Si è svolto il 9 maggio a Roma il Convegno Ifel/Anci sulle “Prospettive di innovazione nella gestione dei rifiuti urbani. Best practice e riflessioni sulla tariffazione puntuale”. Agli oltre centocinquanta partecipanti, provenienti da Comuni, aziende e università, IFEL ha offerto un approfondimento sulla tariffazione puntuale dei rifiuti urbani consapevole della necessità che decisori politici e funzionari comunali abbiano a disposizione maggiori strumenti per poter effettuare scelte consapevoli orientate ad una tariffa corrispettiva o ad una Tari tributo comunale.
L’evento, suddiviso in tre parti, è stato aperto dal Sindaco di Melpignano, Ivan Stomeo, delegato Anci ai rifiuti, che ha sottolineato come “i recenti dati sull’aumento della sensibilità dei cittadini rispetto alla raccolta differenziata testimoniano il buon esito dello sforzo profuso da molte amministrazioni comunali nel cambio di paradigma della gestione del servizio dei rifiuti, sempre più teso a garantire misure di sostenibilità dello smaltimento e corrispettività delle prestazioni”. Nel ribadire l’impegno dei Comuni a rendere sempre più efficiente e trasparente per i cittadini il sistema di gestione dei rifiuti, Stomeo ha anche ricordato “l’impegno a dare decisa attuazione all’accordo quadro Anci-Conai in un’ottica – in vista del rinnovo del 2019 – di maggiore centralità e vantaggio per il sistema comunale.”
A seguire, Pierciro Galeone, Direttore della Fondazione IFEL, ha sottolineato l’impegno della Fondazione stessa e dell’Anci nel promuovere questa iniziativa "al fine di mettere in evidenza le best practice italiane in materia di rifiuti urbani e sulla tariffazione puntuale. Tali tematiche sono infatti centrali nelle politiche europee e nell’agenda 2030 dell’Asvis sullo sviluppo sostenibile. L’intenzione è quella di ridurre sensibilmente le discariche ed aumentare le politiche di riciclaggio. Per fare ciò ci vuole un impegno comune verso obiettivi di sistema. La presenza di una normativa stratificata ed eccessiva che lascia tuttavia ampi spazi di incertezza rende il percorso fragile. Da qui la necessità di definire un quadro normativo chiaro ed affidabile”.
Infine, Andrea Ferri, Responsabile Finanza Locale IFEL/Anci, sottolineando i vuoti normativi colmati da una giurisprudenza spesso contrastante, ha rappresentato la debolezza di un sistema permeato da una legislazione disorganica, nella quale tuttavia si sono inserite innovative esperienze di regolamentazione e gestione. “È opportuno ad avviso di IFEL e nell’interesse di tutti i Comuni, far circolare esperienze che consentano di trovare una strada anche alle amministrazioni finora meno attive; esperienze che spesso rimangono nascoste e troppo confinate nelle rispettive realtà territoriali possono rappresentare un modello da replicare per gli altri enti”. Ecco – prosegue Ferri – “in questo Convegno abbiamo cercato di fare proprio questo: mettere in fila esperienze diversificate sia per tipologia che per territorio, ma tutte orientate alla medesima finalità di diminuzione dei rifiuti e delle tariffe, incrementando le percentuali di raccolta differenziata e recupero”. Ed inoltre, IFEL intende porsi come attore importante nel processo di comprensione delle principali quantità in gioco, con riferimento all'attuale sistema di tariffazione, attraverso la rilevazione dei dati sulle delibere tariffarie dei Comuni, e alle principali componenti di costo del servizio rifiuti, anche sulla base dello sviluppo della metodologia dei fabbisogni standard, cui collabora insieme con Sose SpA. "Riteniamo - ha detto Ferri - di poter dare un contributo di qualità all'avvio della ricognizione della situazione del settore intrapresa dalla nuova authority ARERA”.
Il Presidente della Fondazione IFEL, Guido Castelli, in un’intervista rilasciata disponibile sul canale Twitter della Fondazione, ha messo in evidenza “la grande questione dei rifiuti che domina ormai lo scenario mondiale. Lo scopo dell’IFEL è quello di proporre buone pratiche e di creare le condizioni per cui tutti i Comuni possano avere un riferimento sicuro per avvicinarsi ad un obiettivo largamente condiviso del “chi inquina paga”. E’ un impegno di tutti e non c’è un modello valido in maniera univoca sul territorio nazionale. C’è un lavoro da fare e il legislatore nazionale deve porre le basi di una riforma organica del sistema nel suo complesso per consentire di assolvere agli impegni che gli amministratori hanno assunto. IFEL garantisce la possibilità di aggiornare costantemente i Comuni formare il personale sulle possibilità esistenti e sugli strumenti a disposizione”.
