ questo l’obiettivo individuato dal Direttore di IFEL Pierciro Galeone nell’ambito del convegno organizzato dalla fondazione “Sviluppo Rurale 2023-2027: quadro programmatico, risorse e ruolo dei Comuni italiani”.

IL DOSSIER E LE PRINCIPALI RIFLESSIONI

Durante il seminario è stato presentato il dossier IFEL “Politiche UE e Sviluppo Rurale nel nuovo ciclo di programmazione - Il ruolo dei Comuni italiani fra opportunità e risorse finanziarie” che offre il quadro programmatico e finanziario delle politiche di Sviluppo Rurale, sia nel biennio di transizione 2021-2022 che per i prossimi quattro anni (2023-2027); con l’approfondimento del ruolo dei Comuni italiani nel nuovo Piano nazionale Strategico della PAC (PSP) 23-27 e rispetto ai principali interventi ad essi destinati nei c.d. Complementi regionali per lo Sviluppo Rurale (CSR) 23- 27.

“Il freno allo spopolamento dei territori – ha ricordato Galeone - ha bisogno di due leve: il rafforzamento del tessuto sociale e il sostegno all’imprenditorialità. L’economia rurale, con il suo intreccio di agricoltura, forestazione ma anche alimentazione e turismo, ha bisogno anche di un’azione coerente delle amministrazioni comunali. Soprattutto se miriamo ad uno sviluppo sostenibile: economico, sociale e ambientale”.

Il Rapporto è stato realizzato al Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi Politiche Europee della Fondazione con il supporto di Enrico D’Angellillo, ricercatore ISRI. Tutti i partecipanti alla tavola rotonda, coordinata da Simona Elmo, in forza al Dipartimento, hanno concordato sull’importanza del contributo del FEARS alle strategie territoriali dei Comuni rurali. Contributo non solo in termini finanziari ma anche di metodo.

Dal CREA, struttura tecnica delle Rete Rurale Nazionale, è arrivato una riflessione sulle caratteristiche che dovranno avere le future co-progettazioni basate sul concetto di smart village (Raffaella di Napoli) nonché una forte sottolineatura sul carattere “consapevole” dei processi partecipativi a livello locale (Emilia Reda), mentre Marina Lauri, Presidente del GAL Montagna Appennino in Toscana, ha illustrato le iniziative innovative già sperimentate sul territorio, come i Progetti di rigenerazione di collettività.

La dimensione della partecipazione nei processi di sviluppo rurale è stato il leitmotif anche dell’intervento di Guido Milazzo, fondatore dell’iniziativa Forest sharing, partner economico-sociale, attiva sul tema della valorizzazione forestale. Infine il Sindaco di Contursi Terme, Antonio Briscione, si è soffermato sulla necessità di lavorare sempre su reti lunghe e dense di collaborazione locale quale fattore di successo dei progetti, portando ad esempio le tante iniziative generate dall’intuizione delle Terre dei Parchi, in Campania e Dina Porazzini di ANCI Sardegna si è soffermata sull’utilità di offrire servizi di supporto ai Comuni (in Sardegna sono attivi Sportelli territoriali, gestiti in collaborazione con la Regione) per migliorare la qualità e l’efficienza degli interventi.

Tutti temi richiamati nelle conclusioni di Francesco Monaco, responsabile del Dipartimento IFEL, che ha fissato nella capacità di attuazione la chiave di volta per conseguire realmente gli obiettivi delle transizioni gemelle (digitale e ambientale), del riequilibrio territoriale e della coesione sociale, posti a base di tutti gli investimenti indirizzati alle aree rurali e interne non solo dal FEARS, ma anche dal PNRR e dal nuovo ciclo di programmazione della politica di coesione.

I TEMI 

Tra gli aspetti più importanti che emergono dal dossier, si evidenzia che il valore del PSP Italia periodo 2023-2027, il nuovo strumento di governance della nuova PAC post 2020, ammonta a quasi 37 Mld€, di cui circa il 43% sono a disposizione dello Sviluppo rurale. A queste si sommano le risorse aggiuntive assegnate nel c.d. “biennio di transizione 2021 e 2022” ai Programmi di Sviluppo Rurale in vigore, risorse che per l’Italia ammontano a circa 3.921 Mln€ (provenienti dal Quadro finanziario pluriennale UE, dal pacchetto NGEU e da trasferimenti dal I pilastro “Pagamenti diretti” al II pilastro “Sviluppo Rurale” della PAC).

Oltre che come beneficiari diretti degli investimenti co-finanziati, le politiche di Sviluppo Rurale vedono il coinvolgimento dei Comuni anche come parte pubblica di organismi partenariali preposti all’attuazione di progetti di sviluppo locale di tipo partecipativo i c.d. GAL dell’approccio LEADER.

Per il periodo 2023-2027, le risorse destinate alle Strategie di sviluppo locale dell’approccio Leader risultano aumentate rispetto al ciclo precedente, con un incremento di circa 17,5 Mln€ della dotazione media annua e ammontando complessivamente a circa 900 Mln€, pari ad oltre il 5% delle risorse destinate allo Sviluppo rurale ed a quasi il 7% della spesa pubblica a disposizione della programmazione regionale.

Nell’ambito del PSP 2023-2027, gli interventi che vedono come potenziali beneficiari/destinatari i Comuni si concentrano prevalentemente sull’Obiettivo Specifico dedicato ad “innalzare il livello della qualità della vita nelle aree rurali attraverso il miglioramento dei processi di inclusione sociale, della qualità e dell'accessibilità delle infrastrutture e dei servizi, anche digitali, alla popolazione ed alle imprese, in modo da porre un freno allo spopolamento e sostenere l'imprenditorialità, anche rafforzando il tessuto sociale”.

A questo obiettivo sono destinati oltre 1,7 Mld€, pari a circa l’11% della spesa pubblica per lo Sviluppo rurale (FEASR + cofinanziamento nazionale) e ad oltre il 13% della spesa pubblica prevista dalla programmazione regionale dei CSR, in aumento rispetto alla disponibilità media annua della analoga “Priorità 6” del ciclo di programmazione 2014-2020 (comprese le risorse del biennio di transizione 2021-2022).

Considerato l’approccio LEADER e gli interventi diretti ai Comuni nell’ambito dell’obiettivo specifico 8, gli interventi dello Sviluppo rurale di potenziale interesse per i Comuni, da una prima disamina risultano 13, per un totale di spesa stimata pari a 2,3 Mld€, quasi il 15% delle risorse programmate per lo Sviluppo rurale nel Piano nazionale Strategico PAC  2023-2027.

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