Ultimo aggiornamento 28.04.2025 - 14:51

Il momento positivo dell’economia italiana lo evidenzia anche Istat che, nella consueta rilevazione trimestrale del Pil, ci racconta di una crescita dello 0,4% nel terzo trimestre 2017, rispetto al precedente trimestre, e del 1,4% rispetto allo stesso periodo del 2016. Un incremento costante che riguarda tutti i settori, con una crescita dello 0,3% dei consumi finali. Gli investimenti fissi lordi crescono di tre punti percentuali. Le importazioni sono cresciute dell’1,2% e le esportazioni dell’1,6%.
Solo il segmento dell’agricoltura ha subito, nel periodo evidenziato, un andamento congiunturale negativo (-3,6%).
Negli altri paesi si registra un aumento per Usa, Germania, Francia ed Inghilterra. Si passa dal +0,8 degli americani e dei tedeschi, allo 0,5 dei francesi e lo 0,4 degli inglesi. In media, il Pil europeo è cresciuto dello 0,6%, rispetto al precedente trimestre, e del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2016. in allegato il documento Istat.

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Dal 27 novembre 2017 è online sul portale opendata.sose.it il nuovo questionario unico FC30U per i comuni, Unioni di comuni e Comunità montane che permetterà l’acquisizione dei dati relativi all’anno 2016 per la determinazione dei fabbisogni standard e dei relativi coefficienti di riparto come disposto dal Decreto Direttoriale della Ragioneria Generale dello Stato del 15 novembre 2017 pubblicato in G.U. n. 277 del 27 novembre 2017

Il questionario Unico FC30U è finalizzato all’aggiornamento dei dati rilevanti ai fini della determinazione dei fabbisogni standard, relativamente alle funzioni fondamentali definite nel d.lgs. 26 novembre 2010, n. 216 (“Disposizioni in materia di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard di Comuni, Città metropolitane e Province”).

Il questionario ha l’obiettivo di cogliere la reale spesa sostenuta dal comune per lo svolgimento delle funzioni fondamentali e di metterla in relazione con l’elencazione e la quantificazione dei servizi erogati. 

La corretta compilazione del questionario è il requisito fondamentale per ottenere una corretta stima del fabbisogno di spesa di ogni comune.

Nel caso in cui un comune svolga alcune funzioni/servizi avvalendosi, in parte o totalmente, di forme di gestione associata - come le Unioni di comuni o le convenzioni intercomunali – le informazioni richieste nel questionario permetteranno di riproporzionare correttamente le reali spese e i relativi servizi erogati per ciascun comune. Si consiglia, quindi, che la compilazione dei questionari da parte dei comuni e delle forme associate avvenga in modo coordinato onde evitare duplicazioni e incoerenze tra le singole dichiarazioni.

Il questionario - diviso come di consueto in due moduli, uno per le informazioni di natura contabile, l’altro per quelle di tipo strutturale - dovrà essere debitamente compilato e restituito a SOSE in ogni sua parte dai Comuni, dalle Unioni dei Comuni e dalle Comunità Montane entro 60 giorni dalla pubblicazione sul portale. 

Dal link che segue, è possibile scaricare i questionari e le relative istruzioni in formato PDF: opendata.sose.it/fabbisognistandard/istruzioni-e-questionari-2017/fc30u-questionario-unico-public.

Per ricevere assistenza nella compilazione del questionario è possibile rivolgersi al servizio di assistenza predisposto da IFEL al numero telefonico 06 88816323. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 16.30, per tutta la durata del periodo previsto per la compilazione, oppure è possibile inviare una email all'indirizzo

Per eventuali problemi di accesso, con le credenziali già in vostro possesso, si può inviare una email all'indirizzo .

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Slide relative al webinar del 04 dicembre 2017 - Il processo di valorizzazione: dall’articolo 58 alle procedure più innovative -…
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Registrazione video relativa al webinar del 04 dicembre 2017 - Il processo di valorizzazione: dall’articolo 58 alle procedure più innovative…
Pubblicato in: Investimenti e patrimonio

L’Ocse ha appena pubblicato un focus sulle pensioni in Italia. 
Le elaborazioni che sopraggiungono dall’organismo di sviluppo e cooperazione economica sono decisamente di grande impatto; intanto si sottolinea come il reddito medio delle persone con più di 65 anni è quasi uguale a quello dell'intera popolazione italiana. In poche parole le persone più anziane sono il “cuscinetto” welfare delle nuove generazioni. E' questo il prezzo di una lunga crisi che ha attanagliato le economie di mezzo mendo per un decennio.
I pensionati italiani, nel 2016, finiscono di lavorare in media tre anni prima dei colleghi europei.
In Italia, infatti, si ottiene il meritato riposo all'età di 66,6 anni, tra gli uomini, e a 65,6, tra le donne, di contro, in Europa, lo si ottiene a 64,3 anni per gli uomini e a 63,7 per le donne. Nel 2019 nel belpaese, in linea con le aspettative di vita, si andrà in pensione a 67 anni.
La previsione, per coloro che sono nati nel 1996, è quella di innalzare, ulteriormente, l’età pensionabile a 71,2 anni. Da questa previsione solo in Danimarca e in Olanda, nel territorio europeo, si andrà in pensione ad un età più avanzata. Così facendo, anche il tasso di sostituzione di un lavoratore aumenterà sempre più rispetto al presente. Aumenterà anche, nel contempo, la presenza di una flessibilità in uscita dal mondo del lavoro per coloro che avranno avuto un minimo di venti anni di contributi. l'Ocse rilevaancora come il ritiro graduale dal mondo lavorativo non sia una pratica usuale in Italia.
Nel contempo in Italia, nel 2017 e nel 2018, l'Ocse evidenzia come sia in fase di sperimentazione l’opzione di pensionamento anticipato, l’Ape, e come qeusta debba essere  monitorata per capirne gli effetti. In Italia, conclude l’organismo europeo, la necessità, nel medio termine, è quella di limitare i costi delle pensioni aumentando l’età di uscita dal lavoro. In allegato il paper Ocse.

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