Ultimo aggiornamento 28.04.2025 - 14:51
Amministratore IFEL2

Amministratore IFEL2

Per gli immobili interessati da procedure concorsuali o operazioni straordinarie, l'Imu e la Tasi sono oggetto di specifiche disposizioni, anche in deroga alle regole ordinarie. Le procedure concorsuali Ai fini Imu, l'articolo 9, comma 7 del Dlgs 23/2011 (che ha istituito e disciplinato l'imposta) fa esplicito richiamo all'articolo 10, comma 6 del Dlgs 504/1992, ovvero alla disposizione che, con riferimento all'Ici, regolava il trattamento degli immobili interessati da una procedura concorsuale.

TAG:

Nel corso della seduta del 9 giugno 2016 della Conferenza Stato – città ed autonomie locali, l’ANCI ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto del Ministero dell’economia e delle finanze relativo al monitoraggio del saldo di finanza pubblica dei Comuni e sugli allegati al decreto stesso (istruzioni per il monitoraggio e modello MONIT/16).

In particolare, il decreto specifica, in analogia con quanto previsto fino allo scorso anno per il monitoraggio del Patto di stabilità, le voci di bilancio oggetto della rilevazione, le modalità per la variazione dell’obiettivo del saldo a seguito dei patti di solidarietà 2016 e dei patti di solidarietà del biennio 2014/2015 e le esclusioni previste dalla normativa.

Al decreto è allegato il modello MONIT/16, articolato in due Sezioni. La Sezione 1 riguarda specificatamente il saldo di competenza finanziaria e consente di verificare, a preventivo e a consuntivo, il rispetto del saldo come differenza tra le entrate finali (primi 5 titoli delle entrate del bilancio armonizzato) e le spese finali (primi 3 titoli delle spese del medesimo bilancio), comprensivo delle voci riguardanti il Fondo pluriennale vincolato, di entrata e di spesa, al netto della quota rinveniente dall’indebitamento e al netto delle esclusioni previste dalla legge di stabilità 2016. E’ articolato in due colonne, relative, rispettivamente, alle previsioni di competenza (colonna a) e ai dati gestionali e di risultato (colonna b) necessari per la verifica del saldo di competenza. Specifiche e puntuali indicazioni vengono fornite in merito al Fondo pluriennale vincolato (FPV) e al Fondo crediti dubbia esigibilità (FCDE). Per l’anno in corso, infatti, nel saldo di competenza è considerato il FPV di parte corrente e conto capitale, di entrata e di spesa, al netto della quota rinveniente dall’indebitamento. Gli stanziamenti del Fondo crediti dubbia esigibilità (FCDE) e dei fondi spese e rischi futuri concernenti accantonamenti destinati a confluire nel risultato di amministrazione, invece, non vengono considerati tra le spese finali e pertanto sono portati in detrazione dalle spese relativamente al dato gestionale (colonna a), mentre, non essendo oggetto di impegno, non sono conteggiabili nella colonna b).

La Sezione 2, invece, consente l’acquisizione di importanti elementi informativi, desumibili dai bilanci di previsione, utili per la finanza pubblica, quali:

  • il FPV di entrata e di spesa, di parte corrente e in conto capitale,
  • la quota del FPV di entrata e di spesa in conto capitale finanziata da debito,
  • il FCDE di parte corrente e in conto capitale, complessivo e al netto della quota finanziata da avanzo.

In questa stessa Sezione vengono richieste informazioni aggiuntive sulla composizione del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2015, con indicazione della parte accantonata, vincolata, destinata agli investimenti, disponibile, nonché il disavanzo di amministrazione.

