Lo confermano gli ultimi dati pubblicati ieri dal ministero dell'Economia, sebbene si sottolinei come l'ammontare accumulato a fine 2013 sia inferiore alle precedenti stime (50 miliardi anziché i 60 miliardi più volte citati) e nonostante si ricordi che le imprese possono cedere i loro crediti alle banche secondo le regole del decreto 66/2014.
I numeri, alla fine, dicono che su poco meno di 57 miliardi stanziati sono stati erogati 38,4 miliardi agli enti debitori e di questi solo 31,3 miliardi sono finiti nelle casse dei creditori (il 55% delle risorse effettivamente disponibili). In particolare, 17,9 miliardi sono stati pagati ad imprese e professionisti che vantavano crediti nei confronti di Regioni e Province autonome; 7,7 miliardi sono andati a fornitori di Province e Comuni e 5,7 miliardi a quelli dello Stato (ma in questo caso, per 5,2 miliardi , si parla di rimborsi fiscali e non di crediti commerciali).
Il Mef mette comunque in evidenza il forte incremento dell'erogazione (+27%) e dei pagamenti (+20%) rispetto alla precedente rilevazione del 21 luglio scorso e ridimensiona l'intero fenomeno. Limitandosi al debito "patologico", dunque scaduto e non oggetto di contenzioso, la massa da aggredire si ridurrebbe a 50 miliardi e dunque «le risorse fin qui stanziate sembrano essere più che sufficienti». È vero, ammette il Mef, che non è stato già pagato l'intero importo stanziato ma le ragioni vanno ricercate a livello locale. Molti Comuni hanno rallentato la richiesta di risorse perché hanno smaltito la gran parte degli arretrati mentre le Regioni sono fermate dal patto di stabilità interno, hanno problemi di contabilizzazione nei bilanci o non riescono a predisporre piani di pagamento dettagliati. Tra settembre e novembre, comunque, dovrebbero essere erogati dal Tesoro agli enti debitori altri 9 miliardi.
Un'analisi completa dell'argomento pagamenti della Pa richiede però una distinzione tra spese correnti e spese in conto capitale. Mentre sulle prime il governo può procedere senza remore, nel secondo caso - relativo agli investimenti - restano grosse criticità per il rischio di sforare i vincoli dell'indebitamento netto (per il governo sarebbero incagliati solo 2-3 miliardi, per i costruttori dell'Ance le cifre sarebbero sensibilmente superiori).
E non è l'unico aspetto meritevole di approfondimento. Dal mondo sanitario, altro grande universo dei creditori della Pa, giungono diverse obiezioni. Assobiomedica sottolinea che, su oltre 3 miliardi di scoperto, 1,4 miliardi «non possono essere restituiti perché i debiti delle Regioni commissariate sono esclusi dal sistema di certificazione del ministero dell'Economia».
Il punto di soddisfazione reciproca, tra governo e imprese, appare dunque ancora lontano. Continuano ad esempio le segnalazioni su ritardi di pagamento relativi ai nuovi contratti. Su questo punto però il governo rilancia, promettendo «la riduzione generalizzata a 30 giorni» grazie all'introduzione della fatturazione elettronica e alle nuove regole di contabilità per le pubbliche amministrazioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA LA PAROLA CHIAVE Spesa pubblica La spesa pubblica è l'aggregato di contabilità nazionale che raccoglie il totale delle uscite di un anno dell'intera Pubblica amministrazione. La spesa si divide in uscite correnti (che comprendono stipendi, consumi intermedi, pensioni, interessi passivi eccetera) e uscite in conto capitale (che riguardano, invece, investimenti fissi lordi, contributi in conto capitale e altri trasferimenti). RISORSE E PAGAMENTI Aggiornamentodel 23settembre2014 Il monitoraggio sui debiti della Pa GLI ARRETRATI Pagamentodebiti maturati dallePa entro il 31/12/2013 - In milioni Enti debitori Risorse stanziate Risorse erogate agli enti debitori Pagamenti effettuati ai creditori Stato 7.550 7.285 5.728 Regioni e Province autonome 33.189 21.099 17.877 Province e Comuni 16.100 10.000 7.697 Importi totali * 56.839 38.384 31.302 Importi totali ** - 68% 55% Nota: dati in miliardi di euro Fonte:ministero dell'Economia e delle finanze Pagamenti Risorse 22 gennaio 26 febbraio 28 marzo 11 luglio 23 settembre 21,6 24,3 22,8 24,3 23,5 24,3 26,1 30,1 31,3 38,4 * In valore assoluto - ** In percentuale delle risorse stanziate