I provvedimenti sui fondi 2016 sono attesi oggi alla Conferenza StatoCittà dove, dopo il primo confronto avvenuto la scorsa settimana, dovrebbe arrivare l'intesa definitiva. In ballo ci sono circa 7 miliardi di euro, divisi in più capitoli: 3.767 milioni servono a rimborsare i sindaci dei tagli Imu Tasi previsti dalla manovra (altri 155 riguardano la questione specifica degli imbullonati, ma in questo caso tutto dipenderà dalle richieste di revisione delle rendite che saranno presentate dalle imprese), 2.768,8 rappresentano il fondo di solidarietà "tradizionale", e il pacchetto si completa con i 390 milioni del «fondo Tasi», per i Comuni che a suo tempo avevano alzato sopra i livelli standard l'aliquota Imu sulle abitazioni principali poi abolita,e altri 80 sono riservati ai sindaci in situazione opposta, che hanno abbassato o azzerato la Tasi sull'abitazione principale. I rimborsi ImuTasi nascono per garantire a tutti lo stesso livello di entrate effettive dell'anno scorso, quindi a interessare di più le amministrazioni sono gli altri capitoli, quelli in cui si nascondono le novità che possono impattare sulle risorse a disposizione in vista dei preventivi di quest'anno da chiudere entro il 30 aprile. I fattori in gioco sono essenzialmente due: l'aggiornamento delle capacità fiscali e dei fabbisogni standard, che tengono conto dell'evoluzione delle regole tributarie e dei cambiamenti di contesto (popolazione, fruitori dei servizi e così via), e l'aumento progressivo della quota di fondo di solidarietà legata a questi standard, che era del 20% nel 2015, sale al 30% quest'anno, al 40% il prossimo e al 55% dal 2018. Proprio da qui arriva l'esigenza del cuscinetto, per aiutare i Comuni più colpiti dal nuovo regime e rendere strutturale quella che lo scorso anno fu un faticoso rimedio expost a favore di 2mila Comuni mediopiccoli. Anche quest'anno la platea sarà analoga, con l'aggiunta di qualche ente più grande perché non sarà confermata la soglia che limitava l'aiuto ai centri fino a 60mila abitanti, e otterrà un «bonus» proporzionale al colpo subito per effetto dell'abbandono progressivo dai criteri storici: il termine di paragone è rappresentato dalle risorse standard 2014 (Imu al netto della quota che alimenta il fondo, Tasi, entrambe ad aliquota standard,e fondo di solidarietà assegnato), e l'aiuto scatterà quest'anno per chi subisce un taglio superiore a una soglia intorno all'1,9 per cento. Anche questo meccanismo avrà in larga parte un funzionamento solidale: circa 20 milioni arriveranno infatti da una sessantina di Comuni "fortunati", cioè dagli enti più beneficiati (l'1% del totale, fra questi c'è Roma) dai nuovi meccanismi di calcolo, un'altra ventina di milioni saranno stralciati dal fondo per i Comuni con Tasi bassa o assente, perché per assegnare anche a questi enti una somma pari al gettito ad aliquota standard non serviranno tutti gli 80 milioni messia disposizione dalla manovra, e con gli altri accantonamenti la dote del cuscinetto si attesterà vicino a 50 milioni: pochi a livello complessivo, ma vitali per molte degli enti interessati.