Il volume “I Comuni della Campania 2021” si articola in cinque parti fondamentali: il Territorio, la Finanza, l’Economia, il Personale e la Società. Sono riportate statistiche relative alla struttura dei comuni campani e alla loro condizione finanziaria, informazioni sullo stato di salute delle imprese e un focus sul personale comunale in servizio. L’ultima sezione si incentra sui cambiamenti demografici in atto.
L’unità di rilevazione è il singolo comune, i cui dati ed indicatori derivati sono stati analizzati a livello provinciale e di classe demografica, con un’attenzione particolare ai piccoli comuni della regione. L’analisi di ciascun fenomeno viene inoltre arricchita da una descrizione cartografica degli indicatori maggiormente rappresentabili in termini di georeferenziazione.
La pubblicazione “I Comuni italiani 2021 - Numeri in tasca” illustra le principali caratteristiche territoriali, istituzionali, economico-finanziarie e socio-demografiche dei comuni italiani, utilizzando come fonti primarie i dati ufficiali più recenti e disponibili a livello di singolo comune.
L’obiettivo è quello di fornire un agile strumento di lavoro a quanti - politici, amministratori, studiosi dei fenomeni territoriali - si interrogano sui caratteri ed i cambiamenti in atto nel mondo eterogeneo dei comuni. Un mondo in continua evoluzione che rappresenta saldamente l’elemento unificatore in cui gli italiani si trovano, il luogo dove vivono la propria quotidianità, l’istituzione più vicina alla quale si rivolgono per avere una risposta ai bisogni, alle difficoltà, alla voglia di partecipazione.
Nato dalla collaborazione fra ANCI-IFEL, Legacoop e Confcooperative, nell’ambito del Progetto SIBaTer, il nuovo Vademecum analizza il ruolo dello strumento delle cooperative per la valorizzazione dei beni comuni, con particolare attenzione per le Cooperative di Comunità, uno strumento che si sta rivelando veicolo di cambiamento nei modelli di sviluppo e da cui stanno nascendo idee, energie e stimoli sui territori suscitando sempre maggiore interesse soprattutto nei territori più fragili, le aree interne, rurali e montane.
I tre Partners stanno lavorando insieme ormai da più di un anno sui territori, condividendo temi e obiettivi, nel comune intento di sostenere politiche di sviluppo locale che producano risultati. Mettendo a disposizione delle amministrazioni comunali know-how e competenze specialistiche, il sostegno all’azione progettuale di SIBaTer si esprime sul fronte dell’accesso alla terra e del rafforzamento della capacità della P.A. locale di ascolto del territorio, di confronto e concertazione degli interventi territoriali con gli attori locali.
Maurizio Gardini, Presidente Confcooperative “Siamo lieti di collaborare con ANCI-IFEL per lo sviluppo della cooperazione di comunità. Ben venga ogni progetto finalizzato a sostenere il ruolo delle cooperative, sentinelle del territorio, capaci di intercettare, più di ogni altra impresa, i bisogni delle comunità. Dove lo Stato si ritira perché non è più in grado di organizzare servizi e risposte e il privato neanche pensa a cimentarsi, le cooperative favoriscono l’autorganizzazione delle comunità locali e dei cittadini mettendoli in condizione di rispondere alle proprie esigenze”.
Il Presidente Legacoop, Mauro Lusetti aggiunge: “Abbiamo assicurato volentieri il nostro contributo a questa iniziativa che risponde in pieno ad un obiettivo importante: favorire un’attenzione ed un ruolo attivo dei livelli amministrativi più vicini ai cittadini nella promozione delle cooperative di comunità. Il sostegno delle amministrazioni comunali a chi vuole impegnarsi attivamente nella gestione di beni comuni, nel segno della partecipazione attiva e della responsabilità condivisa, rappresenta infatti un elemento essenziale per dare forza a queste iniziative che puntano a costruire nuove opportunità di sviluppo sostenibile ed inclusivo per le comunità, contrastando fenomeni di abbandono e di degrado che ne metterebbero a rischio la stessa sopravvivenza”.