La seconda parte del Convegno è stata dedicata alla presentazione delle best practice e si sono avvicendati nell’ordine i rappresentanti dei Comuni di Isola delle Femmine (PA), di Bassano del Grappa (VI), del Consorzio Chierese per i Servizi (TO), di Albairate (MI), di Montelupo Fiorentino (FI), dell'Unione dei Comuni Modenesi (MO) e di Parma, ciascuno portatore di esperienze valide e diversificate nel contenuto (Tari tributo puntuale o tariffa corrispettiva) e nella forma.
Di seguito gli estratti delle dichiarazioni dell’assessore Tiziana Benassi di Parma, che attua un sistema di Tari tributo puntuale: “Il sistema di tariffazione puntuale funziona e lo dicono i numeri: a Parma nell’arco di 5 anni è stato raggiunto l’80% di raccolta differenziata ed è diminuita quasi del 60% la quota pro capite della frazione di indifferenziato. I risvolti positivi non solo sono in termini di sostenibilità ambientale ed economica, ma anche in termini tariffari. Questo sistema di gestione dei rifiuti è uno strumento, ma anche una opportunità, sia per i cittadini che per la qualità ambientale dei territori”.
Ed infine il Sindaco di Albairate, Giovanni Pioltini, il quale, descrivendo il sistema del Consorzio dei Navigli, ha rappresentato la più “antica “esperienza di tariffazione puntuale di successo. "A livello provinciale nei comuni consorziati si registrano le più alte percentuali di raccolta differenziata, con picchi oltre l’80%. Inoltre, nel dossier “Comuni Ricicloni 2017” di Legambiente, il Consorzio dei Navigli, su scala nazionale, occupa la sesta posizione sugli unici venti che sono riusciti ad entrare nel rispetto di rigidi criteri di selezione nella Classifica dei Consorzi sopra i 100 mila abitanti. Adesso il Consorzio dei Comuni dei Navigli sta sviluppando altre attività per continuare progressivamente a potenziare il suo sistema di gestione integrata dei rifiuti, per esempio estendendo entro il 2020 la tariffa puntuale a tutti i 20 comuni consorziati o ancora avviando progetti innovativi per debellare la piaga dell’abbandono dei rifiuti".
A conclusione dell'incontro, si sono confrontati esponenti dei principali soggetti istituzionali interessati dal tema del Convegno: la dott.ssa Marcella Pavan, Direttore della Direzione Rifiuti di ARERA, la dott.ssa Claudia Rotunno del Dipartimento delle Finanze del Mef, il dott. Filippo Brandolini, Vice Presidente di Utilitalia; tutti coordinati dal prof. Luigi Lovecchio, giurista e giornalista del Sole 24 ore.
Il prof. Lovecchio non ha mancato di evidenziare come a suo avviso si stia sempre più delineando “un modello di entrata bifronte, cioè un’entrata tributaria per le famiglie ed un’entrata corrispettivo per le utenze non domestiche, richiamando l’attenzione sulle difficoltà giuridiche – rafforzate dalla nota sentenza della Corte costituzionale sulla cd Tia 1 del 2009 – di considerare corrispettiva un’entrata che riguarda un servizio cui non è possibile sottrarsi e caratterizzato da indubbi margini di indivisibilità”.
La Dott.ssa Rotunno del Ministero dell’Economia e Finanze ha ribadito come la normativa esistente “consenta ai Comuni un’autonoma scelta del modello gestionale di smaltimento di rifiuti e delle tariffe determinando ciò che è meglio in ragione delle loro caratteristiche territoriali”.
Il Dott. Brandolini, Vice Presidente di Utilitalia, nel suo intervento ha innanzitutto auspicato che la presenza della nuova autorità (ARERA) nel settore dei rifiuti “possa contribuire ad arrivare ad una maggiore omogeneità a livello nazione nella materia riducendo i margini di contenzioso”, ha quindi proseguito sottolineando che “il sistema delle imprese sostiene la diffusione di una tariffa corrispettivo che tenga conto della qualità del rifiuto prodotto e della qualità del servizio reso”.
Da ultimo è intervenuta la Dott.ssa Pavan, Direttore della Direzione di riciclo dei Rifiuti urbani assimilati dell’ARERA, la quale, in un quadro estremamente composito di attori istituzionali, ha innanzitutto auspicato una futura collaborazione con l’IFEL, anche con riferimento alla condivisione delle banche dati relative alle tariffe ed ai costi della TARI ed ha quindi annunciato che nelle scorse settimane l’ARERA “ha avviato tre distinti procedimenti di cui uno in materia tariffaria volto alla definizione della regolazione del metodo tariffario, un secondo procedimento relativo alla qualità del servizio ed un terzo per la definizione delle procedure di trattazione delle richieste di informazioni, reclami e segnalazioni che provengono dagli utenti del servizio all’ARERA”.
