Nonostante i numerosi interventi legislativi degli ultimi anni finalizzati a limitare le partecipazioni in organismi che non svolgono attività strettamente legate ai fini istituzionali dell’ente e ad avviare un incisivo processo di razionalizzazione, il fenomeno delle partecipate comunali è ancora rilevante. Il presente documento rappresenta la sintesi di una ricerca condotta da IFEL allo scopo di analizzare il fenomeno dell’intervento pubblico locale nell’economia, con lo scopo di far luce sulle principali caratteristiche e criticità dell’universo degli organismi partecipati dei Comuni.
Nel testo del Manuale dedicato, oltre alle note di lettura delle singole disposizioni del provvedimento, tutti i soggetti interessati, possono trovare un pratico scadenzario dei vari adempimenti a carico dei Comuni e degli amministratori delle società partecipate nonché un fac-simile di deliberazione del Consiglio Comunale per il piano di razionalizzazione previsto dall’articolo 24 del provvedimento.
Accanto agli interventi eterogenei imbarcati nel corso dell'esame parlamentare anche perché si trattava dell'ultimo treno normativo utile prima della pausa estiva, in ossequio al suo titolo il decreto sugli enti locali si concentra su una serie di misure destinate a comuni, città metropolitane e province.
Tornano i criteri rigidi per la dismissione delle società partecipate, rafforzati anche dalla stretta sui bonus ai manager, mentre le società mistea prevalente capitale privato con conti in ordine ottengono più autonomia nella gestione del personale.
La stretta sulle partecipate si allontana di due anni. La riduzione da 8 mila a mille, annunciata più volte dal premier Renzi, dovrà attendere il 2018. Almeno questo è quanto si legge nella bozza del decreto attuativo della riforma Madia, previsto oggi in Consiglio dei ministri per la conversione in legge, dopo i pareri delle Camere arrivati una settimana fa.