Il telelavoro è, per i dipendenti comunali con un contratto a tempo indeterminato, una differente modalità di svolgimento dell’orario di servizio rispetto a quella ordinaria.
Si tratta di uno strumento non ancora molto diffuso tra le amministrazioni comunali italiane. Le unità annue di dipendenti comunali a tempo indeterminato che usufruiscono di questa possibilità sono 297 (Tabella 1). Da rilevare che nelle realtà comunali del Friuli-Venezia Giulia, dell’Abruzzo, del Molise, della Calabria e della Sardegna tale tipologia contrattuale non è presente.
L’incidenza delle donne è elevata: costituiscono poco più dei tre quarti del totale (78,2%), e nelle realtà comunali della Valle d’Aosta e delle Marche l’incidenza delle donne è pari al 100,0%.
Tale strumento di flessibilità nello svolgimento dell’orario di servizio trova diffusione soprattutto nei comuni delle regioni del nord. In particolare, nelle amministrazioni comunali del Piemonte, si rileva il valore più alto, 59 unità annue di dipendenti comunali a tempo indeterminato, con un’incidenza del personale di genere femminile che supera l’80%. Seguono le amministrazioni dell’Emilia-Romagna, con 57 unità annue, e della Lombardia, con 55 unità, rispettivamente pari al 19,2% e al 18,4% del totale. Valori significativi si riscontrano anche nelle amministrazioni comunali del Veneto, del Trentino-Alto Adige e della Toscana.
Tabella 1 Il personale con contratti telelavoro, per genere e regione, 2014.
Per quanto riguarda la diffusione del telelavoro per classi di ampiezza demografica, si assiste ad un incremento di tale tipologia contrattuale, in linea di massima, all’aumentare della popolosità comunale, ad esclusione della fascia “5.000-9.999” (Tabella 2) Nei comuni che superano i 250.000 cittadini si registra il valore più elevato, pari a 133 unità annue, il 44,7% del totale.
L’incidenza delle donne è superiore al valore medio del 78,2% nei comuni con meno di 2.000 residenti e in quelli con una popolazione superiore a 60.000 abitanti. Nelle realtà comunali con oltre 250.000 cittadini tale dato raggiunge il valore più elevato, pari all’87,2%.
Nei comuni con popolazione compresa tra i 2.000 ed i 4.999 abitanti si riscontra un’incidenza delle donne con contratti telelavoro pari al 32,5%, dunque pur trattandosi di poche unità di dipendenti (7) si rileva una forte prevalenza maschile.
Tabella 2 Il personale con contratti telelavoro, per genere e classe demografica, 2014