In Italia, ad aprile 2012, sono 1.881 i comuni che partecipano a Res Tipica. L'Associazione Città del vino registra il maggior numero di comuni aderenti (545), seguita dalla Città dell'olio (321), dalla Città della nocciola (215), dai Borghi più belli d'Italia (205) e dalla Città del bio (203).
Le Città delle ciliegie (con una sola iscrizione), dello zafferano (6), del tabacco (6), della mela annurca (7) e della lenticchia (10) presentano, invece, il minor numero di iscrizioni, ma non per questo sono da considerarsi meno importanti nel panorama italiano delle tipicità locali.
La classe di ampiezza dei comuni e la presenza delle realtà aderenti alle associazioni del tipico sono legate da un rapporto inversamente proporzionale: all'aumentare infatti della taglia demografica decresce il numero dei comuni che, complessivamente, partecipano a Res Tipica. Sono, infatti, soprattutto i comuni più piccoli, quelli fino a 5mila abitanti, a risultare iscritti alla rete associativa: se ne contano 628 tra i piccolissimi comuni (quelli con popolazione inferiore ai 2mila abitanti), dato che sale a 1.174, se si considerano anche i territori locali fino a 5mila residenti (il 62% del totale dei comuni aderenti). Sono, invece, solo 38, pari al 2% del totale, le amministrazioni con oltre 60mila abitanti partecipanti alle associazioni del tipico. Tale trend si riscontra anche nelle varie tipologie di associazioni. Le 6 realtà di maggiori dimensioni risultano iscritte alla Città del Bio (4) ed alla Città del vino (2).
Dall'analisi cartografica emerge come i comuni aderenti a Res Tipica siano concentrati nelle regioni dell'Italia centro-meridionale: in particolare la maggior presenza di realtà appartenenti alla rete di identità si registra in Toscana, Umbria e in parte dei territori laziali al centro, in Campania e in parte della Puglia e delle due isole maggiori, al sud.
1 Da ormai oltre un decennio, l'Anci ha promosso Res Tipica proprio con l'obiettivo di salvaguardare e promuovere l'immenso patrimonio ambientale, culturale, turistico ed enogastronomico dei comuni piccoli e medi del nostro Paese. Le associazioni di identità che ne fanno parte rappresentano un importante strumento attraverso cui sostenere le specificità territoriali, facendo leva sulla creazione e sulla forza di un network, e diffondendone il valore anche oltre i confini locali, così da poter raggiungere un più ampio pubblico nazionale ed internazionale. Tale realtà rappresenta una risorsa organizzativa per facilitare l'adozione di politiche di tutela dell'autenticità e genuinità delle produzioni contro eventuali falsificazioni, così come di politiche per la tracciabilità degli alimenti o per definire interventi omogenei sulla filiera piuttosto che sui sistemi di ospitalità.