Ultimo aggiornamento 24.04.2025 - 9:33
Mariangela Parenti

Mariangela Parenti

“Sul PNRR i Comuni stanno facendo la loro parte sulla base del Piano che è stato presentato e sul quale ci è stato chiesto di metterci a lavorare velocemente. Sono in corso bandi e aggiudicazioni e alcuni lavori sono già partiti. Cambiare in corsa gli investimenti sul comparto sarebbe un grave errore. I Comuni sono i più veloci a fare i progetti e a realizzarli. Chiediamo al Governo di darci e rinnovarci fiducia e di lasciarci lavorare”. E’ quanto dichiara Alessandro Canelli, delegato ANCI alla finanza locale e sindaco di Novara, a margine di un intervento a RaiNews24 economia.

“Secondo le nostre elaborazioni – precisa Canelli – ai Comuni sono già stati assegnati 35,5 miliardi di euro, l’89% della dotazione finanziaria prevista dal Piano di ripresa e resilienza. Quello che serve, come ricordato anche dal presidente Decaro, sono più anticipazioni e tempi certi per i pagamenti”. “Tra marzo e aprile scorso – ricorda il sindaco di Novara – le gare bandite con i Comuni committenti sono aumentate del 18% passando da 35.033 gare bandite a 41.280”.

Ricordando che “secondo le stime Anac al momento sono state già bandite dai Comuni gare per un valore di 17 miliardi di euro”, Canelli rimarca che “il problema dei ritardi e degli sprechi inaccettabili non riguarda il comparto dei Comuni che invece stanno dimostrando di essere più veloci e che il metodo più rapido per spendere e farlo bene è quello di progettare anche medi investimenti che coprono l’intero territorio nazionale Il 30% delle risorse assegnate ai Comuni riguarda progetti del valore fino a 1 milione di euro. Questo però non è un male, anzi un bene perché la media dei tempi di realizzazione, tra affidamento ed esecuzione delle opere tra 200 e 500 mila euro equivale a poco più di un anno e mezzo, esattamente la metà del tempo che si impiega per le opere tra 2 e 5 milioni di euro”.

“I Comuni – conclude Canelli – sono primi nelle assegnazioni, primi nei bandi e nell’aggiudicazione degli stessi con una dinamica positiva di ricaduta immediata sui territori. Legittimo rivedere il Piano, nelle more delle regole europee, ma chiediamo di non farlo senza considerare gli effetti che potrebbe avere su tante comunità e sui servizi offerti ai cittadini. Assicuriamo che i Comuni come sempre sanno spendere e spendere bene"

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Si terrà l’8 giugno nella cornice della sala Matteotti Palazzo Theodoli Bianchelli alla Camera dei Deputati a Roma, l’evento intitolato “I servizi sociali alla prova della qualità”. Nel corso della manifestazione, che inizierà alle ore 10:30, sarà presentata la ricerca “Indicatori di qualità per misurare la performance degli enti locali”, condotta dal Politecnico di Milano e dalla Fondazione per la Sussidiarietà con il contributo di IFEL, indagine che costruisce nuovi e originali indicatori di qualità per orientare i finanziamenti pubblici che si affiancano ai tradizionali indici di carattere economico/finanziario.

Sono stati presi in esame due servizi pubblici di primaria importanza offerti dai comuni italiani: gli asili nido e il Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD), ai quali sono destinate significative quote delle risorse del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

La ricerca è stata condotta in stretta collaborazione con dodici comuni campione: Bergamo, Empoli, Frosinone, Grugliasco, Ivrea, Jesi, Livorno, Massafra, Monza, Parma, Reggio Emilia e Valsamoggia.

I nuovi indicatori possono offrire ai decisori un ulteriore strumento conoscitivo per valutare la qualità dei servizi offerti e indirizzare al meglio le risorse pubbliche, sia ordinarie sia derivanti dal PNRR.

Come partecipare
Per prendere parte alla presentazione è necessario registrarsi entro martedì 6 giugno a questo link. Si ricorda che per accedere alla Sala Matteotti è richiesto agli uomini di indossare la giacca.

