Considerando congiuntamente gli importi medi dei versamenti dovuti per le prime abitazioni e gli altri immobili, sono emerse a livello regionale ampie differenze: da un massimo di 558 euro del Lazio (dato che scende a 308 euro al netto della Capitale) fino ad un minimo di 177 euro e 179 per versamento in Calabria e Basilicata rispettivamente.
A livello nazionale sono stati incassati oltre 4 miliardi di euro per le prime abitazioni, con un importo medio dei versamenti pari a 225 euro, ossia circa 120 euro in meno rispetto al relativo dato dell'IMU per la totalità degli immobili. Gli incassi medi più elevati si sono registrati nel Lazio (397 euro), Liguria (292 euro) e Piemonte (255 euro). I gap tra le regioni meridionali e quelle del centro e del nord, già evidenti nel gettito complessivo, si sono confermati con riferimento alle prime abitazioni.
Limitatamente ai versamenti effettuati per gli altri immobili diversi dalle prime case, sono stati incassati, con l'applicazione dell'IMU 2012, circa 19,7 miliardi di euro, con versamenti di taglia pari a 386 euro in media. Nel Lazio, Lombardia ed Emilia-Romagna, in ordine decrescente, si contano livelli medi di versamenti più elevati: si tratta rispettivamente di 639, 509 e 508 euro. In tutto il Paese il rapporto tra l'ammontare incassato ed il numero di versamenti è stato più elevato per gli immobili diversi dalla prima casa, tuttavia le differenze tra la taglia media degli importi per le prime abitazioni e per gli altri immobili è molto eterogenea a livello territoriale: si va da minimi scarti come nel caso del Molise, in cui la media degli incassi tra prime abitazioni ed altri immobili quasi si equivale, fino a divari significativi, specialmente in Lombardia, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna, nelle quali il gettito medio proveniente dalle prime case corrisponde a meno della metà di quello proveniente dalle altre proprietà.Si conferma come gli importi medi dei versamenti IMU per il 2012 sono risultati fortemente proporzionali alla taglia demografica dei comuni nei quali è avvenuto l'incasso, indipendentemente dalla tipologia dell'immobile per il quale veniva effettuato il pagamento. Nel caso, ad esempio, delle prime abitazioni la taglia media dei versamenti nei comuni con meno di 2mila abitanti si è attestata a quota 140 euro, contro i 399 registrati nei 12 comuni con più di 250mila residenti. Gap ancora più significativo relativamente agli importi versati per gli altri immobili: si passa dai 180 euro nei piccolissimi comuni fino a raggiungere in media quasi la quota di 1.000 euro nelle città più popolose.
In particolare, tale valore è superiore a 344 euro nelle zone di confine del Trentino-Alto Adige e nei comuni localizzati in Piemonte e in Valle d'Aosta, al confine franco-svizzero, nonché in alcune aree della Lombardia e lungo la costa veneta, in Emilia-Romagna e in Toscana. Registrano inoltre un valore superiore alla media i comuni dislocati sulla costa nord orientale della Sardegna ed intorno all'area romana.
Al contrario, in vaste aree dell'Italia meridionale, le realtà amministrative presenti mostrano valori inferiori al dato medio nazionale ad eccezione di alcune aree interne dell'Umbria e della Puglia.