Oltre alle rilevazioni del 30 giugno 2016 e del 31 dicembre 2016, il decreto introduce un ulteriore termine intermedio per il monitoraggio del saldo di competenza 2016: il 30 settembre 2016. Tale nuovo termine, unitamente ai dati richiesti nella Sezione 2 del modello MONIT/16, contenente le informazioni su alcune significative voci del bilancio di previsione (Fondo pluriennale vincolato e Fondo crediti dubbia esigibilità) e sulla composizione del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2015, è finalizzato a fornire elementi utili per la conoscenza dell’andamento della finanza locale nel periodo di predisposizione della manovra di finanza pubblica per il 2017. Le informazioni richieste non sarebbero infatti fruibili in tempo utile per la definizione della manovra se affidate al solo monitoraggio finale, mentre i medesimi dati rilevati al 30 giugno non possono ancora considerarsi sufficientemente consolidati. Il maggior aggravio richiesto agli operatori degli uffici finanziari si accompagnerà ad un intensificato impegno per la semplificazione delle comunicazioni contabili e dei vincoli ordinamentali non giustificati, a cominciare dall’unificazione di tutte le richieste concernenti i dati di bilancio in un unico invio rivolto alla Banca dati delle Amministrazioni pubbliche (BDAP)

Le informazioni rilevate, cumulate a tutto il periodo di riferimento, devono essere trasmesse entro 30 giorni dalla fine del periodo di riferimento esclusivamente tramite l’apposita applicazione web predisposta dalla Ragioneria generale dello Stato: http://pareggiobilancio.mef.gov.it.

A tal fine, si ricorda a tutti gli enti che, qualora non ancora accreditati, è necessario procedere a tale operazione al fine di accedere al sistema di rilevazione dei dati predisposto dalla Ragioneria generale dello Stato. Per la variazione o la creazione di nuove utenze si rinvia all’allegato ACCESSO WEB/16 consultabile all’indirizzo web http://www.rgs.mef.gov.it sezione “Pareggio di bilancio e Patto stabilità”.

TAG:

Le criticità nell’affidamento del servizio di Tesoreria, le mancate assegnazioni a valere sui proventi derivanti dall’addizionale comunale sui diritti d’imbarco aeroportuali, il decreto sul monitoraggio del saldo 2016 e gli arretrati da rettifiche IMU/Tasi sono le principali questioni di finanza locale oggetto della Conferenza Stato Città ed autonomie locali del 9 giugno. In allegato pubblichiamo i documenti ANCI sui temi in questione presentati in Conferenza.

Le difficoltà che i Comuni riscontrano nell’affidamento del servizio di tesoreria (http://www.anci.it/index.cfm?layout=dettaglio&IdDett=56303) sono note da tempo e, con oltre 2.200 contratti in scadenza nel biennio 2016/2017, la questione rischia di assumere il carattere di vera e propria emergenza. Il ripristino del sistema di tesoreria mista, che amplia i flussi di liquidità gestiti in autonomiaautonomia dal Comune, la maggiore contendibilità del servizio, la revisione di alcuni aspetti della normativa sulle anticipazioni di tesoreria per gli enti in dissesto nonché la semplificazione delle procedure di gara per le Unioni di Comuni sono alcuni aspetti sottoposti all’attenzione del Governo da cui, ad avviso dell’ANCI, è possibile partire per restituire interesse ad un servizio essenziale per la gestione finanziaria degli enti. Il sottosegretario Bocci, nel sottolineare l’estrema gravità della situazione, ha segnalato l’urgenza di un sollecito incontro tra ANCI e i Ministeri dell’interno e dell’economia, l’ABI e la Banca d’Italia, per valutare tutti gli aspetti di una situazione comunque estremamente complessa.

Anche il tema delle mancate assegnazioni a valere sui proventi derivanti dall’addizionale comunale sui diritti d’imbarco aeroportuali sarà oggetto di un prossimo incontro con ANCI per verificare la fattibilità di quanto richiesto dall’Associazione. Si ricorda infatti che a partire dal 2007 risultano non assegnati ai Comuni oltre 80 milioni di euro. Il Presidente del Consiglio Nazionale e Sindaco di Catania, Enzo Bianco, ha chiesto che si proceda al ristoro delle somme non attribuite, che si rivedano le procedure di riparto, una maggior trasparenza sulle stime dei passeggeri e il rafforzamento delle misure di vigilanza sui versamenti delle somme dovute dalle compagnie aeree.

L’ANCI ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto del Ministero dell’economia e delle finanze relativo al monitoraggio del saldo di finanza pubblica dei Comuni e sugli allegati al decreto stesso (istruzioni per il monitoraggio e modello MONIT/16).

