L'intervento del Direttore Pierciro Galeone. Presentato a Milano al Coordinamento delle ANCI regionali il Rapporto IFEL “Il personale dei Comuni italiani”
Nel 2023 nei comuni italiani sono state assunte 29.275 unità di personale mentre ne sono uscite 28.973: un piccolo saldo positivo, dopo oltre venti anni negativi, che porta il complesso del personale comunale al numero di 341.659 unità. E’ quanto si evince dall’ultimo studio della Fondazione sul personale comunale presentato in occasione della tre giorni organizzata a Milano di coordinamento delle ANCI Regionali, evento a cui partecipa il presidente di ANCI Gaetano Manfredi e della stessa IFEL Alessandro Canelli. Secondo una stima IFEL, nel 2024 il personale comunale continua a crescere assestandosi sulle 343.500 unità. L’aumento è originato soprattutto nel sud e nelle isole, anche grazie alla stabilizzazione degli LSU. Nei Comuni più grandi (sopra i 250.000) continua a scendere. Nonostante dal 2019 sia ripreso il reclutamento, il personale comunale rimane ad un livello di unità insufficiente: dal 2007 è sceso del 28,7%. La causa sono le cessazioni legate ai pensionamenti ma non solo: dal 2022 le uscite per dimissioni superano quelle per pensionamento: nel periodo 2017-2023 sono state 95.825. Si tratta anche di personale che dai comuni si traferisce ad altre amministrazioni pubbliche. Le retribuzioni comunali medie sono tra le più basse: ad esempio, in un confronto con le retribuzioni delle Regioni, il personale non dirigente nei comuni, inquadrato nella Categoria A, ha una retribuzione media lorda per unità di personale di 22.338 euro contro i 26.328 euro delle Regioni. Se le attuali tendenze saranno confermate nei prossimi 7 anni il comparto comunale dovrebbe perdere circa 10.000 unità l’anno per pensionamenti e potrebbe perderne altre 15.000 per altre cause: in totale usciranno 175.000 unità, la metà del personale attualmente in servizio.
“Nel 2017, solo per fare un esempio di come il mondo dei dipendenti comunali siano in affanno e oberato di lavoro aggiuntivo – spiega Pierciro Galeone, Direttore di IFEL - nell’area «Pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale», ossia quella dedicata alla progettazione delle opere pubbliche e quindi direttamente coinvolta nel seguire la filiera degli investimenti comunali, si contavano 54.500 dipendenti comunali. Nel 2017 sono stati spesi 8,3 miliardi di euro di investimenti fissi lordi comunali. Il confronto con 2023 vede nella stessa aera una diminuzione di 2.000 dipendenti ed una spesa di 16,3 miliardi di euro di investimenti fissi lordi comunali. La spesa per investimenti e dipendenti è passata da 152mila euro di investimenti comunali per addetto dell’area nel 2017 a 310mila euro nel 2023 sempre per ciascun dipendente comunale. Ipotizzando, con ottimismo, che il numero degli addetti alla Pianificazione sia rimasto invariato nel 2024, quando gli investimenti comunali hanno raggiunto la punta dei 19,1 miliardi di euro complessivi (+129% rispetto al 2017), il rapporto tra spesa per investimenti e dipendenti raggiungerebbe i 363mila euro per dipendente”.
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