il pareggio di bilancio imposto a regioni ed enti locali sarà «meno stupido». A semplifi care i vincoli fi nanziari che sindaci, presidenti di provincia e governatori devono rispettare, mandando defi nitivamente in soffi tta il vecchio patto di Stabilità, è la legge 164/2012, pubblicata sulla Gazzetta Uffi ciale n. 201 di ieri.
Alcune grandi Città, Napoli in primis, hanno a suo tempo aderito al predissesto perché oberate dai debiti e vittime di disavanzi di amministrazione in sensibile peggioramento (si veda l'inchiesta del Sole 24 Ore del 22 agosto).
Il Fondo europeo per gli investimenti strategici è lo strumento finanziario innovativo che il Piano Juncker ha individuato per promuovere progetti che siano in grado di attrarre gli investitori privati. Si tratta in buona sostanza di una garanzia di 21 miliardi di euro, dei quali 16 miliardi provenienti dal bilancio Ue, utilizzando risorse già allocate, e restanti 5 miliardi dalla Bei.
Attraverso l’articolo 15 del regolamento (Ue) 2015/1017), la Commissione Europea ha costituito il Ppie, il portale dei progetti di investimento europei, una nuova frontiera del piano d'investimenti a firma Juncker.
Si tratta di un portale web destinato sia ai promotori di un progetto con sede nell'UE, sia agli investitori alla ricerca di opportunità di investimento.
L’obiettivo principale del portale è quello di assicurare visibilità ai progetti a beneficio degli investitori e a fornire informazioni. Per essere ammesso alla pubblicazione sul portale, il progetto deve avere un costo totale di almeno 10 milioni di euro, deve rientrare in uno dei settori prestabiliti ad elevato valore aggiunto sotto il profilo economico, deve essere attuabile entro tre anni dalla presentazione ed essere promosso da un’entità giuridica pubblica o privata stabilita in uno stato membro dell’Ue. Deve inoltre, logicamente, essere conforme alle vigenti leggi nazionali e dell’Unione applicabili in materia.
Il comitato per gli investimenti e le garanzie del FEIS
Il ruolo fondamentale di analizzare e selezionare in base al merito le proposte progettuali ammissibili al FEIS, approvare il sostegno alle operazioni, senza preassegnazioni tematiche o geografiche delle risorse, è stato assegnato al comitato per gli investimenti. L’organo è composto da otto valutatori indipendenti nominati dal comitato direttivo per tre anni, rinnovabili solo una volta. I membri del comitato degli investimenti, nell’esercizio delle loro funzioni, non chiedono né accettano istruzioni dalla Bei, dalle istituzioni europee, dagli stati membri, né da altri soggetti pubblici o privati.
Nello specifico, il processo di selezione dei progetti inizia con una valutazione da parte dello staff della Bei che viene fatta sulla base delle tradizionali linee guida seguite dalla banca, integrate con le indicazioni contenute nella proposta di regolamento. Le decisioni riguardo all’accesso dei singoli progetti alla garanzia Ue spettano invece al comitato per gli investimenti, che utilizza anche le informazioni elaborate dagli esperti della Bei.
I principali criteri di selezione utilizzati dal comitato sono, in base ai regolamenti sottostanti al fondo:
L’operato del Feis, in base al concetto di addizionalità, va ad agire innanzitutto sulle garanzie per interventi a rischiosità maggiore. Lo fa in tre modi, il primo ponendo delle proprie garanzie a compensazione del grado di rischio, rendendo così le operazioni finanziariamente sostenibili e concedendo dunque alla Bei di finanziare i progetti preservando le regole della propria policy. Inoltre sono previsti prestiti subordinati, una categoria di prestiti a elevato grado di rischio. Infine, vi è una quota di operazioni dedicate all’equity.
Attività e priorità per l’Italia
Il governo italiano, sulla scorta di quanto appena introdotto, all’alba dell’avvio del Piano Juncker ha presentato una propria proposta che prevedeva un investimento pari ad un importo complessivo di 76 miliardi.
La sintesi delle proposte italiane. Fonte: Ance
Tra i programmi e progetti di maggiore importo proposti dal Governo italiano figurano in particolare il Piano di riduzione del rischio idrogeologico (7,7 miliardi di euro), la “nuova Sabatini” che agevola l’acquisto di beni strumenti da parte delle Pmi (7,5 miliardi di euro), il programma della Banda ultra larga (7,2 miliardi di euro), la Buona Scuola (6,8miliardi di cui 4 destinati alla riqualificazione e alla costruzione di edifici scolastici).
Per quanto riguarda le proposte relative ad infrastrutture di trasporto, i progetti riguardano prevalentemente grandi opere ferroviarie, autostradali, portuali e aeroportuali.
A poco più di un anno dall’attivazione del fondo europeo per gli investimenti strategici, e grazie anche all’apporto fondamentale degli istituti di promozione nazionale, in Europa ci sono 64 progetti pronti per essere finanziati in innovazione e infrastrutture con un capitale iniziale europeo di 9,3 miliardi, 185 accordi di finanziamento per piccole e medie imprese che hanno permesso 141.800 startup.
Complessivamente si conta di arrivare 100 miliardi di investimenti in tutta Europa, l’85% dei quali investitori privati.
Progetti approvati in Italia al 30 aprile 2016. Fonte: Commissione Europea
Se il piano Juncker è considerato un successo, per l’Italia lo è ancora di più.
I dati elaborati al 30 aprile 2016 parlano di 35 contributi finanziari del Feis tra cui 8 progetti infrastrutturali e 27 accordi per l’accesso al credito per le Pmi a beneficio di quasi 45mila imprese attraverso accordi di finanziamento tra il Feis e le banche, che erogheranno nuovi prestiti. L’investimento è di 353 milioni, dai quali ci si aspetta di generare 7,8 miliardi di investimenti.
I progetti infrastrutturali italiani approvati al 30 aprile 2016
Beneficiari | Importi (milioni di €) |
Gruppo dell’acciaio Arvedi | 100 |
Gruppo Telecom Italia per la banda ultra larga | 500 |
Trenitalia per motrici e carrozze | 300 |
Gruppo Grimaldi per nuove navi | 200 |
2i Rete Gas per contatori gas intelligenti | 200 |
Raffineria di Milazzo per efficienza energetica | 30 |
Altri | 70 |
Totale | 1400 |
Slide relative al webinar del giorno 17 maggio 2016 - La previdenza complementare nei comuni - Relatore: Piero Lauriola