La Commissione europea ha pubblicato l’iniziativa “Di’ la tua sui ritardi di pagamento” per rivedere le norme vigenti dell'UE in materia di pagamenti, anche sulla base dei contributi che i portatori di interessi - tra questi le pubbliche amministrazioni e, segnatamente, i Comuni e le Città metropolitane - sono invitati a trasmettere aderendo alla “Consultazione pubblica”.
La consultazione pubblica è aperta fino alla mezzanotte del 17 marzo 2023. I riscontri saranno presi in considerazione nella fase di revisione della direttiva 2011/7/UE, attualmente vigente, prevista per il terzo trimestre del 2023, e confluiranno in una relazione che sarà pubblicata sullo stesso sito della consultazione per dimostrare come se ne sarà tenuto conto.
Negli ultimi anni, l’ANCI e la sua Fondazione IFEL hanno collaborato proficuamente con la Ragioneria generale dello Stato per sensibilizzare i Comuni e le Città metropolitane a ridurre i tempi di pagamento, con l’obiettivo di rimuovere le principali cause che ne ostacolano il rispetto. Nel triennio 2019–2021 il ritardo degli enti locali è passato da 18 a 5 giorni con l’obiettivo di arrivare al 31 dicembre 2023 con un ritardo medio pari a zero.
Parimenti, abbiamo rilanciato le segnalazioni dei Comuni in difficoltà per le richieste avanzate da alcune società di factoring all’indomani dell’acquisto dei crediti vantati verso gli enti e ceduti da distributori di luce o di gas.Tra i vari profili di criticità emersi, preoccupa la richiesta dei costi di recupero del credito (importo forfetario di 40 euro ex art. 6 co. 2 D.L.vo n. 231/2002) che i distributori applicano al singolo documento commerciale trasmesso. Gli enti ricevono oggi moltissime fatture per la spesa energetica (fatturazione per “punto luce”, anticipi, saldi, conguagli, fatture infinitesimali difficilmente comprensibili) e la richiesta del costo forfetario di recupero è moltiplicata per la moltitudine di fatture di importo minimo, nullo e perfino negativo (note di credito), risultando nei fatti sproporzionata rispetto al dovuto per il servizio erogato, eventualmente pagato in ritardo.
Attraverso l’invito della Commissione “Di’ la tua sui ritardi di pagamento” gli enti possono segnalare direttamente al Legislatore comunitario tutte le problematiche relative alle richieste di pagamento ricevute dai cessionari, sottolineando, in particolare, le criticità attuative collegate alle previsioni vigenti in materia di costi di recupero del credito (articolo 6, paragrafo 1 della direttiva 2011/7/UE).