La specializzazione agricola, caratteristica della maggior parte dei comuni italiani, presenta al suo interno significative differenze a seconda dell'area geografica di riferimento. I dati raccolti dal Censimento dell'agricoltura sembrano confermare la grande diffusione del settore primario nelle amministrazioni del sud Italia, dove è localizzato il 60% delle aziende agricole italiane su un totale di 1.620.884.
Solo l'11,7% dei comuni italiani è amministrato da una donna, ovvero 939 degli 8.018 sindaci del Paese. Tale percentuale, ancora piuttosto contenuta, rispecchia la più generale bassa incidenza femminile nel mondo delle istituzioni e nel mercato del lavoro italiano.
A livello regionale, quasi tutti i comuni del nord registrano una partecipazione femminile superiore alla media nazionale; infatti, sono i comuni dell'Emilia-Romagna a detenere la percentuale più elevata (il 18,8% dei sindaci è donna), seguono i comuni lombardi (15,0%) che, in valori assoluti, registrano il numero più elevato di sindaci donna (230).
L'analisi dei dati relativi agli impieghi bancari nel periodo 2001-2013, evidenzia come, complessivamente, nei comuni italiani aumenti progressivamente la propensione all'indebitamento da parte dei cittadini che fanno un ricorso sempre maggiore a misure creditizie. Nel periodo di riferimento, infatti, si assiste ad una progressiva crescita degli impieghi bancari pro capite: si passa da un importo medio nazionale di 20.784 euro del 2001 a 36.514 euro nel 2013. Si tratta di un trend che riguarda i comuni di tutte le regioni italiane, ad eccezione delle realtà laziali che nel periodo 2007-2013 registrano una riduzione degli impieghi pro capite pari a -1.797 euro, passando da 38.241 euro a 36.444 euro.
La crescente qualità della vita ha determinato un progressivo allungamento dell'età della popolazione residente in Italia. Nel decennio 2003-2012 nei comuni italiani il numero di residenti con almeno 100 anni di età è più che raddoppiato, passando da 7.102 a 15.029. In valori assoluti, sia a inizio che a fine periodo, sono, in generale, le amministrazioni delle regioni settentrionali, rispetto a quelle centrali e meridionali, a registrare la maggior presenza di centenari (oltre il 50% del totale nazionale). In particolare, in Lombardia si contano 1.041 ultracentenari nel 2003 e ben 2.369 nel 2012.
La dotazione media di posti letto ospedalieri accreditati e a carico del Servizio Sanitario Nazionale è di 3,96 ogni 1.000 abitanti. Tra i comuni situati nelle regioni settentrionali, gli unici a presentare valori inferiori al dato nazionale sono quelli veneti, dove il numero medio di posti letto è di 3,89. Al centro-sud la situazione è più eterogenea: da un lato i comuni molisani presentano l'indice più alto a livello nazionale, pari a 4,70; dall'altro, fatta eccezione per i comuni marchigiani, laziali, sardi, e, ovviamente, molisani, le altre amministrazioni presentano valori inferiori alla media nazionale, con il dato più contenuto registrato nei comuni campani (3,33 posti letto per 1.000 abitanti).