Le criticità nell’affidamento del servizio di Tesoreria, le mancate assegnazioni a valere sui proventi derivanti dall’addizionale comunale sui diritti d’imbarco aeroportuali, il decreto sul monitoraggio del saldo 2016 e gli arretrati da rettifiche IMU/Tasi sono le principali questioni di finanza locale oggetto della Conferenza Stato Città ed autonomie locali del 9 giugno. In allegato pubblichiamo i documenti ANCI sui temi in questione presentati in Conferenza.
Le difficoltà che i Comuni riscontrano nell’affidamento del servizio di tesoreria (http://www.anci.it/index.cfm?layout=dettaglio&IdDett=56303) sono note da tempo e, con oltre 2.200 contratti in scadenza nel biennio 2016/2017, la questione rischia di assumere il carattere di vera e propria emergenza. Il ripristino del sistema di tesoreria mista, che amplia i flussi di liquidità gestiti in autonomiaautonomia dal Comune, la maggiore contendibilità del servizio, la revisione di alcuni aspetti della normativa sulle anticipazioni di tesoreria per gli enti in dissesto nonché la semplificazione delle procedure di gara per le Unioni di Comuni sono alcuni aspetti sottoposti all’attenzione del Governo da cui, ad avviso dell’ANCI, è possibile partire per restituire interesse ad un servizio essenziale per la gestione finanziaria degli enti. Il sottosegretario Bocci, nel sottolineare l’estrema gravità della situazione, ha segnalato l’urgenza di un sollecito incontro tra ANCI e i Ministeri dell’interno e dell’economia, l’ABI e la Banca d’Italia, per valutare tutti gli aspetti di una situazione comunque estremamente complessa.
Anche il tema delle mancate assegnazioni a valere sui proventi derivanti dall’addizionale comunale sui diritti d’imbarco aeroportuali sarà oggetto di un prossimo incontro con ANCI per verificare la fattibilità di quanto richiesto dall’Associazione. Si ricorda infatti che a partire dal 2007 risultano non assegnati ai Comuni oltre 80 milioni di euro. Il Presidente del Consiglio Nazionale e Sindaco di Catania, Enzo Bianco, ha chiesto che si proceda al ristoro delle somme non attribuite, che si rivedano le procedure di riparto, una maggior trasparenza sulle stime dei passeggeri e il rafforzamento delle misure di vigilanza sui versamenti delle somme dovute dalle compagnie aeree.
L’ANCI ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto del Ministero dell’economia e delle finanze relativo al monitoraggio del saldo di finanza pubblica dei Comuni e sugli allegati al decreto stesso (istruzioni per il monitoraggio e modello MONIT/16).
Il decreto stabilisce, in analogia con quanto previsto fino allo scorso anno per il monitoraggio del Patto di stabilità, tempi, modalità e modelli per la rilevazione degli adempimenti da parte degli enti locali. In particolare, le informazioni rilevate, cumulate a tutto il periodo di riferimento, dovranno essere trasmesse entro 30 giorni dalla fine del periodo di riferimento esclusivamente tramite l’apposita applicazione web predisposta dalla Ragioneria generale dello Stato: http://pareggiobilancio.mef.gov.it.
Rispetto a quanto previsto per il monitoraggio del Patto di stabilità, il decreto oltre ai termini del 30 giugno 2016 e del 31 dicembre 2016, prevede una terza rilevazione al 30 settembre 2016.
L’ANCI infine ha dato il proprio parere favorevole sul decreto con cui vengono quantificate le integrazioni per anni pregressi dovute a rettifiche puntuali di stime IMU/TASI, per le quali l’articolo 7 del DPCM 10 settembre 2015 (FSC 2015) aveva previsto un accantonamento di 20 milioni di euro. Il provvedimento è anche il frutto di un serrato e proficuo confronto tecnico tra ANCI/IFEL e i Ministeri competenti, che da tempo ne avevano condiviso i risultati.
Le assegnazioni riguardano 28 Comuni per un totale di circa 9 milioni di euro. L’utilizzo dei rimanenti 11 milioni, che restano accantonati ed a disposizione, necessita comunque di una previsione normativa ad hoc. L’accordo sancito il 24 marzo 2016 sul Fondo di solidarietà comunale 2016 prevede che le somme accantonate per le rettifiche puntuali su anni pregressi, e non utilizzate, possano essere destinate a mitigare l’impatto dell’applicazione dello schema perequativo 2016, come avvenuto già nel 2015 quando, per le medesime finalità, furono destinati 29 milioni di euro.