In merito all’obbligo di registrazione sulla piattaforma elettronica per il rilascio delle certificazioni dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni disposto dall’art. 7 comma 1 del DL 35 del 2013, ed in particolare ai fini delle sanzioni per la mancata registrazione di cuiall’art. 7 comma 2 del DL 35 del 2013, si segnala che pur non avendo ancora ricevuto le credenziali, per la perentorietà dei termini (20 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto) fa fede il messaggio di posta elettronica rilasciato in automatico dal sistema che attesta la corretta acquisizione della richiesta di accreditamento da parte del Comune. Ove tale messaggio sia stato ricevuto si invita pertanto a non inoltrare nuove richieste.
Conclusa positivamente la prima tappa del cammino del decreto sui pagamenti della PA. Un decreto che nella sua elaborazione ha visto ANCI protagonista. Con il coinvolgimento del mondo produttivo e dell’imprenditoria e’ stato cosi’ raggiunto un risultato che porta una boccata di ossigeno alle imprese, ma anche ai Comun i e ai territori, attraverso quello che e’ un primo allentamento, seppur ancora insufficiente, del patto di stabilita’ interno.
Sul sito della Cassa depositi e prestiti è stata pubblicata la procedura (per gli Enti che intendano avvalersene) per ottenere l’anticipo nel 2013 delle erogazioni a saldo delle anticipazioni di liquidità concesse dalla Cassa depositi e prestiti agli Enti locali, ai sensi del comma 13 dell'articolo 1 del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35.
L’erogazione a saldo nel 2013 su richiesta dell’Ente, originariamente fissata per il 28 febbraio 2014, è stata prevista dall’art. 13, commi 2 e 3, del decreto legge 31 agosto 2013, n. 102.
La presente procedura non riguarda, quindi, una nuova richiesta di liquidità ma l’erogazione a saldo delle anticipazioni di liquidità già concesse dalla Cassa depositi e prestiti ai sensi del comma 13 dell'articolo 1 del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35.
Si riporta di seguito il link alla pagina della Cassa depositi e prestiti.
Comunicato stampa
A partire dal prossimo 31 marzo 2015, anche i Comuni passano alla fatturazione elettronica. IFEL, la fondazione dell’ANCI per la finanza e l’economia locale, supporterà le amministrazioni di dimensione demografica tra i 3.001 ed i 10.000 abitanti. E’ questa la categoria di enti con le maggiori difficoltà: strutture organizzative di dimensioni minori ma con un flusso documentale/informativo già rilevante. Per questo gruppo di Comuni, dal 20 marzo sarà attiva, “Fatturazione elettronica facile” una procedura che permette, in questa fase di avvio, di adempiere alle previsioni di legge senza alcun costo per i Comuni stessi. Alla procedura si accede tramite il sito www.fondazioneifel.it.
Il delegato ANCI alla Finanza Locale, Presidente dell’IFEL, Guido Castelli sottolinea “l’iniziativa vuole concretamente aiutare l’attuazione di un’innovazione che avrà effetti decisivi sulle attività di controllo e monitoraggio dei conti pubblici grazie al potenziale informativo reso disponibile in modalità digitale. La fatturazione elettronica rappresenta inoltre un importante contributo all’accelerazione del pagamento dei debiti commerciali della Pubblica Amministrazione nel rispetto dei tempi previsti dalla Normativa europea. Dobbiamo finalmente realizzare un sistema di gestione integrata del ciclo passivo della PA, in grado di tenere sotto controllo tutte le fasi del processo di spesa fino alla contabilizzazione e rendicontazione nei bilanci pubblici”.
Il prossimo 31 marzo è quindi una data importante: tutte le pubbliche amministrazioni, Comuni compresi, potranno accettare solo fatture in formato elettronico che giungono alla stessa tramite il Sistema di Interscambio (SDI). La fattura cartacea non potrà essere né accettata né utilizzata ai fini del pagamento. Per i Comuni si tratta di una sfida importante; per alcuni di un passaggio impegnativo: non tutti hanno ancora predisposto gli strumenti necessari ad una applicazione efficiente della disposizione di legge né hanno affidato il servizio ad intermediari. In maggiore difficoltà sono proprio i 2306 Comuni tra 3.001 e 10.000 abitanti. Infatti, le Amministrazioni con maggiore popolazione sono meglio attrezzate ad affrontare questa innovazione tecnologica mentre i Comuni di dimensione fino a 3.000 abitanti hanno un volume di fatture tale per cui la sola PEC (attiva presso tutti i Comuni) è sufficiente ad affrontare la fase di avvio.