Ultimo aggiornamento 21.11.2024 - 14:17

Lo stato civile dei residenti nei comuni italiani - Scheda n. 15

  • 29 Ott, 2014
Pubblicato in: Numeri e Territori
Letto: 1068 volte

Complessivamente i valori medi rilevati per le diverse classi di ampiezza dei comuni differiscono poco da quelli medi nazionali. In particolare per quanto riguarda celibi/nubili e divorziati, la percentuale sul totale della popolazione, per tutte le taglie demografiche, è in linea alla media nazionale. L'indice più elevato è comunque registrato, per entrambe la variabili, nelle città con oltre 250mila abitanti. Anche per quel che riguarda i coniugati le percentuali, che oscillano tra un minimo del 46,5% dei comuni di dimensione maggiore ad un massimo del 50,3% dei comuni con popolazione compresa tra i 10mila e i 20mila abitanti, sono prossime al valore medio nazionale pari al 49,3%. Nelle realtà locali più piccole, con meno di 2mila abitanti si concentra la più alta percentuale di vedovi, pari al 9,1%.

Nelle successive classi di ampiezza, anche in questo caso, il dato non si discosta da quello rilevato a livello nazionale. Mediamente più del 41% della popolazione residente è celibe o nubile. Le percentuali più elevate si riscontrano nei comuni del Trentino - Alto Adige (46,3%) e della Sardegna (44,6%), seguiti da quelli della Campania (43,4%), del Lazio, della Valle d'Aosta, della Calabria e della Sicilia (tutti superiori al 42%). Valori pari o superiori alla media nazionale si registrano anche nei comuni lombardi, veneti e pugliesi. I coniugati nel nostro paese non rappresentano neppure il 50% della popolazione. Sono prevalentemente i comuni localizzati nelle regioni del centro-sud a registrare i valori più elevati. Le realtà locali abruzzesi sono quelle con la maggior percentuale di popolazione
coniugata (51,1%), seguite da quelle umbre (51%), pugliesi (51%) e molisane (50,9%). Anche nei comuni marchigiani, lucani, toscani e piemontesi circa il 50% dei residenti risulta sposato. Nei territori locali del Trentino – Alto Adige, invece, si rileva il valore medio meno elevato (44,8%). Il 2% della popolazione in Italia è divorziata.
Nelle realtà locali delle regioni centro-settentrionali si registrano le percentuali più elevate, generalmente superiori alla media del paese. Nei comuni di Liguria e Valle d'Aosta si rileva la maggiore incidenza dipopolazione divorziata, con un indice rispettivamente pari al 3,5% e al 3,4%, quasi doppie rispetto al dato medio nazionale. Seguono i comuni del
Friuli-Venezia Giulia, del Piemonte e dell'Emilia-Romagna. All'opposto, icomuni con il minor numero di divorziati sono localizzati nelle regioni meridionali. In particolare nelle realtà locali lucane, calabresi e campane risiede in media meno di un divorziato ogni 100 abitanti. Per quel che riguarda l'indice di vedovanza,
l'innalzamento dell'età media dei residenti e la crescente percentuale di ultrasessantacinquenni, determinano l'elevato valore registrato mediamente nel paese (7,5%). Particolarmente significativo è il dato rilevato nei comuni della Liguria e del Friuli – Venezia Giulia, dove, ogni 100 abitanti oltre 9 hanno perso il coniuge. Le realtà comunali di Campania, Puglia, Sardegna e Trentino Alto-Adige registrano, all'opposto, l'indice di vedovanza più contenuto (mediamente pari a6,6%).

 

 

Allegati:

Focus

Progetti

Podcast - Gazzetta IFEL


Webinar
e-Learning

In presenza

Seminari