DEBITI PA
Nello sblocca-debiti allestito con il decreto 35/2013 non entrano solo le fatture ma, per i lavori pubblici, anche gli stati di avanzamento, il «conto finale dei lavori», gli accordi bonari e gli espropri approvati entro fine 2012; allo stesso modo, possono trovare una spinta anche i conferimenti e gli aumenti di capitale alle partecipate, attestati da provvedimenti assunti entro il 31 dicembre, e sulle altre spese occorre fare riferimento a «un documento che ne attesti l'esigibilità».
Gli anticipi della Cassa depositi e prestiti potranno essere utilizzati da sindaci e presidenti di Provincia per il pagamento di tutti i debiti, e non solo quelli collegati agli investimenti e quindi bloccati dal Patto di stabilità.Per essere finanziato dal prestito della Cassa, sarà sufficiente che il debito sia «certo, liquido ed esigibile», o comunque accompagnato da una fattura o un documento equivalente, al 31 dicembre scorso. Una volta ottenuto il prestito, il Comune o la Provincia dovranno certificare l'immediato pagamento al creditore, e a vigilare sull'intero meccanismo sarà lo stesso ente guidato da Franco Bassanini, che potrà disporre anche la risoluzione del contratto e pretendere quindi l'immediata restituzione dell'anticipo (si veda anche l'articolo a fianco).
Le anticipazioni della Cassa depositi e prestiti previste dal decreto sblocca-crediti a favore degli enti locali possono essere destinate anche al pagamento di debiti di parte corrente. È questo uno dei chiarimenti più rilevanti che emerge dalla lettura della documentazione resa disponibile da ieri sul sito dell'istituto di via Goito e che include, oltre alla copia dell'addendum alla convenzione in essere con il Mef, il fac-simile della richiesta e lo schema di contratto-tipo che gli enti dovranno presentare e sottoscrivere per ottenere la liquidità. Lo strumento è quello predisposto dall'art. 1, commi 10 e seguenti, del dl 35/2013, che ha previsto l'istituzione di un fondo per erogare risorse agli enti territoriali a corto di cassa, in modo da consentire loro di pagare i propri debiti pregressi. Per gli enti locali, è stata prevista una sezione dedicata, con una dotazione finanziaria di 2 miliardi per quest'anno e di 2 per il 2014, la cui gestione è stata affidata alla Cassa depositi e prestiti (Cdp).
L'imposta sui rifiuti, nella volubilit? della sua contingente denominazione (Tarsu, Tia, Tares, Tari), ha per? mantenuto alcune costanti.