Tutto come previsto, insomma (e come anticipato sul Sole 24 Ore di mercoledì): il punto più delicato è rappresentato proprio dalle nuove regole sulla perequazione, come mostrano le vicende dell'anno scorso quando i tagli giudicati "eccessivi" a una serie di piccoli Comuni hanno portato al rimedio ex post rappresentato dal fondo cuscinetto. Questa esperienza spinge Governo e sindaci a convergere su una serie di meccanismi preventivi, facilitati anche dal fatto che la dotazione necessariaa evitare problemi gravi non è immensa. Un primo pacchetto potrebbe arrivare dagli scambi fra qualche grande città troppo "beneficiata" dai nuovi parametri e il gruppo dei Comuni più colpiti, e altre risorse, in aggiunta agli accantona menti ormai abituali nell'architettura del fondo di solidarietà, potrebbero spuntare nella dote da 80 milioni accanto nata dalla manovra per garantire il rimborso ad aliquota standard anche ai Comuni che hanno abbassato la Tasi sotto a questo livello: se a conti fatti serviranno meno di 80 milioni, il resto potrebbe essere dirottato alla perequazione. In ogni caso, la tabella di marcia conferma l'obiettivo di non mettere in campo altre proroghe alla scadenza del 30 aprile. Entro lo stesso giorno i Comuni devono approvare i rendiconti, e oggi Ancrel e il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili hanno pubblicato lo schema di relazione al rendiconto, che può essere utilizzato dai revisori in tutti i Comuni, a prescindere dalla dimensione. Lo schema tiene conto di tutti gli aspetti cruciali nel passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento contabile, con la verifica della congruità del fondo crediti (oltre che del fondo contenziosi e di quello legato alle perdite delle partecipate), la scomposizione del risultato di amministrazione in quattro fondi e la conciliazione della cassa vincolata. Nel "sistema" del rendiconto entrano anche due passaggi propedeutici, rappresentati dal riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi e dal prospetto su debiti e crediti con le partecipate.