Il decreto stabilisce, in analogia con quanto previsto fino allo scorso anno per il monitoraggio del Patto di stabilità, tempi, modalità e modelli per la rilevazione degli adempimenti da parte degli enti locali. In particolare, le informazioni rilevate, cumulate a tutto il periodo di riferimento, dovranno essere trasmesse entro 30 giorni dalla fine del periodo di riferimento esclusivamente tramite l’apposita applicazione web predisposta dalla Ragioneria generale dello Stato: http://pareggiobilancio.mef.gov.it.

Rispetto a quanto previsto per il monitoraggio del Patto di stabilità, il decreto oltre ai termini del 30 giugno 2016 e del 31 dicembre 2016, prevede una terza rilevazione al 30 settembre 2016.

L’ANCI infine ha dato il proprio parere favorevole sul decreto con cui vengono quantificate le integrazioni per anni pregressi dovute a rettifiche puntuali di stime IMU/TASI, per le quali l’articolo 7 del DPCM 10 settembre 2015 (FSC 2015) aveva previsto un accantonamento di 20 milioni di euro. Il provvedimento è anche il frutto di un serrato e proficuo confronto tecnico tra ANCI/IFEL e i Ministeri competenti, che da tempo ne avevano condiviso i risultati.

Le assegnazioni riguardano 28 Comuni per un totale di circa 9 milioni di euro. L’utilizzo dei rimanenti 11 milioni, che restano accantonati ed a disposizione, necessita comunque di una previsione normativa ad hoc. L’accordo sancito il 24 marzo 2016 sul Fondo di solidarietà comunale 2016 prevede che le somme accantonate per le rettifiche puntuali su anni pregressi, e non utilizzate, possano essere destinate a mitigare l’impatto dell’applicazione dello schema perequativo 2016, come avvenuto già nel 2015 quando, per le medesime finalità, furono destinati 29 milioni di euro. 

 

Il Ministero dell’Interno ha disposto in questi giorni il pagamento della prima rata del Fondo di Solidarietà Comunale 2016,  in favore dei Comuni delle regioni a statuto ordinario della Sicilia e della Sardegna. Si tratta di circa 3,2 miliardi di euro, pari al 50% della spettanza annuale complessivamente dovuta, comprensiva delle compensazioni previste a titolo di ristoro dei gettiti aboliti (abitazioni principali, terreni, comodati e concordati ed altre fattispecie minori), come concordato con l’accordo di Conferenza Stato-Città del 24 marzo scorso.

Si ricorda che un riparto integrativo sarà disposto, auspicabilmente, entro la fine di luglio e riguarderà i circa 75 milioni di euro accantonati sempre a titolo di ristori dei gettiti aboliti, al fine di tener conto dell’aggiornamento dei gettiti e dei dati utilizzati per l’elaborazione delle stime.

Inoltre, in occasione dell'acconto dell'IMU di giugno, l'Agenzia delle Entrate tratterrà il 50% della quota di alimentazione dell'FSC 2016, ridotta quest'anno al 22,43% del gettito IMU di base e complessivamente pari a circa 1,4 miliardi di euro.

Si ricorda altresì che le erogazioni in questione non riguardano la perdita di gettito dovuta alla detassazione dei c.d. “imbullonati”, sulla quale sono previste erogazioni specifiche sulla base delle revisioni delle rendite dei fabbricati di categoria “D” che perverranno entro il 15 giugno prossimo. L'Anci ha richiesto l'erogazione di un acconto sui 155 milioni di euro stanziati per questo specifico ristoro, al fine di considerare - in particolare - i casi dei Comuni di dimensioni minori con forte incidenza del gettito da fabbricati "D" sul totale. L'acconto potrebbe essere erogato - se verrà confermata la disponibilità manifestata dal Governo - entro la metà di luglio

L’erogazione delle somme dovute a titolo di fondo di solidarietà comunale è sospesa per gli enti non in regola con la trasmissione al Ministero dell’Interno dei certificati di bilancio (consuntivo 2015 e previsioni 2016) il cui termine scaduto alla fine di maggio. È prevedibile che il Ministero dell’Interno provvederà, ad una ravvicinata successiva scadenza, alla rilevazione dei certificati acquisiti per assicurare l'acconto FSC 2016 agli enti che invieranno i certificati nelle prossime settimane.

