Ultimo aggiornamento 24.04.2025 - 9:33
Slide relative al webinar del giorno 15 settembre 2016 - La responsabilità in materia contabile - Relatore: Ivana Rasi
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Pubblicato in: Fondi europei e coesione

Molti i modi per finanziare la ricostruzione. Alcuni richiedono l’impegno dell’Europa. Micaela Fanelli, capo delegazione dell’ANCI nel Comitato delle Regioni, l'assemblea dei rappresentanti locali e regionali dell'UE, e membro del consiglio direttivo dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, è già al lavoro per sostenere l’azione dei soggetti interessati, il Governo e le Regioni in primis, per rinvenire le risorse utili a questo fine. Verso il fondo di solidarietà, ma anche attraverso le politiche di coesione. Su questo aspetto riguardante le politiche dei fondi strutturali l’impegno principale, in qualità di membro del CdA dell’Agenzia. Per sostenere la ricostruzione dei Comuni colpiti dal sismo del 24 agosto scorso, infatti, è possibile individuare un canale ulteriore: “Le risorse comunitarie necessarie potrebbero rinvenirsi nell’ulteriore assegnazione, pari a 1,6 miliardi di euro, che l’UE si accinge a fare a favore dell’Italia, a seguito dell’adeguamento nelle dotazioni della Politica di coesione previsto per il 2016 dai regolamenti europei”. Prosegue: “Una proposta che non compromette in alcun modo il quadro strategico e finanziario complessivo già delineato per il ciclo 2014-2020, lasciando integre le opportunità di investimento legate ai POR per gli altri enti italiani”. “Considerata la dimensione delle città colpite ed il ridotto numero di residenti –aggiunge Fanelli- queste risorse dovrebbero essere destinate ad interventi, da individuare d’intesa con gli Enti Locali, sia per la ricostruzione di alcuni edifici pubblici di interesse pubblico (sede del Comune, ospedali, scuole, ecc.), sia per il ristoro dei danni subiti nell’area colpita”. L’impegno di Fanelli si muove nella direzione di spronare l’attività svolta al riguardo dall’Agenzia, già attiva, nonchè dalle prossime riunioni delle commissioni competenti del Comitato (ECON e COTER) individuare la strada migliore per portare l’argomento in discussione e ottenere un sostegno di tutto il Comitato la cui seduta plenaria si terrà ad ottobre prossimo. (com) fonte www.anci.it

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Si è svolta oggi, la Commissione Politiche di coesione territoriale e Mezzogiorno. All’ ordine del giorno un’informativa sullo stato di attuazione dell'Accordo di Partenariato 2014-2020, ma soprattutto il testo di una risoluzione sulle “Priorità strategiche ANCI per lo sviluppo e la coesione territoriale”, proposta dal Presidente della Commissione, Mario Occhiuto, Sindaco di Cosenza, da sottoporre all’approvazione degli organi dell’ANCI e infine all’Assemblea generale prevista per il 12 ottobre p.v. a Bari. In apertura il Presidente Mario Occhiuto, ha centrato il dibattito sulla necessità di infrastrutturazione strategica del Sud, la cui arretratezza ha bloccato i processi di sviluppo anche in settori con potenzialità come il turismo e l’agricoltura. A ciò ha aggiunto il problema della criminalità e del degrado sociale, che si accentua nellle città del Sud nelle “aree marginali” e nelle periferie. A seguire, l’informativa di Francesco Monaco, responsabile dell’Area politiche di coesione e Mezzogiorno dell’ANCI sullo stato di attuazione dell’Acccordo di partenariato 2014-2020. I dati sulla spesa 2007-2013 confermano che è stato scongiurato il rischio di “perdere” risorse comunitarie, i livelli di impegni e pagamenti garantisce l’assorbimento di tutte le risorse a disposizione. Per il ciclo 2014-2020 , a seguito delle verifiche periodiche di EUROSTAT, è stato riparametrato il budget comunitario per le Politiche di coesione. A favore dell’Italia, ai complessivi 73,6 mld (di cui 42,5 mld di risorse UE e 31 mld di co-finanziamento nazionale) assegnati per il ciclo 2014-2020 si aggiungerebbero ulteriori 1,8 mld di fondi strutturali UE. Le comunicazioni sono state seguite da un dibattito molto costruttivo da parte di tutti i partecipanti che ha bene evidenziato le priorità e le criticità da affrontare per la ripresa del Mezzogiorno. Tra le proposte principali quella dello stesso Presidente Occhiuto di combattere la criminalità e il disagio sociale con la riqualificazione delle periferie e delle aree abbandonate delle città del Sud, portando servizi e opere pubbliche in quei quartieri disastrati dagli interventi sbagliati degli anni ’60 e ’70. Queste sono le aree marginali del Sud dove bisogna concentrare risorse ed investimenti. Altre indicazioni sono arrivate da Bari, Napoli, Enna, Craco (MT) e Pellezzano (SA) Tra le altre importanti priorità da perseguire, rilanciare il ruolo di Cassa Depositi e prestiti nel finanziamento di opere comunali di taglia media e piccola, lasciando ai fondi strutturali UE il finanziamento di opere strategiche per il territorio. Occorre inoltre per i comuni medi e piccoli immaginare forme di accompagnamento e supporto alla progettazione per accedere alle risorse per il finanziamento di opere e servizi; tali Comuni non hanno a diposizione nè le risorse umane con le specifiche expertise per progettare, nè le risorse finanziarie per incaricare esperti esterni. A tale scopo , le attività di formazione e informazione per i Comuni vanno potenziate ulteriormente. Da ultimo, si è sottolineato la neccesità di richiedere maggiori spazi di manovra per i Comuni rispetto ai vincoli di finanza pubblica per investimenti nei settori chiave per il Mezzogiorno, come agricoltura e turismo, spazi necessari pena il rischio di “immobilizzare” l’azione degli Enti locali per lo sviluppo. Altra misura cruciale a tale scopo è l’attivazione di forti misure di agevolazione fiscale alle imprese per attrarre investimenti al Sud. Infine, il Presidente Occhiuto, in chiusura di riunione, nel condividere tutti i punti e le proposte emerse dal dibattito, raccomanda di adottare tutte le misure necessarie per garantire l’aggiuntività delle risorse comunitarie e rilanciare il finanziamento tramite altre fonti finanziarie delle politiche ordinarie per il Mezzogiorno. (com) Fonte www.anci.it
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