trasferimenti dallo Stato e dalle regioni costituiscono una componente importante del bilancio comunale. L’analisi territoriale evidenzia la forte incidenza dei trasferimenti in favore dei comuni appartenenti alle regioni a Statuto Speciale. Le entrate da trasferimenti di queste Regioni sono per un 22% provenienti dallo Stato e per il restante 78% dalla regione (Fig. 1). In particolare in Valle d’Aosta (873,7 euro pro capite) e in Friuli Venezia Giulia (588,5 euro pro capite), con la componente maggiore proveniente da trasferimenti regionali (Tab.1). Una situazione particolare si evidenzia per i comuni siciliani e sardi che registrano valori elevati o in linea con la media nazionale anche per la parte di risorse provenienti dallo Stato. Tra i comuni delle regioni a Statuto Ordinario va sottolineato che il dato relativo alle amministrazioni abruzzesi è influenzato dai trasferimenti statali in favore dei comuni terremotati, mentre la Basilicata supera con un valore di 330, 6 euro pro capite ampiamente il valore medio nazionale. All’opposto, entrate da trasferimenti complessivamente di poco superiori ai 200 euro per abitante vengono rilevate nei comuni del Molise (210, 4 euro pro capite) del Lazio (228,4,6 euro pro capite).
Figura 1
Tabella 1
Differenze significative si osservano, oltre che a livello territoriale, anche in termini di dimensione demografica dei comuni (Tab. 2). Tenendo sempre conto che il dato relativo alla fascia demografica 60.001-100.000 abitanti, è influenzato dai trasferimenti statali in favore dei comuni terremotati, i valori più elevati si osservano nelle piccolissime amministrazioni (fino a 1.000 abitanti) e nelle realtà con una popolazione superiore a 250.000 residenti, dove le entrate da trasferimenti ammontano rispettivamente a 455,7 e 310,8 euro pro capite. All’opposto i trasferimenti più contenuti, pari a 134,5 euro pro capite, si osservano in corrispondenza delle amministrazioni con una popolazione compresa tra 10.001 e 20.000 abitanti.
Tabella 2