Sarà intorno ai 50 milioni la dote del nuovo «cuscinetto» per evitare che i nuovi meccanismi di distribuzione del fondo di solidarietà produca sorprese troppo negative ai bilanci dei Comuni.
Dopo il primo confronto di ieri, l'obiettivo di Comuni e Governo è arrivare all'intesa giovedì prossimo, 24 marzo, sui meccanismi di distribuzione del fondo di solidarietà 2016: circa 7 miliardi di euro, che devono rimborsarei sindaci per le manovre ImuTasi decise nella legge di stabilità e avviare l'aumento progressivo della quota di risorse che abbandona la spesa storica per abbracciare i parametri perequativi legati alla differenza tra capacità fiscali e fabbisogni standard.
Con comunicato del 7 marzo u.s., il Ministero dell’Interno informa che è in pagamento l’acconto del FSC 2016, in favore dei Comuni appartenenti alle Regioni a statuto ordinario, alla Regione Siciliana e alla Regione Sardegna.
Il pagamento dell’acconto è stato previsto “a regime”, a decorrere dal 2016, dall’art. 3 comma 1 del D.L. n. 78/2015, una norma proposta e fortemente sostenuta da Anci per dare la possibilità ai Comuni, in attesa del DPCM con cui vengono perfezionate le modalità ed i criteri di riparto del FSC, di far fronte alle esigenze di cassa della gestione ordinaria, nel periodo intermedio tra le riscossioni delle due rate dei tributi immobiliari (giugno-dicembre).
La misura stabilita è pari all'otto per cento delle risorse di riferimento 2014, circa 1,36 miliardi di euro, come risultante per ciascun Comune dai dati pubblicati sul sito internet del Ministero dell'interno alla data del 16 settembre 2014 (http://finanzalocale.interno.it/docum/comunicati/com070316.html)
Per legge, tale importo dovrà essere contabilizzato nei bilanci comunali a titolo di riscossione di IMU.
Le somme in pagamento a tale titolo saranno infatti recuperate dall’Agenzia delle entrate a valere sull’IMU, riscossa tramite F24 nel mese di giugno/luglio 2016, sulla base di una comunicazione che il Ministero dell’Interno effettuerà all’Agenzia stessa entro il 1° giugno 2016.
Il Ministero ricorda infine, che:
-gli enti inadempienti alle certificazioni previste dalla normativa di riferimento (compilazione questionari fabbisogni standard e certificazioni al bilancio di previsione e al rendiconto), non riceveranno tale anticipazione, che rimarrà sospesa fino a regolarizzazione avvenuta;
-le regolarizzazioni effettuate oltre il 20 maggio, non potranno dar luogo all’acconto, a causa dei tempi tecnici dei successivi recuperi.
Si riporta l’articolo del Sole24Ore, pubblicato sul sito dell’ANCI al seguente link: http://www.anci.it/index.cfm?layout=dettaglio&IdSez=821213&IdDett=55814, in materia di revisione delle sanzioni per mancato conseguimento degli Obiettivi del Patto di stabilità interno 2015, a cura di Andrea Ferri - Responsabile Dipartimento finanza locale IFEL
La proposta dell'Anci
La proposta dell'Anci, coerente con l'accordo dello scorso anno, prevede: l'abolizione della sanzione economica, per Province e Città metropolitane; l'abbattimento al 20% dello sforamento registrato nel caso dei Comuni, comunque nel limite del 2% delle entrate correnti; la cancellazione dei divieti di assunzione di personale e di ricorrere all'indebitamento per gli investimenti. Non si propone, quindi, un'eliminazione tout court delle sanzioni previste, che farebbe venir meno la funzione di tutela degli equilibri di finanza pubblica assegnata all'impianto sanzionatorio, ma si vogliono limitare gli effetti dirompenti e ingiustificati, rispetto al quadro sopra rappresentato, di un taglio di risorse che potrebbe pregiudicare la tenuta dei conti per gli enti coinvolti, che - va ricordato - nel 2016 operano in un contesto di blocco dei tributi. L'intervento sulle sanzioni 2015 appare quindi doveroso e urgente, in attesa di poter riprendere il confronto per una revisione generale dell'impianto sanzionatorio connesso al nuovo saldo di competenza in vigore dal 2016, al fine di renderlo più aderente alle nuove esigenze di controllo della finanza locale.
I rendiconti 2015 dovranno essere inviati tramite il Sirtel entro i ll 30 giugno per i comuni con più di 20mila abitanti, le province e città metropolitane ed entro il 15 luglio per i comuni fino a 19.999 abitanti. Con la deliberazione n. 12 del 29 aprile la sezione Autonomie la Corte di conti ha reso agli enti locali le modalità e i termini per la trasmissione dei dati del rendiconto dell'esercizio 2015.