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La mobilità esterna nei comuni italiani per regione e classe demografica – Scheda n. 45

  • 02 Lug, 2015
Pubblicato in: Numeri e Territori
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Il numero degli iscritti dall’estero, nel 2012, risulta ampiamente superiore rispetto a quello rilevato nel 2002. La tendenza alla crescita è una caratteristica propria dei comuni di tutte le regioni italiane ed assume valori particolarmente elevati nelle realtà della Campania, dove gli iscritti sono quasi triplicati, e in quelle laziali, calabresi e sarde dove i valori sono più che raddoppiati. Così come nel 2002, anche nel 2012 il valore assoluto più alto si registra nei comuni della Lombardia, dove gli iscritti sono 70.164. Unica eccezione a questa tendenza è rappresentata dai comuni del Friuli-Venezia Giulia dove, tra il 2002 e il 2012, gli iscritti sono diminuiti, passando da 6.947 a 6.645.


Per quanto riguarda il numero dei cancellati per l’estero, il valore nazionale del 2012 è pari a 106.216, mentre nel 2002 erano 41.756. La crescita è diffusa indistintamente nei comuni di tutte le regioni del Paese, tuttavia risulta concentrata prevalentemente in quelle del centro-nord. Nelle amministrazioni della Valle d’Aosta, del Veneto, dell’Emilia-Romagna e della Toscana il dato è più che quadruplicato rispetto al 2002, mentre, nelle realtà umbre e marchigiane, il valore del 2012 è superiore di oltre cinque volte. Nel sud del Paese, i comuni che presentano l’incremento più significativo sono ubicati in Abruzzo, Molise, Campania e in Sardegna, dove il valore, nel periodo considerato, è più che raddoppiato.
Nel complesso, poiché il numero degli iscritti dall’estero nelle anagrafi dei comuni italiani è superiore a quello dei cancellati per l’estero, il saldo di mobilità esterna, registra, mediamente, su tutto il territorio nazionale un incremento. Nel confronto tra i due anni di riferimento, le uniche regioni a subire una contrazione del saldo sono il Trentino-Alto Adige, il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia, l’Umbria, le Marche e il Molise. Ad eccezione di quest’ultima, la crescita maggiore si registra nei comuni del Mezzogiorno, in particolare in quelli campani, calabresi e siciliani, dove il valore del 2012 è più che triplicato rispetto al 2002.
Analogamente il tasso di mobilità esterna nel periodo 2002-2012, calcolato in media per tutti i comuni italiani, registra una significativa crescita: l’indice medio nazionale, infatti, passa da +2,99 a +4,10 ogni 1.000 abitanti. I territori che sembrano essere particolarmente attrattivi tra gli stranieri, che hanno scelto il nostro Paese quale luogo di residenza, sono quelli del Lazio (+8,07), della Toscana (+5,70) e dell’Emilia-Romagna (+5,42).

 Tabella 1 La mobilità esterna nei comuni italiani, per regione, 2002/2012
Regione Iscritti dall'estero Cancellati per l'estero Saldo di mobilità esterna Tasso di mobilità esterna*
2002 2012 2002 2012 2002 2012 2002 2012
Piemonte 17.213 27.015 2.342 8.116 14.871 18.899 3,51 4,32
Valle d'Aosta 389 703 60 249 329 454 2,72 3,55
Lombardia 45.910 70.164 5.846 22.585 40.064 47.579 4,40 4,86
Trentino-Alto Adige 5.249 6.412 1.012 3.519 4.237 2.893 4,46 2,78
Veneto 25.151 28.270 2.683 12.371 22.468 15.899 4,91 3,26
Friuli-Venezia Giulia 6.947 6.645 1.559 3.469 5.388 3.176 4,52 2,60
Liguria 6.242 10.062 1.170 3.165 5.072 6.897 3,23 4,41
Emilia-Romagna 20.859 32.245 1.978 8.526 18.881 23.719 4,66 5,42
Toscana 15.512 27.890 1.668 6.859 13.844 21.031 3,94 5,70
Umbria 4.501 5.657 357 1.860 4.144 3.797 4,97 4,28
Marche 7.812 9.516 622 3.158 7.190 6.358 4,90 4,11
Lazio 21.775 52.492 5.743 7.657 16.032 44.835 3,12 8,07
Abruzzo 4.465 6.577 572 2.169 3.893 4.408 3,06 3,36
Molise 904 1.110 264 543 640 567 1,99 1,81
Campania 7.334 21.417 2.149 4.830 5.185 16.587 0,91 2,87
Puglia 6.537 12.448 3.394 4.326 3.143 8.122 0,78 2,01
Basilicata 1.139 1.988 550 795 589 1.193 0,99 2,07
Calabria 4.450 9.090 2.714 3.030 1.736 6.060 0,86 3,09
Sicilia 8.826 16.162 5.991 6.786 2.835 9.376 0,57 1,88
Sardegna 1.987 4.909 1.082 2.203 905 2.706 0,55 1,65
ITALIA 213.202 350.772 41.756 106.216 171.446 244.556 2,99 4,10
*Valori ogni 1.000 abitanti

