Ultimo aggiornamento 24.04.2025 - 9:33

Il decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 12 maggio 2016 definisce le modalità di trasmissione dei bilanci e dei dati contabili delle Regioni, delle Province autonomie di Trento e di Bolzano, degli enti locali e dei loro enti ed organismi strumentali, alla banca dati delle Amministrazioni pubbliche (BDAP) di cui all’articolo 13 della legge n. 196 del 2009.

Anci ed Ifel sono fortemente impegnate a rafforzare le iniziative finalizzate ad una radicale razionalizzazione delle comunicazioni contabili. In tale ambito, l’avvio della Banca dati delle Amministrazioni pubbliche (BDAP) costituisce un indubbio passo in avanti nel processo di semplificazione degli oneri informativi gravanti sugli uffici comunali.

La BDAP deve quindi costituire l’unico canale di rilevazione delle informazioni e dei dati contabili degli enti territoriali. Già oggi con la BDAP vengono assorbiti gli obblighi di invio di comunicazioni aventi contenuto analogo alla Corte dei Conti. L’Anci ha chiesto inoltre l’immediata abolizione dell’obbligo di invio dei certificati di conto consuntivo e dei bilanci di previsione al Ministero dell’Interno, fin dalle scadenze relative al consuntivo 2016.

Il primo adempimento relativo alla BDAP riguarda l’invio del bilancio di previsione 2016, da trasmettere entro 30 giorni decorrenti dal 1° dicembre 2016. La mancata trasmissione è sanzionata con il divieto di assunzione di personale a qualsiasi titolo, con qualsiasi tipologia contrattuale. Le prime applicazioni della sanzione riguardano il bilancio di previsione 2017-2019 e il rendiconto 2016.

Le modalità tecniche di trasmissione dei dati alla BDAP, definite d’intesa con la Corte dei conti, sono consultabili nel sito internet della Ragioneria Generale dello Stato - Portale BDAP (http://www.bdap.tesoro.it/Informazioni/Pagine/DM-12-maggio-2016---Modalit%c3%a0--tecniche-di-trasmissione-per-invio-bilanci-alla-BDAP.aspx) .

È inoltre possibile consultare il Manuale della registrazione riguardante le modalità di accreditamento degli enti soggetti al decreto legislativo n. 118 del 2011 al sistema Bilanci Armonizzati. La procedura per la registrazione al sistema BDAP Bilanci Armonizzati è disponibile a partire dal corrente mese di novembre.

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IFEL indice la Procedura ai sensi dell’art. 36 D. Lgs. 50/16 con invito ad offrire per l’affidamento del “Servizio di manutenzione ed assistenza dei portali web IFEL e dei servizi collegati”- CIG 686237964B -.

Le domande per la partecipazione alla suddetta procedura dovranno pervenire entro il giorno 6 dicembre 2016 alle ore 13:00 presso la sede di IFEL sita in Roma Piazza San Lorenzo in Lucina 26. La documentazione di Gara è disponibile al seguente link: http://www.fondazioneifel.it/bandi-di-gara-e-contratti/avvisi-bandi-e-inviti

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Slide relative al webinar del giorno 15 novembre 2016 - I soggetti della procedura, la commissione, l'offerta economicamente più vantaggiosa…
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Registrazione video relativa al webinar del giorno 15 novembre 2016 - I soggetti della procedura, la commissione, l'offerta economicamente più…
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Nel 2014, le unità di personale in servizio che nei comuni italiani hanno un rapporto di lavoro flessibile ammontano a 37.873 . Si tratta di personale comunale che ha un contratto a tempo determinato, interinale, di formazione lavoro o è un lavoratore socialmente utile.
Dalla tabella 1 emerge come la maggior parte del personale con rapporto di lavoro flessibile abbia un contratto a tempo determinato (il 56,8%) e che la flessibilità interessi soprattutto le donne. Infatti, queste ultime, costituiscono il 57,8% delle unità annue di personale con rapporto di lavoro flessibile. Nello specifico, tra i soli tempi determinati, più dei 2/3 è di genere femminile (68,3%).
La seconda tipologia di rapporto flessibile più frequente nelle amministrazioni comunali del Paese è quella dei lavoratori socialmente utili (LSU), il 39,3% delle unità annue. Da rilevare che questa tipologia contrattuale è la sola che presenta un’incidenza percentuale delle donne (42,7%) inferiore a quella degli uomini.

Tabella 1 - Il personale con rapporto di lavoro flessibile, per tipologia contrattuale e genere, 2014

Tabella1 Scheda36


Poco diffusi sono i contratti interinali, appena il 3,5%, e i contratti di formazione lavoro, lo 0,5% dei rapporti flessibili.
Occorre rilevare che il maggior numero di unità annue di personale comunale con contratto flessibile si trova nei comuni della Sicilia (Tabella 2): 12.728 unità, il 33,6% del totale.
Seguono i comuni di altre due regioni del sud, ovvero, quelli calabresi, con 3.820 unità annue di personale flessibile e quelli campani, con 3.689 unità, che rappresentano, rispettivamente, il 10,1% e il 9,7% del totale.
Tra i comuni del centro e del nord, i primi per unità di personale con rapporto di lavoro flessibile sono quelli laziali, 3.096 in valore assoluto, l’8,2% del totale, seguiti da quelli lombardi, 2.970, il 7,8% del totale.
All’opposto, da rilevare la bassa incidenza sul totale del personale con rapporto di lavoro flessibile nei comuni di Valle d’Aosta, Molise, Umbria e Liguria: ciascuno con meno dell’1%.
Nei comuni di tutte le regioni del nord, tranne che in quelli del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, del centro, ad eccezione di quelli delle Marche ed in quelli di Molise, Basilicata e Sicilia, le donne, sul totale delle unità annue flessibili, sono sempre la maggioranza.

Tabella 2 - Il personale con rapporto di lavoro flessibile, per genere e regione, 2014

Tabella2 Scheda36


Analizzando la distribuzione del personale con rapporto di lavoro flessibile per classi di ampiezza demografica comunale (Tabella 3), si rileva che il numero maggiore di unità annue si trova nei comuni con popolazione compresa tra i 2.000 ed i 4.999 abitanti (il 16,9% del totale), nonché in quelli con un numero di residenti compreso tra i 5 mila ed 9.999 individui (16,7%).
Al contrario, nei comuni con meno di 2.000 abitanti e in quelli nella fascia demografica “60.000-249.999” la flessibilità è meno diffusa: l’11,9% delle unità annue complessive nel primo caso e solo il 9,5% nel secondo.
Infine nei comuni più popolosi si rilevano le quote percentuali più elevate di unità di personale di genere femminile con rapporto di lavoro flessibile: il 63,8% per i comuni nella fascia “60.000-249.999” e il 79,3% per le amministrazioni con oltre 250.000 residenti. Le donne, per qualsiasi taglia demografica, ad eccezione dei comuni con meno di 2 mila residenti, rappresentano sempre la maggioranza del personale con contratti di tipo flessibile.

Tabella 3 - Il personale con rapporto di lavoro flessibile, per genere e classe demografica, 2014

Tabella3 Scheda36

Pubblicato in: Personale dei comuni

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