Ultimo aggiornamento 28.04.2025 - 14:51
Nota di commento IFEL che richiama le ragioni – in gran parte già evidenziate con la nota di chiarimento del…
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Con la risoluzione n.1/DF/2023, il Dipartimento delle Finanze sembra pervenire alla conclusione per cui il nuovo modello di dichiarazione ministeriale dell’imposta di soggiorno esonera i soggetti obbligati dal presentare ulteriori dichiarazioni/comunicazioni eventualmente richieste dai Comuni a decorrere dall’anno di imposta 2022.

Con l’odierna nota di commento, IFEL richiama le ragioni – in gran parte già evidenziate con la nota di chiarimento del 28 novembre 2022 – che portano a non ritenere condivisibile la risoluzione ministeriale.

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Come noto, la Legge di bilancio 2023 (art.1, co. 227-228) ha previsto l’annullamento parziale ("Stralcio") dei ruoli di importo residuo fino a mille euro, affidati dai Comuni ad AdER dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Questi ultimi, possono esercitare la facoltà di non applicare l’annullamento parziale adottando uno specifico provvedimento, che deve essere pubblicato sul proprio sito istituzionale e trasmesso all’Agente della riscossione, entro il 31 marzo 2023 (termine inizialmente posto al 31 gennaio e poi prorogato dal dl “Milleproroghe”).

Successivamente, il dl “Milleproroghe” (decreto-legge 198/2022), con l’introduzione del nuovo comma 229-bis alla citata Legge di bilancio 2023, ha previsto l’ulteriore facoltà per gli enti che non abbiano già deliberato il diniego allo stralcio parziale, di deliberare, entro lo stesso termine del 31 marzo 2023, l’applicazione dello stralcio totale dei crediti locali affidati al riscossore nazionale, sempre nei limiti di importo entro i mille euro alla data del 1°gennaio 2023, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, per lo stesso periodo di affidamento (tra il 2000 e il 2015). Per maggiori approfondimenti si rimanda alla nota Ifel del 1°marzo 2023.

Entrambe le suddette disposizioni prescrivono che le delibere dovranno essere pubblicate nel sito internet istituzionale dell’ente creditore e comunicate, entro il 31 marzo 2023, all’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

In proposito, con il Comunicato Stampa del 6 marzo 2023, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha reso noto di aver pubblicato, sul proprio sito internet, le istruzioni e i moduli aggiornati con le novità previste dal decreto Milleproroghe sull’annullamento dei debiti fino a mille euro.

Sul sito internet dell’Agenzia, nella sezione “Enti Creditori”, sono presenti i moduli da utilizzare sia per la comunicazione del provvedimento di diniego dell’annullamento “parziale”, sia per il provvedimento di applicazione dello stralcio “integrale”, da inviare esclusivamente all’indirizzo di Posta elettronica certificata (Pec) , anche indicato nei moduli, insieme a una copia del provvedimento stesso.

L’AdER informa, inoltre, che per eventuali chiarimenti è possibile contattare l’Help Desk Enti di Agenzia delle entrate-Riscossione.

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Si informano i Comuni e le Unioni di Comuni che il Dipartimento per la Trasformazione Digitale – PdCM ha pubblicato, nella sezione FAQ del portale “PA Digitale 2026” alcuni importanti chiarimenti relativi alle fasi attuative degli interventi – finanziati mediante gli Avvisi a valere sulla Missione 1, Componente 1 del PNRR – di cui sono beneficiari i Comuni facenti parte di Unione.

I chiarimenti, richiesti da tempo da ANCI per risolvere le criticità attuative portate all’attenzione dell’Associazione da diverse Unioni, si riferiscono ai casi in cui il Comune fa parte di un’Unione a cui ha delegato/trasferito la gestione dei propri sistemi informativi, e riguardano in particolare l’acquisizione dei CUP, la nomina di RP e RUP, l’individuazione del soggetto realizzatore, la gestione delle procedure di individuazione e contrattualizzazione dei fornitori.

Per visualizzare i chiarimenti, è necessario cliccare sulle singole voci presenti nella tabella disponibile nel settomenu "utilizzo della piattaforma/progetti" delle FAQ e scorrere in basso per visualizzare il testo.

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La Commissione europea ha pubblicato l’iniziativa “Di’ la tua sui ritardi di pagamento” per rivedere le norme vigenti dell'UE in materia di pagamenti, anche sulla base dei contributi che i portatori di interessi - tra questi le pubbliche amministrazioni e, segnatamente, i Comuni e le Città metropolitane - sono invitati a trasmettere aderendo alla “Consultazione pubblica”.

La consultazione pubblica è aperta fino alla mezzanotte del 17 marzo 2023. I riscontri saranno presi in considerazione nella fase di revisione della direttiva 2011/7/UE, attualmente vigente, prevista per il terzo trimestre del 2023, e confluiranno in una relazione che sarà pubblicata sullo stesso sito della consultazione per dimostrare come se ne sarà tenuto conto.

Negli ultimi anni, l’ANCI e la sua Fondazione IFEL hanno collaborato proficuamente con la Ragioneria generale dello Stato per sensibilizzare i Comuni e le Città metropolitane a ridurre i tempi di pagamento, con l’obiettivo di rimuovere le principali cause che ne ostacolano il rispetto. Nel triennio 2019–2021 il ritardo degli enti locali è passato da 18 a 5 giorni con l’obiettivo di arrivare al 31 dicembre 2023 con un ritardo medio pari a zero.

Parimenti, abbiamo rilanciato le segnalazioni dei Comuni in difficoltà per le richieste avanzate da alcune società di factoring all’indomani dell’acquisto dei crediti vantati verso gli enti e ceduti da distributori di luce o di gas.Tra i vari profili di criticità emersi, preoccupa la richiesta dei costi di recupero del credito (importo forfetario di 40 euro ex art. 6 co. 2 D.L.vo n. 231/2002) che i distributori applicano al singolo documento commerciale trasmesso. Gli enti ricevono oggi moltissime fatture per la spesa energetica (fatturazione per “punto luce”, anticipi, saldi, conguagli, fatture infinitesimali difficilmente comprensibili) e la richiesta del costo forfetario di recupero è moltiplicata per la moltitudine di fatture di importo minimo, nullo e perfino negativo (note di credito), risultando nei fatti sproporzionata rispetto al dovuto per il servizio erogato, eventualmente pagato in ritardo.

Attraverso l’invito della Commissione “Di’ la tua sui ritardi di pagamento” gli enti possono segnalare direttamente al Legislatore comunitario tutte le problematiche relative alle richieste di pagamento ricevute dai cessionari, sottolineando, in particolare, le criticità attuative collegate alle previsioni vigenti in materia di costi di recupero del credito (articolo 6, paragrafo 1 della direttiva 2011/7/UE).

Per approfondimenti scrivi a  

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