L'Imu, l'imposta municipale sugli immobili, resterà. Potrà cambiare, ma non prima dell'anno prossimo. E per il 2012 si pagherà esattamente nei termini precisati due giorni fa dal ministero dell'Economia: acconto del 50% a giugno calcolato sulle aliquote di base e saldo a dicembre con le aliquote definitive, salvo la possibilità di una terza rata intermedia a settembre.
L'Imu costa meno dell'Ici? Sicuramente sì, ma solo per le case tassate come abitazione principale, e solo se la rendita catastale è piuttosto bassa o ci sono più figli in famiglia. Negli altri casi, il confronto con la vecchia imposta comunale è impietoso e mostra chiaramente le ragioni per cui il gettito su base nazionale passa dai 9,2 miliardi dell'Ici ai 21,4 miliardi stimati per l'Imu.
«Sciogliere l'ambiguità dell'Imu, che contiene al suo interno sia la componente comunale sia quella erariale», aumentare i «margini di autonomia» dei Comuni e rendere più flessibili le detrazioni, affidandone la gestione ai sindaci. Il tutto da attuare in fretta, all'indomani dell'acconto di giugno e delle conseguenti informazioni "certe" sul gettito.
Di seguito la notizia
Accantonata l'Imu per abitazioni principali, terreni agricoli e fabbricati rurali strumentali, il problema del corretto calcolo dell'acconto si pone per gli altri oggetti imponibili, come seconde case, capannoni, negozi e aree fabbricabili.