Ultimo aggiornamento 08.05.2025 - 8:59
Il volume partendo dall’analisi dei numeri del personale comunale nella prima parte del Rapporto, si concentra, nella seconda parte, sulle…
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Il Ministero dell’interno ha pubblicato i dati relativi ai riparti delle assegnazioni stanziate nel 2020 per fare fronte alla crisi epidemiologica COVID-19, approvati nella seduta della Conferenza Stato-città del 15 ottobre u.s., nonché per sostenere gli enti in crisi finanziaria in condizioni di debolezza strutturale.

Si tratta di risorse importanti chieste dall’ANCI in sede di concertazione, le cui metodologie di riparto sono state condivise in sede tecnica con IFEL.

Nel dettaglio:

  1. acconto di 500 milioni di euro, di cui 400 milioni di euro a favore dei comuni e 100 milioni di euro a favore delle province e città metropolitane, delle risorse incrementali (1.670 milioni di euro di cui all’art. 39, comma 1, del dl 104/2020, “decreto agosto”), del fondo istituito dall’articolo 106, comma 1, del 34/2020 (“dl Rilancio”) finalizzato al ristoro delle perdite di gettito e delle maggiori spese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.

    ALLEGATO B – acconto ai comuni
    ALLEGATO C – acconto alle province e città metropolitane


    Si sottolinea che l'assegnazione in questione è commisurata alle stime delle possibili maggiori spese per tasporto scolastico e per interventi di sostegno sociale, ma tale commisurazione non costituisce in alcun modo "vincolo di destinazione".

    Di seguito il link al Comunicato del Ministero dell’interno n. 2 del 22.10.2020 https://dait.interno.gov.it/finanza-locale/notizie/comunicato-n2-del-22-ottobre-2020

  2. 40 milioni di euro per l’anno 2020 destinati al finanziamento di interventi di sostegno di carattere economico e sociale in favore dei comuni particolarmente colpiti dall'emergenza sanitaria da COVID-19 (art. 112-bis, comma 1, del dl 34/2020, dl “dl Rilancio”) destinati:

    - ai comuni individuati come "zona rossa" determinata con provvedimenti statali o regionali applicabili per un periodo non inferiore a quindici giorni, con forti limitazioni di accesso e di allontanamento;

    - ai comuni individuati sulla base dei casi di contagio e dei decessi da COVID-19 accertati fino al 30 giugno 2020.

    ALLEGATO A – riparto zone rosse
    ALLEGATO B – riparto sulla base dei contagi e dei decessi

    Di seguito il link al Comunicato del Ministero dell’interno n. 3 del 22.10.2020 https://dait.interno.gov.it/finanza-locale/notizie/comunicato-n3-del-22-ottobre-2020

  3. 200 milioni di euro, di cui 100 per l’anno 2020 e 50 per ciascuno degli anni 2021 e 2022, a sostegno degli enti in deficit strutturale (art. 53 del dl 104/2020 (“decreto agosto”) e in determinate condizioni di riequilibrio pluriennale. Le risorse sono destinate agli enti che hanno deliberato la procedura di riequilibrio finanziario (predissesto) di cui all’articolo 243-bis del TUEL, che alla data di entrata in vigore del dl 104 risultavano avere il piano di riequilibrio approvato e in corso di attuazione, anche se in attesa di rimodulazione a seguito di pronunce della Corte dei conti e della Corte costituzionale.

    ALLEGATO A - enti beneficiari art. 53 dl 104/2020

    Di seguito il link al Comunicato del Ministero dell’interno n. 4 del 22.10.2020 https://dait.interno.gov.it/finanza-locale/notizie/comunicato-n4-del-22-ottobre-2020
Pubblicato in: Ifel Informa

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (GU n. 262 del 22 ottobre) il decreto del Ministero dell’economia e delle finanze sul rifiuto delle fatture elettroniche da parte della PA.
Il decreto individua le cause che possono consentire agli enti di rifiutare le fatture elettroniche. Come auspicato in più occasioni dai Comuni, è considerato motivo di legittimo respingimento “l’omessa o errata indicazione del Codice identificativo di Gara (CIG) o del Codice unico di Progetto (CUP), da riportare in fattura ai sensi dell’articolo 25, comma 2, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66” nonché “l’omessa o errata indicazione del numero e data della Determinazione Dirigenziale d’impegno di spesa per le fatture emesse nei confronti delle Regioni e degli enti locali”, prevista dal TUEL.

Viceversa, è negata la possibilità di “rifiutare la fattura nei casi in cui gli elementi informativi possono essere corretti mediante le procedure di variazione di cui all’articolo 26 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633” (note di variazione).

Il regolamento, che entrerà in vigore il prossimo 6 novembre, rappresenta un passo in avanti, anche dal punto di vista della tempestività dei pagamenti. Il pre-vigente orientamento di limitare i casi di rifiuto alle sole fatture elettroniche non conformi alle norme fiscali poneva, infatti, i Comuni in una condizione di particolare difficoltà visto che ricevevano documenti che non potevano pagare né respingere.

Ricordiamo, infine, che l’ANCI ha richiesto di costituire il "tavolo tecnico permanente per la fatturazione elettronica”, la cui istituzione presso l’Agenzia per l’Italia digitale, ai sensi dell’articolo 5 del d.lgs. n. 148 del 2018, avrebbe dovuto avvenire con apposito DPCM entro il 2 marzo 2019.

Pubblicato in: Ifel Informa

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