Scarica la ricerca qui.

Pubblicato il Rapporto IFEL “La dimensione territoriale nelle politiche di coesione”. Si spera nella nuova governance per far arrivare presto i 14,3 miliardi a disposizione dei Comuni

Sono 14,3 i miliardi di euro, tutti a fondo perduto, ancora a disposizione per i Comuni messi in campo per le politiche di coesione, tenuto conto dello stato d’attuazione e ruolo degli enti locali nella vecchia programmazione 2014-2020 e nella nuova programmazione 2021-2027. E’ quanto emerge dalla tredicesima edizione del rapporto della Fondazione su “La dimensione territoriale nelle politiche di coesione”. Di fatto, dal vecchio ciclo di programmazione dell’UE, tra FESR, FSE, FEASR e FEAMP le risorse destinate ai Comuni ancora da spendere sono 3,9 miliardi di euro, mentre dal nuovo ciclo di programmazione, tra FESR, FSE+ e JTF, secondo stime IFEL, sono previsti ulteriori 10,4 mld da spendere entro il 2029.  Tutti i dati sono disponibili nel Rapporto Ifel.

A queste risorse vanno aggiunti i 40 mld di euro legati alle risorse del Pnrr per i Comuni previsti entro il 2026, risorse già bandite per 35 mila gare, un valore di 17 mld e 732 milioni di euro, su un totale di assegnazioni a comuni, città metropolitane, unioni di comuni e comunità montane pari a 34,1 miliardi di euro. Le assegnazioni per il 36,2% sono localizzate al Nord, il 18,9% al Centro ed il 44,9% al Mezzogiorno. Tutti dati disponibili sul sito dedicato Easy nella sezione #Pnrrincomune.

“Rispetto alle politiche di coesione, il Pnrr sembra un treno ad alta velocità”. Commenta Alessandro Canelli, Presidente IFEL e Delegato finanza locale ANCI. “Gli avvisi per i Comuni sono stati pubblicati dopo soli 4 mesi dalla approvazione del Piano a Bruxelles. I comuni a loro volta hanno già pubblicato bandi per 17,7 miliardi. Mentre, invece, nel ciclo 2014-2020 delle politiche di coesione ci sono voluti dai 16 mesi ai 3 anni e mezzo perché le Regioni pubblicassero i bandi per i Comuni. E’ evidente come la governance del Pnrr debba essere, sia in termini di semplificazione che di tempistica, un modello per le politiche di coesione”.

Si ricorda che, infatti, dopo 4 mesi dalla sua approvazione da parte del Consiglio europeo (luglio 2021) sono stati pubblicati i primi avvisi diretti ai Comuni su mobility as a service (novembre 2021). Dall’approvazione dell’Accordo di partenariato 2014-2020 (ottobre 2014), invece, la Regione più rapida pubblicò i primi bandi per i Comuni dopo 16 mesi (dicembre 2015) la più lenta iniziò dopo 3 anni e mezzo (febbraio 2018). Due i motivi: il PNRR, a differenza dell’Accordo, era immediatamente operativo e non c’è stato il passaggio con le Regioni.

Nello studio vengono evidenziati luci ed ombre del sistema paese. Nel periodo di programmazione 2021-2027 la geografia della coesione europea dell’Italia è cambiata, con il ritorno tra le regioni meno sviluppate del Molise e della Sardegna, e l’ingresso tra le regioni in transizione delle Marche e dell’Umbria. Dei 74 miliardi di euro destinati all’Italia, poi, nell’ambito dei Fondi strutturali europei 2021-2027 il 65% è destinato alle regioni del Mezzogiorno (47,9 miliardi) e il restante 35% alle regioni del Centro-Nord (26,1 miliardi di euro).

Il tredicesimo Rapporto realizzato da IFEL sulla dimensione territoriale nelle politiche di coesione aggiorna e contemporaneamente rinnova la precedente edizione del volume. 