Fonte: elaborazione IFEL-Dipartimento Economia Locale su dati Istat, anni vari


L’analisi dei dati in relazione alle classi di ampiezza dei comuni evidenzia come, in generale, il numero degli iscritti, sia nel 2002 che nel 2012, aumenti con la taglia demografica, con l’unica eccezione delle realtà con popolazione compresa tra 60mila e 249.999 abitanti, per le quali si registra una contrazione per poi riprendere a crescere nei centri di maggiori dimensioni. La situazione è pressoché analoga per il dato sul numero dei cancellati per l’estero. L’unica differenza si nota nei comuni con una popolazione compresa tra 10mila e 19.999 abitanti, dove nel 2002 si osserva un valore inferiore rispetto alla classe precedente, mentre si conferma il calo, in entrambi gli anni, per la classe di ampiezza 60mila-249.999.
Nei comuni di tutte le fasce demografiche, comunque, si registra un saldo positivo: ciò significa che, indipendentemente dalla taglia demografica, il numero di coloro che hanno deciso di trasferire la propria residenza dall’estero verso un comune italiano è superiore rispetto a quanti hanno eletto come propria residenza una località all’estero.
Il tasso di mobilità esterna, registrato nel 2012, tende a crescere all’aumentare della classe di ampiezza demografica con una sola eccezione nei comuni con popolazione compresa tra 2mila e 4.999, dove si registra una leggera contrazione rispetto alla fascia immediatamente precedente. In sintesi chi si trasferisce nel nostro Paese sembra privilegiare i centri maggiori, più serviti e dove si incontrano maggiori possibilità lavorative e di studio. Le 12 grandi città italiane si confermano nel 2012 le mete preferite, registrando il più alto tasso di mobilità esterna pari a +8,21 ogni 1.000 abitanti.

 

Tabella 2 La mobilità esterna nei comuni italiani, per classe demografica, 2002/2012
Classe di ampiezza demografica Iscritti dall'estero Cancellati per l'estero Saldo di mobilità esterna Tasso di mobilità esterna*
2002 2012 2002 2012 2002 2012 2002 2012
0 - 1.999 11.954 14.825 2.574 6.469 9.380 8.356 2,80 2,50
2.000 - 4.999 24.223 30.623 3.867 13.856 20.356 16.767 3,08 2,47
5.000 - 9.999 28.276 39.763 5.053 16.053 23.223 23.710 2,99 2,86
10.000 - 19.999 30.872 50.203 4.900 17.436 25.972 32.767 2,90 3,38
20.000 - 59.999 38.095 66.787 7.904 20.636 30.191 46.151 2,35 3,44
60.000 - 249.999 34.754 59.738 6.652 15.421 28.102 44.317 3,12 4,77
>=  250.000 45.028 88.833 10.806 16.345 34.222 72.488 3,88 8,21
ITALIA 213.202 350.772 41.756 106.216 171.446 244.556 2,99 4,10
*Valori ogni 1.000 abitanti

Fonte: elaborazione IFEL-Dipartimento Economia Locale su dati Istat, anni vari


Se si osservano le variazioni annue del tasso di mobilità esterna, per classe di ampiezza, emerge come per tutte le taglie demografiche si rilevi tendenzialmente lo stesso andamento, in linea con il trend nazionale. L’unica eccezione è costituita dalle realtà di maggiori dimensioni, con oltre 250mila abitanti, per le quali si registrano andamenti più incisivi.
Tra il 2002 e il 2003 si rileva in generale un incremento del tasso di mobilità esterna, che poi inizia a decrescere progressivamente fino al 2006. Da tale anno fino al 2007 l’indice registra una significativa crescita, presentando il tasso di mobilità esterna di periodo più elevato. Dal 2007, fatta eccezione per le 12 grandi città, si assiste ad una frenata di tale andamento e ad una nuova inversione di tendenza fino al 2009, quando l’indice accenna, seppur lievemente, ancora una volta un trend di crescita. Dal 2010 si assiste ad un calo della mobilità esterna che caratterizza, anche se con diverse intensità, tutte le classi di ampiezza.
Nei comuni con oltre 250mila abitanti, invece, il tasso di mobilità esterna registra, dal 2002 al 2004 un significativo incremento, per poi, come nelle altre classi di ampiezza, arrestarsi ed iniziare a decrescere fino al 2006. Da questo momento l’indice ricomincia a crescere, per poi calare, come visto, dal 2010.

Grafico 1 La mobilità esterna nei comuni italiani, per classe demografica, 2002-2012

Grafico

Dal punto di vista geografico, si evidenzia un tasso di mobilità esterna, in media superiore al valore nazionale, 4,10 ogni 1.000 abitanti, nei comuni localizzati nelle regioni del centro-nord, in particolare nel sud della Lombardia e del Piemonte, in Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria e Lazio. Nelle aree comunali del sud il tasso di mobilità esterna assume generalmente valori più contenuti, con le sole eccezioni che riguardano alcune zone costiere della Calabria e del nord della Sardegna. Le amministrazioni in cui il tasso assume valori nulli o negativi sono prevalentemente localizzate all’estremo nord del Paese, lungo le aree di confine e nelle zone interne delle regioni meridionali, incluse le isole maggiori.

 

 

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