Pubblicato il Rapporto IFEL “La dimensione territoriale nelle politiche di coesione”. Si spera nella nuova governance per far arrivare presto i 14,3 miliardi a disposizione dei Comuni
Sono 14,3 i miliardi di euro, tutti a fondo perduto, ancora a disposizione per i Comuni messi in campo per le politiche di coesione, tenuto conto dello stato d’attuazione e ruolo degli enti locali nella vecchia programmazione 2014-2020 e nella nuova programmazione 2021-2027. E’ quanto emerge dalla tredicesima edizione del rapporto della Fondazione su “La dimensione territoriale nelle politiche di coesione”. Di fatto, dal vecchio ciclo di programmazione dell’UE, tra FESR, FSE, FEASR e FEAMP le risorse destinate ai Comuni ancora da spendere sono 3,9 miliardi di euro, mentre dal nuovo ciclo di programmazione, tra FESR, FSE+ e JTF, secondo stime IFEL, sono previsti ulteriori 10,4 mld da spendere entro il 2029. Tutti i dati sono disponibili nel Rapporto Ifel.
A queste risorse vanno aggiunti i 40 mld di euro legati alle risorse del Pnrr per i Comuni previsti entro il 2026, risorse già bandite per 35 mila gare, un valore di 17 mld e 732 milioni di euro, su un totale di assegnazioni a comuni, città metropolitane, unioni di comuni e comunità montane pari a 34,1 miliardi di euro. Le assegnazioni per il 36,2% sono localizzate al Nord, il 18,9% al Centro ed il 44,9% al Mezzogiorno. Tutti dati disponibili sul sito dedicato Easy nella sezione #Pnrrincomune.
“Rispetto alle politiche di coesione, il Pnrr sembra un treno ad alta velocità”. Commenta Alessandro Canelli, Presidente IFEL e Delegato finanza locale ANCI. “Gli avvisi per i Comuni sono stati pubblicati dopo soli 4 mesi dalla approvazione del Piano a Bruxelles. I comuni a loro volta hanno già pubblicato bandi per 17,7 miliardi. Mentre, invece, nel ciclo 2014-2020 delle politiche di coesione ci sono voluti dai 16 mesi ai 3 anni e mezzo perché le Regioni pubblicassero i bandi per i Comuni. E’ evidente come la governance del Pnrr debba essere, sia in termini di semplificazione che di tempistica, un modello per le politiche di coesione”.
Si ricorda che, infatti, dopo 4 mesi dalla sua approvazione da parte del Consiglio europeo (luglio 2021) sono stati pubblicati i primi avvisi diretti ai Comuni su mobility as a service (novembre 2021). Dall’approvazione dell’Accordo di partenariato 2014-2020 (ottobre 2014), invece, la Regione più rapida pubblicò i primi bandi per i Comuni dopo 16 mesi (dicembre 2015) la più lenta iniziò dopo 3 anni e mezzo (febbraio 2018). Due i motivi: il PNRR, a differenza dell’Accordo, era immediatamente operativo e non c’è stato il passaggio con le Regioni.
Nello studio vengono evidenziati luci ed ombre del sistema paese. Nel periodo di programmazione 2021-2027 la geografia della coesione europea dell’Italia è cambiata, con il ritorno tra le regioni meno sviluppate del Molise e della Sardegna, e l’ingresso tra le regioni in transizione delle Marche e dell’Umbria. Dei 74 miliardi di euro destinati all’Italia, poi, nell’ambito dei Fondi strutturali europei 2021-2027 il 65% è destinato alle regioni del Mezzogiorno (47,9 miliardi) e il restante 35% alle regioni del Centro-Nord (26,1 miliardi di euro).
Come è noto, gli enti locali sono tenuti alla verifica delle risorse straordinarie utilizzate nel 2022 in ragione dell’emergenza epidemiologica, ivi incluse le risorse assegnate per garantire la continuità dei servizi erogati in relazione alla spesa per utenze di energia elettrica, da effettuarsi attraverso il modello di certificazione pubblicato con il decreto MEF n. 242764 del 18 ottobre 2022.
Come espressamente precisato nell’apposito Comunicato della Ragioneria generale dello Stato, i modelli dovranno essere trasmessi, entro il termine perentorio del 31 maggio p.v., da tutti i comuni e da tutte le province e città metropolitane, nonché dalle unioni di comuni e comunità montane incluse nell’allegato al richiamato Comunicato.
È altresì opportuno segnalare che gli enti con irregolarità nella Certificazione COVID-19/2021, anch’essi indicati in un apposito elenco allegato, dovranno prima sanare la propria posizione mediante l’invio della Certificazione COVID-19/2021 e poi procedere, sempre entro il termine perentorio del 31 maggio 2023, all'invio della Certificazione Covid-19/2022.