Da qui nasce questo Vademecum dedicato allo strumento delle Cooperative che mettiamo a disposizione delle amministrazioni comunali e degli attori locali. Una nuova occasione per offrire punti di riflessione rispetto a casi ed esperienze che possano essere replicabili e soprattutto “di ispirazione” per Comuni e Comunità locali che vogliano essere protagonisti dei propri territori, innescando processi innovativi e sostenibili in un’ottica di sviluppo e welfare “rurale”, avendo come obiettivo la valorizzazione di capitale umano e risorse del territorio.
Slide presentate nel corso del TALK on WEB Eco, Sisma e Superbonus una opportunità per i Comuni del 19 gennaio 2021.
Relatore: Marco MARCATILI Nomisma - AUDIS
“Quando questo progetto ha iniziato a prendere corpo nelle relazioni con i partner che lo hanno sponsorizzato, eravamo molto distanti dall’idea che un virus potesse bloccare il Paese come ha fatto il Covid-19 ma, il problema di come finanziare la transizione green delle nostre città, ci era già molto chiara. Ora, dopo diversi mesi di congelamento della economia nazionale e con una ripresa ancora molto incerta nei modi e nei tempi, l’intuizione di AUDIS si rivela ancora più preziosa e tempestiva”. Così il Presidente IFEL Alessandro Canelli nel corso del TALK on WEB "Eco, Sisma e Superbonus una opportunità per i Comuni".
IFEL in collaborazione con AUDIS intende valorizzare un lavoro di ricerca che ha prodotto un modello di gestione degli investimenti in riqualificazione energetica e sismica degli edifici coinvolgendo diversi attori delle città allo scopo di spostare l’impatto degli interventi dal singolo beneficiario alla scala, più ampia, del quartiere o dell’intera città. Il modello è stato prodotto da AUDIS in collaborazione con ENEL X, ENI Gas&Luce, TEP Energy Solution del gruppo SNAM e con alcune amministrazioni comunali che oltre ad aver collaborato alla sua definizione hanno deciso di sperimentare il modello stesso presso i loro contesti amministrativi e territoriali.
“Gli incentivi denominati eco e sisma bonus sono, ad oggi, di fatto l’unico strumento effettivo ed efficace per aiutare le famiglie a migliorare le proprie abitazioni - ha proseguito il Sindaco di Novara - sia dal punto di vista delle prestazioni energetiche e strutturali, sia da quello dei costi di gestione. Ora che il DL Rilancio – con l’introduzione del Superbonus – rafforza in modo molto significativo le loro potenzialità, Il nostro impegno a contribuire a far sì che le famiglie italiane li usino massivamente e che i Comuni ne diventino, al tempo stesso, promotori e coordinatori al fine di ottenere anche benefici collettivi in termini di qualità urbana, non solo è confermato ma, se possibile assume un’importanza e un’urgenza maggiori. Infatti, oltre ad operare per assicurare con nuove o rinnovate infrastrutture un più elevato grado di sicurezza igienico sanitaria generalizzata nelle nostre città, si tratta anche di realizzare un imponente programma di lavori per sostenere la ripresa economica, industriale e occupazionale del Paese”.
“Ci riferiamo soprattutto alle grandi utilities energetiche nazionali – ha chiuso il Presidente di IFEL - soggette a una governance pubblica o fortemente influenzata da soggetti pubblici (come sostanzialmente sono ENEL, ENI e SNAM a livello statale ma tra le quali possiamo annoverare anche le molte altre ancora più strettamente legate agli enti locali e ai Comuni come IREN, A2A, HERA) che le obbliga ad operare con una attenzione più marcata delle altre ai temi del valore pubblico in senso lato. Per questo determinate a guidare la trasformazione energetica, con grandi capacità finanziarie e fiscali ma, soprattutto, tecnologiche e industriali, che consentono loro di proporsi come pivot di operazioni importanti con risvolti oltre che economici, anche sociali, ambientali e di innovazione industriale. Si tratta come è evidente di una grande occasione per mettere a valore la forza delle grandi aziende italiane al servizio di un grande progetto di riqualificazione e di messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico e privato del Paese, ma anche di miglioramento della qualità urbana, non solo delle città, ma anche dei piccoli borghi rurali e montani. E a tal fine ritengo valga la pena insieme impegnarsi anche istituzionalmente come sistema associativo dei Comuni in tutte le sue articolazioni e per competenza (FPC, IFEL e ANCI)”.