Ultimo aggiornamento 28.04.2025 - 14:51

Nelle prossime settimane l’Agenzia delle Entrate darà seguito ad un massiccio invio di avvisi bonari (circa 1 milione) volti a promuovere la regolarizzazione dei fabbricati rurali non dichiarati al catasto edilizio urbano.

Secondo i dati comunicati dall’Agenzia dell’entrate, risultano essere circa 800 mila i fabbricati rurali, o loro porzioni, censiti al catasto terreni che necessitano di essere iscritti al catasto urbano. In proposito, si ricorda che i titolari di diritti reali sui fabbricati che possiedono i requisiti di ruralità avevano l’obbligo di dichiararli al catasto edilizio urbano entro il 30 novembre 2012, mentre per i fabbricati che possedevano in passato i requisiti di ruralità, successivamente persi, la dichiarazione in catasto andava presentata entro 30 giorni dalla data di perdita dei requisiti.

L’iniziativa di sensibilizzazione avviata dall’Agenzia consentirà, pertanto, a ciascun soggetto di conoscere la propria posizione e di poter procedere autonomamente alla regolarizzazione degli immobili, presentando apposita dichiarazione di aggiornamento catastale ed evitando, tramite l’istituto del ravvedimento operoso, l’applicazione integrale delle sanzioni previste. Il ravvedimento operoso consente di applicare la sanzione nella misura di circa 172 euro, in luogo della misura ordinaria variabile tra oltre mille e e 8.264 euro.

l’Agenzia delle Entrate ricorda che, nell’inerzia del contribuente, procederà all’irrogazione delle sanzioni e all’accertamento in sostituzione del proprietario, con oneri a carico dello stesso. 

 

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Registrazione video relativa al webinar del 26 maggio 2017 - Tributi locali e contabilità: le novità del DL 50/2017 per…
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All'undicesimo Forum Nazionale dei patrimoni pubblici la fondazione IFEL è stata insignita del “Premio Speciale ‘Ivan Cicconi’ – Quindicennale Terotec 2002-2017” indetto per segnalare – tra tutte le “Best Practice” già vincitrici delle passate edizioni – quelle esperienze che più significativamente hanno rappresentato modelli virtuosi di partnership pubblico-privato.
IFEL aveva infatti ricevuto il premio “ordinario” nel 2015 per lo sforzo compiuto a supporto delle iniziative di investimento urbano dei Comuni sia sul piano operativo - attraverso l’intesa operativa con INVIMIT, il progetto “obiettivo patrimonio” - ma anche con la copiosa produzione editoriale – linee guida, ricerche, analisi – e formativa.

Per il Presidente dell’IFEL Guido Castelli “il premio è un riconoscimento non solo a IFEL ma a tutto il sistema Anci che ricordo comprende la Fondazione Patrimonio Comune”. Castelli ha ringraziato Terotec e ForumPA Net per l’impegno di promozione svolto in questi anni.

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Slide relative al webinar del 26 maggio 2017 - Tributi locali e contabilità: le novità del DL 50/2017 per i…
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L, 29 Maggio 2017 11:17

I minori stranieri - Scheda 62

I minori stranieri, nel 2016, rappresentano il 21,2% (Tabella 1) della popolazione non italiana residente nel nostro Paese. La presenza di giovani stranieri che non hanno compiuto il diciottesimo anno di età è più significativa nei comuni di Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e Trentino-Alto Adige, con valori superiori alla media nazionale. Nei comuni laziali e del sud nel complesso si osservano, invece, indici notevolmente inferiori al valore nazionale. In particolare, le realtà locali campane e sarde registrano i valori più contenuti (al di sotto del 17%). Tra i comuni del sud quelli siciliani si registra un valore più elevato di minori stranieri (19,3%).

Tabella 1 - I Minorenni stranieri residenti nei comuni italiani, per regione, 2016

Tabella1 scheda62

Analizzando inoltre la percentuale dei minori stranieri sul totale dei minorenni, valori significativi si registrano nelle regioni dell’Emilia – Romagna (16,7%) e della Lombardia (16,3%), mentre scendono molto al di sotto della media nazionale in Sardegna con il 5,0% e in Campania con il 15,1%.

L’analisi cartografica (Figura 1) mostra come la presenza di minori stranieri si distribuisca su tutto il territorio nazionale, ma è soprattutto nei comuni delle regioni centro-settentrionali (eccetto quelli della fascia alpina), che si rileva un’incidenza dei minori sul totale degli under 18 superiore al dato nazionale. I pochi comuni che non registrano alcuna presenza di minori si trovano principalmente in Valle d’Aosta, al nord del Piemonte e della Lombardia e nell’entroterra sardo.

Figura 1 - I minorenni stranieri nei comuni italiani, 2016

Figura1 scheda62

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