Il numero degli iscritti dall'estero nel 2011 risulta ampiamente superiore rispetto a quello rilevato nel 2002. La tendenza alla crescita è una caratteristica che accomuna i comuni di tutte le regioni italiane ed assume valori particolarmente elevati nelle realtà della Campania, dove gli iscritti sono più che triplicati, e in quelle laziali, calabresi e sarde dove i valori sono più che raddoppiati. Anche nel 2011 il valore assoluto più alto si registra nei comuni della Lombardia, dove gli iscritti risultano essere 86.001, quasi il doppio del 2002 (45.910).
La diffusione dei caselli autostradali permette di comprendere la capillarizzazione delle autostrade italiane nei territori dei comuni italiani. Sono 573 le amministrazioni che hanno nel proprio territorio un casello autostradale, un valore pari al 7,1% dei comuni complessivi. Le percentuali più elevate rispetto al totale dei comuni regionali si osservano nelle amministrazioni della Sicilia (17,7%) e del Friuli-Venezia Giulia (15,3%). Al contrario, fatta eccezione per i comuni sardi, dove non sono presenti tratti autostradali, il valore più contenuto si registra nelle amministrazioni molisane, dove solo 2 realtà locali, ossia l'1,5% del totale regionale, hanno un casello autostradale nel proprio territorio.
L'indice di imprenditorialità, calcolato sul numero di imprese extra agricole ogni 100 abitanti, misura la propensione della popolazione di un Paese all'attività imprenditoriale.
In Italia il numero totale delle imprese attive al 31 dicembre 2012 nei settori secondario e terziario è di 4.430.164, corrispondente ad un indice di imprenditorialità nazionale di 7,4. In assoluto, le amministrazioni locali in cui si registra la maggiore presenza di imprese extra agricole attive sono quelle lombarde con un totale di 771.560 attività.
Nel periodo 2001-2013 nei comuni italiani si registra una crescita progressiva dei depositi bancari : si passa da un importo medio di 10.652 euro pro capite nel 2001 a 20.211 euro pro capite nel 2013. Nel corso dei 12 anni di riferimento, mediamente, si registra un incremento del dato in tutte le regioni italiane. Complessivamente, dal 2001 al 2007, si registra lo scarto medio più contenuto (+4.107 euro), con valori assoluti più elevati nelle amministrazioni delle regioni settentrionali.
La legge n.56, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 7 aprile 2014, prevede l'istituzione entro il 1° gennaio 2015 delle città metropolitane di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma Capitale, Napoli, Bari e Reggio Calabria, che subentrano alle province omonime. Le nuove istituzioni metropolitane sono definite dall'art.1 comma 2 della legge come "enti territoriali di area vasta (...) con le seguenti finalità istituzionali generali: cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano; promozione e gestione integrata dei servizi, delle infrastrutture e delle reti di comunicazione di interesse della città metropolitana; cura delle relazioni istituzionali afferenti al proprio livello, ivi comprese quelle con le città e le aree metropolitane europee".