“L’aumento dell’Iva è senza dubbio un rischio da scongiurare, un imperativo per un Paese che ha bisogno di rimettersi in piedi, di tornare a correre senza lasciare indietro nessuno. Ma sicuramente questo rischio non si scongiura usando i Comuni italiani come dei bancomat. È stato fatto già troppe volte negli anni e i bilanci degli enti locali ne portano ancora indelebili i segni: dal turn over bloccato che li ha impoveriti del necessario personale per portare avanti gli investimenti e per garantire i servizi, al contributo per il risanamento della finanza pubblica, quantificato nella cifra monstre di 12 miliardi in pochi anni. Per non dire di quando, solo un anno fa, abbiamo dovuto scongiurare in extremis il furto con destrezza in parlamento, delle risorse destinate alle periferie delle città. Questa volta non possiamo essere ancora noi a pagare i conti. Non mentre i nostri bilanci sono in una condizione di equilibrio precario e non mentre servono, al contrario, investimenti per salvare i piccoli Comuni e rilanciarne la fondamentale funzione di presidio per il nostro Paese, e per rendere più sostenibili e vivibili le città. Questa volta no. I sindaci sono pronti a scendere in piazza”. E’ quanto dichiara Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci.
Dal 24 al 26 ottobre Palermo ospita la 60.ma Riunione Scientifica Annuale della SIE – Società Italiana degli Economisti. Il tema generale della riunione è Economie, Idee e Politiche e su questo verteranno incontri generali, sessioni specifiche e altre iniziative.
Nell’ambito della riunione, in programma presso l'Università di Palermo, IFEL offrirà il proprio contributo presentando il paper: “Le Imprese Pubbliche Nazionali nello sviluppo economico del Mezzogiorno” (scaricabile qui). Di seguito l’abstract del paper:
In un contesto di crescente marginalizzazione della questione meridionale nel quadro nazionale, il presente paper si pone l’obiettivo di individuare il ruolo che le Imprese Pubbliche Nazionali (IPN), con la propria spesa, giocano nei processi di crescita e sviluppo economico del Mezzogiorno d’Italia. Per fare ciò, ricorrendo alla banca dati dei Conti Pubblici Territoriali, si analizza il trend delle uscite in conto capitale del Settore Pubblico Allargato (SPA), ed in particolare degli investimenti, per soggetto di spesa. L’evidenza empirica dimostra come il ridotto impegno delle IPN nel Mezzogiorno, rispetto al Centro-Nord, abbia pesantemente contribuito ad amplificare il divario di spesa pubblica in conto capitale tra il 2001 ed il 2010, per poi riequilibrarsi dall’anno dopo fino al 2016. Nel decennio 2001-2010 si assiste anche ad una importante contrazione degli investimenti della Pubblica Amministrazione, aggravatasi pesantemente dal 2009, che non poteva non impattare negativamente sul livello di dotazione infrastrutturale del Mezzogiorno, condizione abilitante per uno sviluppo industriale strutturale e duraturo.
Sul sito della società è possibile consultare il programma sintetico della manifestazione e il programma delle sessioni.