La regione Campania ottiene 3 miliardi per pagare i debiti verso le imprese, alcune in attesa da oltre 25 anni. E si impegna a saldare la prima tranche entro il 10 dicembre. Il piano attua quanto previsto dal dl dell'8 aprile 2013 n.35 convertito in legge n.64 del 6 giugno 2013: norma che autorizza le regioni a chiedere un finanziamento a lungo termine per onorare gli impegni con fornitori e creditori.
Per dare il via all'intervento la Regione ha firmato con il ministero dell'Economia e delle Finanze l'accordo "Salva imprese" che assegna all'Ente guidato da Stefano Caldoro fondi per il pagamento dei debiti contratti con le imprese dal 1988 fino a oggi: in totale 1 miliardo e 452 milioni di cui 586,9 milioni per il 2013 e altri 860 per il 2014. Della tranche attesa per il primo semestre 2014, 241 milioni andranno a creditori vari e circa 620 verranno utilizzati per risanare le società di trasporto locale.
Risorse che si aggiungono ad altri 1,6 miliardi già assegnati alla Campania, in base all'articolo 3 della stesso dl 35, da destinare al settore sanitario, di cui 900 milioni riscossi e altri 700 promessi per il prossimo anno.
Il primo passo dell'intero intervento riguarda lo sblocco di una anticipazione trentennale al tasso del 2,85% (il più basso ottenuto dalle regioni che hanno firmato accordi analoghi): per circa 586,9 milioni (la quota 2013) che la Campania dovrà restituire in circa 30 milioni l'anno. L'aspetto più interessante riguarda i tempi: i fondi dovrebbero essere accreditati alla Regione entro una settimana. Cosicchè questa, da parte sua, si è impegnata ad effettuare in un mese circa i pagamentialle imprese.
Arriva, insomma, una boccata d'ossigeno, per imprese e cittadini di una regione che dal 2010 ha dovuto tirare molto la cinghia per far fronte al deficit sanitario e a gravi squilibri finanziari. Parliamo di una regione con un debito commerciale pari al 10% di quello nazionale, all'incirca 4 miliardi, paralizzata dalla crisi di liquidità e imbrigliata dai vincoli europei, che a inizio del 2013 ancora non riusciva a ridurre i tempi di pagamento arrivati al tetto dei 300 giorni. E dove, pur avendo l'Ente risparmiato 500 milioni di spesa corrente e quasi raggiunto il pareggio di bilancio sanitario nel 2013, imprese e cittadini ancora non vedono schiarite. L'accordo "Salva imprese" invece, dovrebbe portare risorse da investire ed evitare, allo stesso tempo, ulteriori incrementi delle aliquote di Irpef e Irap già molto alte, sin dagli anni terribili dell'emergenza rifiuti. «Pagare 18mila fatture significa immettere nuova liquidità nel sistema economico regionale - dice il governatore Stefano Caldoro - i primi 586 milioni serviranno per pagare fornitori, imprese, lavoratori, cittadini. Il pagamento avverrà nei prossimi giorni e in base all'elenco cronologico». E aggiunge: «Speriamo che le aziende reinvestano sul nostro territorio. Noi spingeremo affinché ciò avvenga». Infine sottolinea:«Non arrivavano tanti soldi da molto». Il governatore in realtà da tempo rivendica riconoscimenti dal governo per le buone prassi e l'azione di risanamento attuata. E oggi dice «un fatto è certo, la Regione Campania ha riacquistato credibilità».
Più in dettaglio, secondo il piano della Regione, nel 2013 i pagamenti per forniture appalti e prestazioni professionali verranno ripartiti in 64,9 milioni verso imprese e altri soggetti e 32,2 verso enti o società pubbliche. Tutti gli altri pagamenti verranno ripartiti in 84,8 milioni a imprese e altri soggetti e 26,2 a enti e società partecipate.
Industriali e sindacati sono soddisfatti. Paolo Graziano, presidente degli industriali di Napoli, commenta: «Lo sblocco dei fondi per saldare vecchi debiti della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese della sanità e dei trasporti è un segnale incoraggiante, per l'elevata dimensione dell'intervento e per i tempi lunghi di attesa». Graziano però precisa: «È necessario ora che tutti i fondi previsti arrivino integralmente e tempestivamente alle imprese che ne hanno diritto e assoluto bisogno». Si associa Lina Lucci, segretario della Cisl Campania: «Ora occorre un più stretto coordinamento tra tutti gli enti locali territoriali per favorire davvero l'attrazione di nuovi investimenti».