L'analisi dei dati relativi allo stato di attuazione dei progetti dei Programmi Operativi Regionali (POR) del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per il ciclo di programmazione 2007-2013, consente di comprendere il ruolo giocato dai comuni nell'attuazione degli interventi finanziati dal suddetto fondo comunitario nell'ambito dell'Obiettivo Convergenza e Competitività.
Il primo Obiettivo è volto ad accelerare la convergenza delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni per la crescita e l'occupazione, mentre l'Obiettivo Competitività regionale e occupazione, mira a rafforzare non solo l'occupazione, ma anche la competitività e le attrattive delle regioni non in ritardo di sviluppo.
I dati sulla diffusione della banda larga a rete fissa forniscono un quadro della penetrazione tecnologica nel territorio comunale italiano.
A livello nazionale, oltre la metà dei comuni (54,4%) presenta una copertura superiore al 90% di popolazione servita da banda larga. Se poi a questo dato si somma quello riguardante le amministrazioni con una copertura compresa tra il 50,1% e il 90%, si nota che in più del 70% delle realtà locali italiane, più della metà della popolazione è raggiunta dal servizio di banda larga a rete fissa
Le città medie, oltre a svolgere un importante ruolo di "decompressione" delle diseconomie agglomerative, ovvero delle criticità che spesso affliggono le città di più grandi dimensioni, riescono a rivestire un ruolo funzionale e strategico nell'ambito delle politiche di sviluppo nazionali ed europee. Il ruolo di tali enti è confermato anche da due recenti documenti prodotti nell'ambito del dibattito per il prossimo ciclo di programmazione comunitaria.
Nell'ambito dell'impegno rivolto alla tutela della biodiversità, l'Unione Europea ha previsto l'istituzione di particolari zone denominate "Siti d'Importanza Comunitaria" (SIC) e "Zone di Protezione Speciale" (ZPS). In entrambi i casi non si tratta di aree protette tradizionalmente intese, ma la loro istituzione rappresenta un importante contributo al mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.
Dopo meno di un anno dall'applicazione dell'IMU e a distanza di pochi mesi dal pagamento della nuova rata per il 2013, è oggi possibile analizzare la distribuzione territoriale degli incassi derivati dall'applicazione dell'imposta nel 2012, grazie alla pubblicazione da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze dei dati a livello comunale del gettito IMU 2012.
Gli incassi totali della recente imposta che ha riguardato i proprietari di immobili hanno superato i 23,7 miliardi di euro (valore comprensivo delle manovre comunali), pari ad un importo medio per versamento di 344 euro.