Ultimo aggiornamento 15.01.2025 - 16:07
Amministratore IFEL2

Amministratore IFEL2

A soli pochi giorni dalla scadenza del monitoraggio semestrale del Patto di stabilità interno (lo scorso 28 luglio), la Ragioneria Generale dello Stato ha interpretato in modo del tutto inaspettato la norma sul monitoraggio, necessario anche ai fini dell’individuazione di ulteriori spazi di Patto per l’effettuazione di pagamenti in conto capitale (ultimo periodo del comma 9 bis dell’art. 31 della legge n. 183 del 2011, introdotto dal comma 535 dell’art. 1 della legge di stabilità 2014).

Con una nota metodologica alla compilazione del prospetto relativo al monitoraggio, il Ministero dell’economia e delle finanze ha chiarito che, per poter ottenere gli spazi finanziari concessi con la citata norma, devono essere realizzati pagamenti in conto capitale per un importo pari almeno al doppio degli spazi concessi. Secondo il Mef, infatti, la somma riconosciuta dalla norma in commento non è da considerare come una riduzione della manovra a carico dei Comuni, ma come uno stimolo al pagamento degli investimenti oltre quanto ordinariamente programmato dal singolo ente.

Questa posizione non è in alcun modo condivisibile sia nel merito, sia, tanto meno, nel metodo. La limitazione introdotta per via meramente interpretativa, infatti, non è stata esplicitata né nella circolare relativa al patto di stabilità interno, né nel decreto che approva tempi e modelli di compilazione dei prospetti ai fini del monitoraggio.

Anci sta sollecitando il Ministero dell’economia e delle finanze a rivedere la propria posizione, anche attraverso la formulazione di proposte emendative alla legge vigente, al fine di consentire a tutti i Comuni di utilizzare i maggiori spazi garantiti dalla legge di stabilità 2014, con riferimento all’intero anno 2014 e non soltanto al primo semestre dell’anno.

Per favorire il pagamento dei debiti della P.A. nei confronti delle imprese, i Comuni devono certificare, su istanza del creditore, i crediti relativi a somme dovute per somministrazioni, appalti, forniture e prestazioni professionali. L’istanza di certificazione, passaggio necessario per il riconoscimento del credito vantato, è gestita da una piattaforma elettronica per la certificazione dei crediti predisposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze – Ragioneria Generale dello Stato.

La piattaforma e le note esplicative del MEF-RGS sono accessibili all’indirizzo web: http://certificazionecrediti.mef.gov.it.

La certificazione è uno strumento essenziale per risolvere le problematiche legate ai ritardi dei pagamenti dei debiti della P.A.. Tali ritardi sono stati oggetto dell’apertura di una procedura di infrazione europea, nonché di diverse norme nazionali dedicate alla soluzione del problema (D. L. 35/2013 e D.L. 66/2014).

Al fine di agevolare il processo di certificazione dei crediti e favorire quindi la capacità di pagamento della Pubblica Amministrazione, IFEL, nell’ambito dell’attività di supporto ed assistenza ai Comuni nell’attività di certificazione dei pagamenti, ha attivato un help desk on line al quale si potranno rivolgere gli Enti locali per avere chiarimenti sul funzionamento del sistema e sulle regole della certificazione.

I Comuni interessati possono compilare il form accessibile al seguente link: http://www.fondazioneifel.it/invio-quesiti

In vista dell’entrata in vigore della riforma della contabilità degli Enti territoriali, ANCI, IFEL e Ministero dell’economia e delle Finanze – Ragioneria Generale dello Stato avviano un percorso di formazione istituzionale diretto a favorire la piena e diffusa attuazione, su tutto il territorio nazionale, dei nuovi metodi contabili. Il prossimo appuntamento, realizzato in collaborazione con Anci Sicilia si terrà a Catania il 19 settembre 2014.

Con una comunicazione sul sito della Piattaforma per la Certificazione dei Crediti (http://certificazionecrediti.mef.gov.it/CertificazioneCredito/home.xhtml), la Ragioneria Generale dello Stato informa che “viste le difficoltà incontrate dagli utenti nel caricamento dei dati, il sistema PCC continuerà ad accettare le comunicazioni di scadenza delle fatture anche oltre la data del 15 settembre”.

“Adottare regole contabili uniformi, che garantiscano la trasparenza degli aggregati di finanza pubblica e la confrontabilità dei dati finanziari di tutti i livelli di Governo, costituisce anche il presupposto per la realizzazione di una piena autonomia finanziaria dei Comuni. Per questo l’ANCI ha sostenuto sin dal principio il progetto di riforma della contabilità, partecipando tra l’altro alla fase di sperimentazione triennale da poco conclusa’’.
Lo afferma il segretario generale dell’ANCI, Veronica Nicotra, commentando la terza edizione, che si è svolta oggi a Catania, del corso di formazione per gli amministratori pubblici sulla riforma della contabilità, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2015. È ormai quasi operativo, infatti, l’accordo interistituzionale tra ANCI, Ifel, Ministero dell’Economia, Upi, Miur, Ministero dell’Interno e le fondazioni universitarie Formap e Fuap, finalizzato proprio alla realizzazione su tutto il territorio nazionale di iniziative di formazione dedicate alla riforma della contabilità.
“Il nostro obiettivo – prosegue Nicotra – è adesso ottenere in sede di prossima legge di stabilità norme e regole che consentano ai Comuni di applicare gradualmente e in modo razionale il nuovo quadro normativo: in particolare tempi congrui - l’arco decennale risulta non sufficiente - e la possibilità di un fondo cospicuo per smaltire i residui. Si tratta di previsioni essenziali ed indispensabili, a cui deve accompagnarsi il definitivo superamento del patto di stabilità’’.
La riforma, afferma il direttore di Ifel Pierciro Galeone, “rappresenta una sfida importantissima per l’ANCI, per il mondo dei Comuni e per l'impegno già sviluppato nella fase di sperimentazione da Ifel. E’ importante continuare a monitorare e presidiare in sede tecnica gli effetti dell’introduzione della riforma, al fine di verificarne l'impatto sugli equilibri di bilancio dei Comuni e di individuare eventuali aggiustamenti migliorativi. Su questo – conclude - restiamo in prima linea”.

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