Ultimo aggiornamento 28.04.2025 - 14:51

La legge di bilancio 2017 ha previsto che le amministrazioni pubbliche siano tenute a ordinare incassi e pagamenti al proprio tesoriere o cassiere utilizzando esclusivamente ordinativi informatici trasmessi attraverso l’infrastruttura SIOPE+. L’integrazione di tali dati con quelli in possesso dalla Piattaforma dei Crediti Commerciali (PCC) permetterà di monitorare i tempi di pagamento delle fatture e, quindi, di rispondere all’infrazione avviata dalla Commissione Europea contro l’Italia per il ritardo dei tempi di pagamento dei debiti commerciali della PA.

La decretazione attuativa fissa al 1° gennaio 2018 l’avvio a regime delle Città Metropolitane, mentre prevede che i Comuni aderiscano gradualmente nel corso dell’anno.

Gli incontri illustreranno gli aspetti innovativi del progetto che, in coerenza con lo spirito dell’agenda digitale, realizza un nuovo modello operativo per il sistema dei pagamenti pubblici, con rilevanti impatti sul modus operandi delle amministrazioni.

Gli incontri avranno luogo:

- mercoledì 13 dicembre 2017, presso la Filiale di Verona della Banca d’Italia, in Corso Cavour, n. 38 a Verona,

- venerdì 15 dicembre 2017, presso la sede di Bari della Banca d’Italia, in Corso Cavour, n. 4 a Bari.

In programma, oltre agli interventi di Ragioneria dello Stato, Banca d’Italia, Agenzia per l’Italia Digitale, il contributo di ANCI/IFEL e le testimonianze dirette degli Enti territoriali.

 

 

 

 

 

Pubblicato in: Pagamenti

Circa un terzo del Pil europeo è indirizzato alla spesa sociale. I dati che escono dall’Ufficio Statistico Europeo, Eurostat, ci dicono che rispetto alla precedente rilevazione, riferita al 2010, la quota relativa alla spesa sociale, nel vecchio continente, è leggermente aumentata passando dal 28,6% a 29% del Pil.
La quota in questione è composta per il  54% dai contributi sociali e il restante 43% proveniente dalle imposte.
La fotografia che Eurostat produce è decisamente frastagliata, da una parte Francia, Danimarca e Finlandia, capaci di spendere oltre il 30% del proprio Pil nel sociale, e con Austria, Italia, Belgio e Olanda che sono in perfetta media europea attorno al 30% ; dall’altra parte vi sono quei Paesi che si trovano sotto la soglia del 20% del Pil e che sono riconducibili, principalmente, ai paesi dell’est europeo. Ecco, quindi, la sequenza negativa con Romania e Lettonia al 15%, e poco più sopra troviamo Lituania e Estonia al 16%. Insomma, delle realtà molto differenti tra loro con le dissomiglianze che ne derivano.
Ergo, da questo discordante approccio alla spesa sociale si evidenzia come siano differenti gli standard di vita all’interno degli stati membri e di come ogni nazione, all’interno della Ue, abbia un modus operandi del tutto particolareggiato sul tema del sociale. in allegato lo studio Eurostat.

Pubblicato in: Notizie
Slide relative al webinar dell'11 dicembre 2017 "Città Sostenibili: progettare, gestire e valutare i processi di trasformazione urbana" - Relatori: Davide…
Pubblicato in: Investimenti e patrimonio
Registrazione video relativa al webinar dell'11 dicembre 2017 "Città Sostenibili: progettare, gestire e valutare i processi di trasformazione urbana" -…
Pubblicato in: Investimenti e patrimonio

La positività dell’economia italiana, che negli ultimi mesi è stata certificata da più parti, trova conferma, oggi, nei dati dell’Istat sulle esportazioni regionali relative al terzo trimestre del corrente anno.
Numeri positivi per l’export, rispetto al secondo trimestre 2106, addirittura del 3% nelle regioni del nord-est,  del 1,4% in quelle meridionali, dello 0.9% in quelle del nord-ovest e dello 0.7% per quelle del centro Italia. Confrontando i primi nove mesi del 2017 con quelli del 2016, le vendite nel mercato estero sono aumentate in media del 7,3%, con picchi del 33,8% nell’Italia insulare e una leggera flessione nell’area meridionale.
La crescita è spinta, principalmente, da Lombardia, Piemonte, Lazio ed Emilia Romagna. Molise e Basilicata sono, invece, le regioni dove le performance sono le più basse.
Nel periodo elencato si evidenzia un aumento particolareggiato di vendite di autoveicoli nel Lazio e di prodotti petroliferi raffinati in Sicilia. I principali incrementi di esportazioni avvengono in direzione della Cina, della Germania e negli Stati Uniti.
Frosinone, Milano, Siracusa, Monza, Cagliari e Torino, ecco le province che hanno visto le migliori performance; al contrario Ascoli Piceno e Potenza sono quelle che registrano le prestazioni peggiori. In allegato il documento dell’Istat

Pubblicato in: Notizie

Documenti e Pubblicazioni

Ricerca Titolo

Categoria

Area tematica

Tipo di Documento

Anno

Focus

Progetti

Podcast - Gazzetta IFEL


Webinar
e-Learning

In presenza

Seminari