A seguito dell’audizione dell’ANCI presso la Commissione speciale della Camera sul documento di economia e finanza 2018, tenutasi il 9 maggio, pubblichiamo il documento presentato in audizione e il comunicato ANCI:
Rivedere le scadenze della contabilità economico-patrimoniale, riformulare il piano di riequilibrio pluriennale, eliminare le sanzioni da sforamento del saldo di competenza 2016, rendere disponibili per le Città metropolitane gli avanzi di amministrazione e rivedere i criteri di assegnazione del fondo per la messa in sicurezza. E ancora, misure per la semplificazione amministrativa, per la ripresa degli investimenti e per la ristrutturazione del debito del comparto Comuni. Sono questi i principali temi che Anci porterà all’attenzione del nuovo governo e che oggi sono stati illustrati al Parlamento, nel corso dell’audizione davanti alla commissione speciale della Camera che sta analizzando il documento di economia e finanza 2018.
“Un Def – ha detto il sindaco di Ascoli Piceno e delegato Finanza locale Anci, Guido Castelli – che non si intrattiene molto sulle questioni che coinvolgono i Comuni. Tuttavia abbiamo significato ai commissari le urgenze del comparto, nonché definito il quadro generale della finanza comunale e metropolitana sintetizzate in un documento consegnato alla Commissione. Il concomitante effetto dell’armonizzazione dei bilanci, del congelamento della leva fiscale, della perequazione e della burocrazia – ha spiegato Castelli nel suo intervento nella Sala del Mappamondo – ha corroso la nostra autonomia e reso complessa l’azione positiva dei Comuni. Occorre eliminare i tanti paradossi ancora esistenti, a partire da quello che vede aumentare la leva fiscale ma diminuire le risorse a disposizione dei Comuni”.
Il sindaco di Ascoli Piceno ha poi ricordato come “dal 2015 al 2017 la situazione è obiettivamente migliorata. Eppure, nonostante gli sforzi del legislatore, abbiamo ancora una estrema difficoltà a spendere le risorse perché il personale è sempre in diminuzione e invecchiato”. “Ormai – ha concluso Castelli – la pubblica amministrazione locale è più concentrata ad adempiere che a funzionare: occorre quindi recuperare la cultura del risultato, che deve passare da una riforma della finanza locale e del catasto e da una diminuzione del profluvio di norme e quesiti che ogni giorno ingessano l’azione delle amministrazioni”.
Presente in rappresentanza di Anci anche il sindaco di Tremezzina e presidente della commissione Finanza locale Anci, Mauro Guerra. “Oggi – ha detto – in questa situazione particolare di stallo e di mancanza di un Governo, il Parlamento ha la possibilità di svolgere un ruolo importante di indirizzo. Ci sono tutte le condizioni per fare un buon lavoro”.
Confermando, poi, quanto sostenuto da Castelli, il sindaco di Tremezzina ha voluto mettere l’accento su altre due questioni molto delicate per i Comuni: quella del debito e quella della spending review. “Il nostro debito – ha rimarcato - è molto basso e vale meno del due per cento del debito complessivo dello Stato. Rispetto a questo debito paghiamo interessi e oneri fuori mercato. Sul debito delle Regioni si è intervenuto, lo si faccia anche sul nostro”. Ricordando la necessità di "graduare il peso degli accantonamenti al Fondo crediti di dubbia esigibilità", Guerra ha anche parlato della spending review. "A partire dal 2019 - ha spiegato - cesseranno le riduzioni di risorse previste dal decreto 66/2014. Si tratta di una “restituzione” ai Comuni di 563,4 milioni di euro. L’Anci è pronta a valutare l’opportunità che queste risorse vadano a formare un primo nucleo di contributo “verticale” all’attuale sistema perequativo, oggi alimentato esclusivamente dalle risorse comunali con gravi effetti distorisivi. Per quanto riguarda il versante degli investimenti – ha continuato – bene l’indicazione di risorse dirette alla progettazione ma vanno aumentate, perché i Comuni vogliono svolgere pienamente la funzione di principale sostegno all’economia locale. Anci ha presentato un primo studio sugli avanzi disponibili dei Comuni - ha concluso Guerra - che dimostra che se si cambiano alcune regole possiamo fare di più, utilizzando gli avanzi a disposizione”.