Si ricorda che l’articolo 13, comma 4 del decreto legge n. 4 del 2022 ha previsto severe sanzioni in caso di mancata o ritardata trasmissione della Certificazione in oggetto, pari all'80 per cento delle risorse acquisite tramite il cosiddetto “Fondone” per l’anno 2021 se trasmessa entro il 30 giugno 2023, fino al 90 per cento qualora inviata nel periodo dal primo luglio al 31 luglio 2023 o al 100% se non trasmessa entro la data del 31 luglio 2023.
Pertanto, si invitano gli enti interessati a redigere e trasmettere i modelli entro il termine del 31 maggio p.v. È infatti essenziale che gli operatori degli enti locali (comprese le Unioni e le altre forme associative incluse nel richiamato allegato) provvedano puntualmente alla trasmissione delle certificazioni entro la scadenza prevista, superando eventualmente le incertezze dell'ultimo momento sulla base dei dati disponibili o, se necessario, stimati. Si precisa a tal proposito che, per il rispetto del termine di trasmissione e l’eventuale applicazione delle sanzioni per ritardato invio, sarà considerata la data di trasmissione della prima certificazione.
Si terrà l’8 giugno nella cornice della sala Matteotti Palazzo Theodoli Bianchelli alla Camera dei Deputati a Roma, l’evento intitolato “I servizi sociali alla prova della qualità”. Nel corso della manifestazione, che inizierà alle ore 10:30, sarà presentata la ricerca “Indicatori di qualità per misurare la performance degli enti locali”, condotta dal Politecnico di Milano e dalla Fondazione per la Sussidiarietà con il contributo di IFEL, indagine che costruisce nuovi e originali indicatori di qualità per orientare i finanziamenti pubblici che si affiancano ai tradizionali indici di carattere economico/finanziario.
Sono stati presi in esame due servizi pubblici di primaria importanza offerti dai comuni italiani: gli asili nido e il Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD), ai quali sono destinate significative quote delle risorse del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
La ricerca è stata condotta in stretta collaborazione con dodici comuni campione: Bergamo, Empoli, Frosinone, Grugliasco, Ivrea, Jesi, Livorno, Massafra, Monza, Parma, Reggio Emilia e Valsamoggia.
I nuovi indicatori possono offrire ai decisori un ulteriore strumento conoscitivo per valutare la qualità dei servizi offerti e indirizzare al meglio le risorse pubbliche, sia ordinarie sia derivanti dal PNRR.
Come partecipare
Per prendere parte alla presentazione è necessario registrarsi entro martedì 6 giugno a questo link. Si ricorda che per accedere alla Sala Matteotti è richiesto agli uomini di indossare la giacca.
Scarica la ricerca qui.
Via libera dalla Conferenza Stato-Città al differimento al 31 luglio dei bilanci di previsione 2023-2025 per Comuni ed Enti locali.
La decisione, su richiesta congiunta di Anci e Upi, è stata accolta per andare incontro alle esigenze dei Comuni alluvionati dell’Emilia-Romagna e delle amministrazioni coinvolte nella tornata elettorale che, per le Isole maggiori, è ancora in corso.
“Oltre ai Comuni emiliano romagnoli alluvionati e agli enti coinvolti nelle recenti elezioni – ha spiegato il presidente dell’Anci Antonio Decaro – la richiesta arriva alla luce delle difficoltà di ricerca di equilibri di bilancio, accentuati per molti enti dagli effetti degli incrementi dei prezzi energetici che influenzano direttamente gli oneri per l’esercizio di servizi essenziali”. “Ringraziamo il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro per la disponibilità – ha aggiunto Decaro – a cui abbiamo garantito che la stragrande maggioranza dei Comuni ha approvato i bilanci ma questa misura era necessaria per non rischiare il commissariamento per quelli andati al voto”.
Si terrà mercoledì 21 giugno, dalle ore 10.30, presso l'Aula Baratto, Sede centrale dell'Università Ca' Foscari di Venezia, il seminario intitolato "Le Unioni dei comuni: uno strumento condiviso per la governance dei territoriuno strumento condiviso per la governance dei territori", organizzato dall'Università Ca' Foscari, in collaborazione con ANCI e IFEL, Regione Veneto e Regione Emilia-Romagna.
Il seminario si propone di approfondire, con ottica interdisciplinare e comparata, la questione della dimensione ‘ottima’ del comune, da realizzare con la gestione associata (Unioni).
Obiettivi del seminario sono il confronto di esperienze e la discussione sulle potenzialità della gestione associata dei servizi locali.
Sono previsti interventi di Veronica Nicotra Segretaria Generale ANCI e di Andrea Ferri di IFEL.
È prevista una tavola rotonda con le Unioni. È possibile portare la propria esperienza inviando una mail alla segreteria organizzativa
Come partecipare
È possibile procedere alla registrazione all'evento cliccando sul presente LINK o inquadrando il codice QR in locandina.