Il decreto sull'Imu e il rifinanziamento della cassa integrazione è stato firmato ieri dal Presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma sebbene la riforma delle tasse sulla casa sia solo rinviata, e la soluzione ancora lontana da venire perché oggi i soldi non ci sono, per il governo si apre un nuovo problema, forse ancora più costoso da affrontare. Dal primo luglio l'aliquota Iva ordinaria aumenterà, come previsto dalla Legge di Stabilità del 2013, di un punto, dal 21 al 22%.
Il decreto su Imu e Cig approvato venerdì dal Governo è arrivato alle commissioni Finanze e Lavoro della Camera, e ha subito riacceso il dibattito fra gli "alleati" della maggioranza. A conferma del fatto che, oltre alla prima rata su abitazioni principali e immobili rurali, anche le decisioni effettive sull'imposta restano al momento "sospese".
Il congelamento dell'Imu sull'abitazione principale porta la proroga per il 730. La scadenza per la presentazione del modello ai centri di assistenza fiscale e ai professionisti abilitati slitterà al 10 giugno.
La volontà politica del nuovo governo di procedere con la riforma complessiva del fisco immobiliare locale è una scelta condivisibile, a condizione di non generare aspettative frutto di demagogia o di banalizzazione, con agevolazioni o esenzioni prive di copertura finanziaria, mettendo a rischio le entrate degli enti locali.
L' Imu rimandata a settembre. Ma solo per l'abitazione principale e i terreni agricoli. Resta confermato, invece, il pagamento del 17 giugno per tutti gli altri immobili con un salasso pesante: dalle tasche dei contribuenti usciranno non meno di 10 miliardi. La sospensione del pagamento dell'Imu sull'abitazione principale dà alle famiglie un po' di ossigeno finanziario, anche se l'importo medio pagato nel 2012 per la prima casa è stato di 255 euro.