La Parte prima è dedicata interamente al ciclo di programmazione 2021- 2027: il Capitolo 1 si concentra sulle risorse finanziarie a disposizione, mentre il Capitolo 2 si occupa della dimensione territoriale della nuova programmazione. 

La Parte seconda si concentra sul periodo 2014-2020: il Capitolo 1 fornisce il quadro dello stato di avanzamento finanziario dei Fondi SIE a livello europeo ed in Italia; il Capitolo 2 riguarda l’attuazione dei progetti FESR e FSE, con approfondimenti circa il ruolo svolto dai comuni in qualità di soggetti beneficiari degli interventi; il Capitolo 3 tratta la dimensione territoriale del settennio 2014-2020 alla luce della riprogrammazione.

Il Focus di quest’anno è dedicato al PNRR: la prima parte riguarda le assegnazioni ad amministrazioni comunali, città metropolitane, unioni di comuni e comunità montane; la seconda analizza le principali novità introdotte dal d.l. 13/2023 nel modello di governance del Piano.

Infine, le Appendici trattano lo stato di attuazione dei progetti 2014-2020 con comuni beneficiari all’interno dell’FSC (Appendice 1) e del FEAMP (Appendice 2).

 

Siamo spiacenti di comunicarvi che l'evento di presentazione del rapporto "Osservatorio RUP 2023" è stato rinviato. Ci scusiamo per l'inconveniente.

 

Il 29 maggio si terrà a Roma l’evento di presentazione del rapporto: Osservatorio RUP 2023 - criticità, soluzioni e fabbisogni formativi”, elaborato sulla base dei risultati dell’Indagine RUP svoltasi dal 6 al 28 febbraio 2023.

La rilevazione, promossa dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti in collaborazione con Itaca, IFEL e SNA per l’attuazione del piano nazionale di formazione finalizzato all’aggiornamento professionale dei RUP, aveva l’obiettivo di raccogliere suggerimenti e proposte da parte dei responsabili unici del procedimento italiani in merito alla gestione degli appalti e delle concessioni di lavori pubblici, forniture e servizi e all’attuazione degli interventi, con un’attenzione particolare alle principali criticità riscontrate per ciascuna fase del procedimento e alle competenze possedute e necessarie per lo svolgimento delle proprie attività.

Nel corso dell’evento del 29 maggio saranno presentate le principali evidenze confluite in un rapporto di ricerca specifico. Il documento è di fondamentale importanza, tra gli altri fattori, per la definizione di futuri percorsi formativi, destinati al personale delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, erogati dalla PNRR Academy.

Le principali evidenze del Rapporto Osservatorio RUP 2023

L’indagine ha interessato, per la prima volta in Italia, una platea numerosissima di RUP, circa 120.000, con la restituzione di 10.000 questionari compilati. Una partecipazione importante che ha permesso al rapporto di mettere a fuoco le principali criticità che incontrano i RUP italiani nelle diverse fasi dei procedimenti che seguono direttamente, nonché definire le proposte che potrebbero permettere il superamento di tali difficoltà e i fabbisogni formativi in risposta ai quali creare percorsi ad hoc.

La platea di riferimento ha riguardato indistintamente sia il personale impegnato negli appalti di servizi e forniture che di lavori pubblici. Sono state rilevate non solo criticità in ogni fase della procedura d’appalto, affidamento (7.162 rispondenti), programmazione (6.173), progettazione (5.528) ed esecuzione (6.838), ma anche quelle “soft skills” necessarie ad una completa professionalizzazione del buyer pubblico.

Ulteriori dettagli saranno approfonditi nel corso della manifestazione il cui programma è consultabile qui.

Come partecipare

La presentazione del Rapporto si terrà lunedì 29 maggio 2023 - ore 10:00-13:00 presso il Parlamentino del Consiglio Superiore dei lavori pubblici del MIT, via Nomentana, 2, Roma. Per partecipare in presenza all’evento è necessario registrarsi qui. La sala ha una capienza massima raggiunta la quale non sarà più possibile accettare accrediti.

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