La sovrapposizione al 30 aprile delle scadenze di bilancio, in buona parte innovative per effetto dell’entrata in vigore della riforma della contabilità, ha determinato i ritardi di deliberazione e di trasmissione dei certificati da parte dei Comuni, come sottolineato da Anci ed IFEL nelle scorse settimane. Appare auspicabile un intervento urgente che allunghi i termini di presentazione dei certificati, consentendo così l’ordinata erogazione dell’acconto FSC 2016.

Informiamo che nella Gazzetta Ufficiale n.134 del 10 giugno 2016 - Suppl. Ordinario n. 18, è stato pubblicato il Decreto FSC 2016, di seguito allegato.

TAG:

La formulazione del comma 714 della Legge di stabilità 2016 ha generato non pochi dubbi interpretativi, specie alla luce della combinata lettura del passaggio in cui si conferisce facoltà agli enti di “rimodulare o riformulare” il piano di riequilibrio su un arco di tempo trentennale e dell’inciso in cui si àncora l’efficacia di detta rimodulazione o riformulazione alla durata massima (10 anni) che l’art. 243-bis TUEL prevede per il piano stesso.

Ad aumentare la confusione interpretativa, sono intervenute diverse pronunce della Corte dei Conti (in particolare, la Deliberazione n. 13/SEZAUT/2016/QMIG), che hanno escluso la possibilità, per gli enti che hanno avviato la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (cd. pre-dissesto) prima del 2015, di correggere e prolungare in 30 anni il ripiano del disavanzo già determinatosi a seguito della ricognizione straordinaria dei residui operata, ai sensi dell’art. 243-bis TUEL, al momento di avvio della procedura di riequilibrio.

Si ritiene invece che l’obiettivo che il legislatore vuole perseguire con la norma in oggetto sia quello di superare un’asimmetria di trattamento tra la generalità degli enti e quelli che hanno avviato la procedura di riequilibrio prima della generalizzata entrata in vigore dell’armonizzazione contabile. In assenza di norme correttive, infatti, tali enti si sarebbero trovati con una quota del disavanzo da recuperare più celermente, in 10 anni, derivante dal riaccertamento di cui all’art. 243-bis, TUEL, e una quota da ripianare in 30 anni, secondo le modalità previste dal Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 2 aprile 2015, con evidente svantaggio rispetto alla generalità degli enti locali, che possono recuperare tale disequilibrio in 30 anni. Parimenti si sarebbe rilevata una situazione di svantaggio rispetto agli enti che accedono al pre-dissesto nel 2015, in quanto questi ultimi hanno già realizzato la revisione straordinaria dei residui secondo le regole della nuova contabilità, con la possibilità quindi di ripianare il disavanzo scaturente in 30 anni.

Sulla base di tali presupposti, ANCI ha ribadito, a margine della Conferenza Stato-città ed autonomie locali del 9 giugno 2016, la necessità di risolvere quanto prima l’incertezza che sta permeando le modalità di implementazione del comma 714. A tal fine, quindi, ANCI propone di eliminare, dal disposto del comma 714, l’inciso in cui si fa riferimento alla durata massima del piano di riequilibrio, al fine di evitare la sterilizzazione della norma in oggetto, ovvero di valutare l’opportunità di intervenire sull’art. 243-bis, comma 5 del Testo Unico, rendendo la durata massima del piano di riequilibrio coerente con quella prevista per il ripiano del disavanzo da riaccertamento.

In ogni caso, si auspica che la soluzione – di massima urgenza – che si individuerà per risolvere la questione dell’implementazione del comma 714 possa rappresentare un primo passo per avviare una più ampia discussione sulla disciplina del pre-dissesto, ai fini di una sua condivisa ed organica revisione, come richiesto a più riprese da ANCI da tempo. Tale istituto, infatti, non si è dimostrato pienamente in grado di offrire agli enti che vi aderiscono una soluzione concreta e definitiva per evitare il perpetuarsi della situazione strutturalmente deficitaria in cui si sono venuti a trovare.

Documenti e Pubblicazioni

Ricerca Titolo

Cerca Tutto

Categoria

Area tematica

Tipo di Documento

Anno

Focus

Progetti

Podcast - Gazzetta IFEL


Webinar
e-Learning

In presenza

Seminari