Ultimo aggiornamento 13.12.2024 - 13:07
Amministratore IFEL2

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Tornano i criteri rigidi per la dismissione delle società partecipate, rafforzati anche dalla stretta sui bonus ai manager, mentre le società mistea prevalente capitale privato con conti in ordine ottengono più autonomia nella gestione del personale.

Nonè tempo di proroghe per il sempre fitto calendario della finanza locale.

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In fase di salvaguardia degli equilibri di bilancio, i comuni possono compensare la riduzione di gettito sugli «imbullonati» con il trasferimento compensativo previsto dal comma 24 della legge di stabilità 2016, anche se la sua erogazione è prevista solo entro il prossimo mese di ottobre.

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Riportiamo di seguito il comunicato dell’Anci con le dichiarazioni del presidente Fassino
(http://www.anci.it/index.cfm?layout=dettaglio&IdSez=821212&IdDett=56808)

 

“Chiediamo al Governo e al Parlamento di adottare misure essenziali per la stabilità e l'attività dei Comuni e delle Città metropolitane. L’esame in commissione Bilancio della Camera del decreto legge 113 sugli Enti locali non ha infatti risolto questioni cruciali per la vita degli Enti Locali e su cui l’Anci torna a insistere”. Lo dichiara il presidente dell’Anci Piero Fassino, rivolgendosi a Governo e Parlamento perché in sede di esame in Aula si apportino significative integrazioni al testo del decreto.

“Ci riferiamo in primo luogo alla difficile situazione finanziaria delle Città metropolitane che, nonostante significative riduzioni di spesa e di personale, non sono in grado di garantire per il 2016 gli equilibri di bilancio e ciò per la assoluta insufficienza di risorse disponibili. Consapevole delle ristrettezze del bilancio statale, l’Anci non chiede ulteriori risorse, ma la possibilità di utilizzare quota parte dei proventi da dismissioni per garantire il rispetto dei saldi di bilancio, misura assolutamente essenziale se si vuole evitare che le Città metropolitane precipitino in una situazione di dissesto finanziario”.

“Chiediamo poi che i Comuni, che sono tenuti a precisi obblighi nel pagamento dei loro creditori, vedano a loro volta onorati i crediti che vantano nei confronti dello Stato, come ad esempio il rimborso delle spese anticipate dai Comuni per il funzionamento degli uffici giudiziari. Così come è necessario che anche per il 2015, come già è avvenuto nel 2014, si garantiscano ai Comuni compensazioni sul prelievo fiscale sui terreni montani, stimati dallo Stato in dimensione assolutamente superiore ai tributi effettivamente riscuotibili”.

“Chiediamo poi misure di semplificazione delle procedure burocratiche connesse al nuovo sistema di contabilità entrato in vigore dal 2015, in particolare per i piccoli e medi Comuni, gravati da obblighi eccessivi per strutture amministrative di ridotte dimensioni, proposte che non comportano alcun onere finanziario a carico dello Stato, ma consentirebbero ai Comuni di poter esercitare la propria attività con minor fatica e spreco di risorse. Così come abbiamo avanzato proposte di miglioramento delle normative relative ai Comuni in dissesto e predissesto. Chiediamo che sia ampliato il Fondo costituito - su proposta dell’Anci - per ridurre le penali a favore dei Comuni che estinguono anticipatamente i mutui contratti con Cassa Depositi e Prestiti, così come una norma generale che consenta la ristrutturazione delle masse debitorie più consistenti, come prevista per le Regioni. E infine chiediamo che la riduzione delle sanzioni per le Città metropolitane e i Comuni che hanno violato il Patto di stabilità riguardi anche i blocchi relativi al personale e agli investimenti”.

“Ci attendiamo insomma, da Governo e Parlamento - conclude il presidente Fassino - una adeguata attenzione al difficile lavoro dei sindaci, quotidianamente in prima linea nel gestire con rigore la cosa pubblica e nel corrispondere alle aspettative dei cittadini”. 

A seguito della richiesta dell’Anci rivolta alla Conferenza Stato-Città e al Ministro dell’Interno Alfano per accordare una proroga del termine per la presentazione del Documento unico di programmazione (DUP), si è svolta oggi una riunione tecnica presso la Conferenza.
 
Nonostante le ampie motivazioni più volte espresse dall’Anci e nella stessa riunione, la Presidenza del Consiglio ha espresso contrarietà a qualsiasi proroga di termini, indicando quale obiettivo prioritario il ravvicinamento dei termini di approvazione del bilancio di previsione, che dal 2018 dovranno rientrare nel termine ordinario del 31 dicembre, mentre per il 2017 dovrebbero essere transitoriamente portati al 28 febbraio 2018.
 
Come è noto, la concentrazione di scadenze al 31 luglio (DUP, verifica degli equilibri e assestamento generale) rende particolarmente gravoso il lavoro degli uffici finanziari comunali, già oberati da molteplici adempimenti sovrapposti e da rilevanti cambiamenti di regole derivanti dalla nuova contabilità e dal nuovo saldo di bilancio, ma anche depauperati nel tempo di risorse essenziali e non recuperabili in presenza di vincoli anacronistici sulle assunzioni.
 
È inoltre opinione ampiamente condivisa che il DUP non rappresenta un adempimento di reale valore programmatorio per i tanti comuni italiani di dimensioni minori, ma la proposta di abolizione formulata dall’Anci per gli enti fino a 5 mila abitanti non è stata presa in considerazione in sede di esame del decreto legge n.113.
 
Si ricorda che il termine per la presentazione del DUP è meramente ordinatorio. Comunque  i Comuni saranno in grado di sopportare anche questo adempimento formale che speriamo grazie ad alcune modifiche chieste e recepite nel decreto legge n.113 potrebbe risultare meno gravoso in termini procedurali. Non si fa un buon servizio al più efficiente funzionamento delle istituzioni  puntando solo al rigore delle scadenze senza darsi obiettivi ormai ineludibili di semplificazione e radicale abbattimento di vincoli amministrativi e contabili. La capacità di cogliere la realtà dei problemi e la conseguente flessibilità delle soluzioni è l’unico efficace e concreto metodo di governo. 

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