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«Il Durt è altra burocrazia che pesa sulla vita delle imprese» - Il Sole24 ore del 25 luglio del 2013

  • 25 Lug, 2013
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Nessuna efficacia nella lotta all'evasione, ulteriore aggravio burocratico per le imprese su cui si caricano controlli che dovrebbero essere di competenza dell'amministrazione. Il Durt, secondo Andrea Bolla, presidente del Comitato tecnico per il fisco di Confindustria, «è un'ulteriore manifestazione di cultura burocratica assolutamente scollegata dalla realtà economica che viene introdotta mentre agenzia delle Entrate impegnata in uno sforzo di riorganizzazione, Governo, che sta lavorando sulla semplificazione e Parlamento,

con la delega fiscale, riconoscono che il sistema fiscale va semplificato. Si tratta di uno strumento che ha un ambito di certificazione molto più ampio rispetto a quanto si vorrebbe accertare, dato che include Ires, Irap, Tosap e pure il canone Rai». In una fase già difficile per le aziende il Durt è un elemento «anticompetitivo» che viene introdotto «senza valutazione delle conseguenze sulla vita delle imprese» alle prese con il rallentamento dei pagamenticausato dalle norme già in vigore. Inoltre il decreto del Fare, aggiunge Bolla, quando «abroga la responsabilità Iva per lasciare solo quella sulle ritenute costituisce un intervento inutile perché non è dimezzando i profili da verificare che si dimezzano gli adempimenti». Secondo il presidente del Comitato tecnico per il fisco non solo si deve eliminare il Durt, ma «l'unica strada possibile è l'abrogazione totale della disciplina della solidarietà fiscale degli appalti». La novità introdotta dal decreto consiste nell'aver sostituito all'autocertificazione del prestatore - che in effetti non costituisce un problema per soggetti "disinvolti" sotto l'aspetto penale - ovvero alla dichiarazione di un professionista o di un Caf (assai rara nella realtà), un documento rilasciato dalle Entrate attestante l'inesistenza di debiti tributari per imposte, sanzioni o interessi, scaduti e non estinti dal subappaltatore alla data di pagamento del corrispettivo o di parti di esso. È quindi fondamentale il fattore tempo: il Durt dovrà essere rilasciato a brevissima distanza dalla richiesta (altrimenti si bloccano i pagamenti, e non è questo il periodo più adatto), e il versamento dei corrispettivi dovrà avvenire possibilmente nella data stessa del Durt, poiché per eventuali inadempimenti intervenuti tra le due date scatterà la responsabilità solidale. Con la stessa celerità, l'appaltatore, se vuole essere pagato dal committente, dovrà acquisire il proprio Durt e consegnarlo, assieme a quello dei subappaltatori, al cliente, il quale, solo a quel punto, potrà effettuare i versamenti senza rischiare la sanzione da 5mila a 200mila euro (sperando che non si tenti l'estensione della responsabilità anche al committente stesso). Ma come fa l'agenzia delle Entrate a conoscere "in tempo reale" eventuali omissioni nei versamenti? È stata prevista la realizzazione di un portale a cui i (non meglio identificati) «soggetti d'imposta che vi abbiano interesse» «possono» richiedere la registrazione e verso cui, in attesa della messa a regime della fatturazione elettronica (che poco dovrebbe avere a che fare con le ritenute), «devono» trasmettere, per via digitale e con cadenza periodica, i dati contabili e i «documenti primari» relativi alle retribuzioni erogate. Così facendo, però, le imprese minori perdono la liquidazione trimestrale Iva, diventando obbligatoriamente soggetti mensili. L'attuale versione della disposizione è troppo imprecisa: la responsabilità si riferisce alle ritenute, la trasmissione dei dati a tutto quanto riguarda le erogazioni al lavoratore (compresi i contributi, già "coperti" dal Durc), mentre il contenuto del Durt rimanda indistintamente a tutti i debiti tributari. Non si comprende, per esempio, cosa debba fare l'appaltatore (o il committente) se il Durt segnala una irregolarità tributaria che nulla ha a che fare con il contratto d'appalto; se siano possibili pagamentiparziali (ad esempio a fronte di una irregolarità di 1.000 euro sono dovuti corrispettivi per 100mila euro, blocchiamo tutto?); se vi sia un obbligo di "distrazione" a favore dell'Erario degli importi da quest'ultimo vantati. In attesa di attuazione, tutto resta come ora, autocertificazioni comprese (ma solo per le ritenute).

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